5. Bioculture:
La selezione sessuale

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Un cielo scuro in lontananza, l'aria frizzante, le foglie sugli alberi di un verde lucido, quelle gialle, per terra, ancora bagnate, sono i segnali che il temporale è appena passato. Inaspettato, un grande arco di colori fa bella mostra di sé in uno spicchio di cielo; il fantasioso canto di un uccello rompe il momentaneo silenzio; ora altri suoni si risvegliano e nel paesaggio campestre tornano a fervere le attività quasi nella consapevolezza che la fredda stagione è in arrivo.

Darwin           Cronin           Zahavi           Miller

Colori, odori, suoni, sotto una molteplicità di effetti e di forme, investono i sensi e sembrano in qualche modo sollecitare la nostra attenzione.
Ma c'è un significato, una finalità nascosta, uno scopo in questa caleidoscopica cascata di fenomeni? Le tinte di un arcobaleno o il frastuono di un tuono, l'arabesca coda di un pavone o lo squittio di uno scoiattolo colpiscono i nostri sensi, ma mentre i primi ci appaiono soltanto come fenomeni fisici, i secondi sottendono qualcosa di più complesso che rimanda ad un soggetto emittente ed uno ricevente; così se possiamo comprendere come si dipinge un tramonto o cosa provoca il sibillino procedere del vento, più arduo è individuare cosa abbia forgiato le molteplici espressioni del viso che è possibile cogliere in una bertuccia o il tripudio di colori che si irradia da una barriera corallina. È la selezione sessuale che dà conto della loro origine, frutto di un processo che ha alla sua base la possibilità di fare delle scelte: a differenza di un fenomeno soltanto fisico, l'espressione di un carattere governato dalla selezione sessuale si caratterizza per risultare in qualche modo attraente nell'ambito di un gruppo di individui che hanno codificato nelle loro cellule germinali sia quel carattere sia, tendenzialmente, la preferenza per esso. Mentre un adattamento ad un fattore ambientale è frutto di un processo di selezione naturale che ad ogni generazione favorisce la sopravvivenza di quei soggetti che posseggono le soluzioni migliori (un esempio è dato dalle forme del becco di vari uccelli, specializzati a prelevare specifiche risorse), nel caso di un adattamento legato alla selezione sessuale esso conferisce al portatore la possibilità di riprodursi in maniera preferenziale, avendo suscitato l'interesse dell'altro partner. Il primo meccanismo selettivo spinge all'ottimizzazione, in quanto col tempo elimina tutti gli individui che non sono portatori di una qualche specifica caratteristica che ne permetta la sopravvivenza; il processo governato dalla selezione sessuale tende invece a mantenere nelle popolazioni un alto livello di diversità, in quanto, essendo connesso all'esercizio di una preferenza, presuppone l'esistenza di un'ampia variazione del carattere, oggetto di scelta. I due fenomeni in realtà sono continuamente interconnessi; così immaginiamo che in una popolazione di pappagalli cenerini, per mutazione genetica, compaia un individuo completamente privo di piume e che tale soggetto goda, per puro gusto estetico, dell'attrazione da parte di una femmina che amerà accoppiarsi solo con lui. Nonostante l'eventuale progenie erediti la nudità e la preferenza verso di essa, è difficile che nella popolazione di pappagalli cenerini tale carattere si affermi in quanto ai primi freddi un infezione polmonare eliminerà tali soggetti. Se, al contrario, la preferenza femminile, codificata geneticamente, si indirizzerà verso un partner che si presenta come buon parlatore, è probabile che un tale carattere non solo si mantenga ma si diffonda nel tempo nella popolazione, insieme al gene per quella preferenza. Le scelte di buon gusto, pilotate cioè da una percezione sensoriale di tipo estetico, come succede quando ci si innamora di una particolare combinazione di colori o di odori, sono una componente importante dei processi selettivi guidati dalla selezione sessuale, ma non la esauriscono in quanto esse possono accompagnarsi a scelte di buon senso. Un pavone che mette in mostra una bellissima coda può suscitare l'interesse di una femmina che ne risulta attratta non solo per un semplice piacere estetico, ma anche perché quel maschio, nel potere caricarsi di un tale oneroso ornamento, sarà indubbiamente in buona salute, avrà buoni geni e sarà probabilmente esente da parassiti. La scelta del partner dotato di migliore fitness, cioè in grado di generare prole fertile e appetita nell'arena nuziale, è molto complessa e non è confinata solo nei soggetti che sono portatori di differenti caratteri, ma si estende anche ai loro manufatti. Una femmina di uccello tessitore può concedere i suoi favori ad un maschio che le risulti particolarmente gradito in quanto capace di costruire un nido robusto e sicuro, un'altra potrebbe privilegiare nella scelta il senso artistico e finirebbe col fare coppia con un maschio fantasioso in grado di offrirle un nido forse un poco sgangherato ma molto bohemien: la selezione sessuale curerà comunque di mantenere le esuberanze artistiche entro un livello compatibile con la sicurezza e la sopravvivenza. Dal momento che la scelta è l'elemento fondamentale attraverso cui opera la selezione sessuale, risulta comprensibile che gli indicatori di fitness abbiano trovato in un tale meccanismo selettivo modo di esprimersi al meglio. E dal momento che tali indicatori in qualche modo devono fornire informazioni credibili sul carico genetico, cioè sull'eventuale presenza di geni dannosi di cui un soggetto è portatore, è lecito supporre, come suggerito da recenti ricerche, che strutture complesse come sono le menti dei primati, uomo compreso, possano costituire il brodo di coltura proprio per gli indicatori di fitness. Una parte della mente dunque potrebbe essersi formata sotto la spinta della selezione sessuale, come un ornamento molto oneroso in grado di esprimere sentimenti, espressioni facciali, senso morale, gusto artistico, generosità e quanto altro possa essere in grado di suscitare l'interesse e l'ammirazione del partner, e la conseguente sua scelta preferenziale.
Un affresco in un palazzo senese mostra una grande arena polverosa, circondata da vessilli variopinti e sventolanti al cielo, in cui, tra una multiforme massa di genti inneggianti ai vari cavalieri, i contendenti si sfidano lanciandosi l'un contro l'altro in una grande prova di forza: in premio forse c'è la concessione in sposa della figlia del signore del posto. In altre arene naturali cervi dalle corna frondose o enormi trichechi misurano la propria potenza attraverso combattimenti che sono comunque rispettosi di un cerimoniale consolidato; il vincitore acquista la possibilità di accoppiarsi con tutte le femmine del suo gruppo. La selezione naturale premierebbe dunque il soggetto più forte, permettendogli di riprodursi a scapito degli altri maschi, in un quadro che vede ridurre il ruolo femminile a quello di un semplice recettore passivo. Nella realtà è al di fuori di questi palcoscenici, dietro le quinte, che le scelte sessuali vengono spesso compiute; la dama che assiste al torneo cavalleresco ha già comunicato al preferito la sua scelta: la gara serve a confermare quella preferenza ma nulla vieta che il prescelto, anche se non vincitore del torneo, possa godere delle grazie della dama, col matrimonio o fuori da esso. La scelta sessuale spesso si esplica attraverso preferenze che possono essere diverse a livello di individuo, di popolazione o di specie. Una mia cagna di pastore maremmano mi ha per anni regalato cuccioli meticci perché, nonostante un enorme compagno della sua razza esercitasse la sua dominanza su tutti gli altri cani, preferiva accoppiarsi con un simpatico cane randagio che, almeno secondo i miei canoni estetici, era una rammendata combinazione di differenti razze. Nell'ambito dei sessi è quello femminile che tendenzialmente esercita con più accuratezza la scelta o la preferenza: questo può succedere in quanto, pur essendo la frequenza dei due sessi prossima al cinquanta per cento, le femmine in età riproduttiva periodicamente non sono disponibili per la formazione di nuove coppie in quanto la gravidanza e le curi parentali, nei casi in cui esse sono a loro completo carico, le sottraggono per un certo tempo dalla possibilità di formare nuove coppie; questo determina che tra i potenziali partner i maschi tendono ad essere più numerosi delle femmine, conferendo a queste ultime una maggiore potere di scelta. Quando tuttavia le cure parentali coinvolgono entrambi i membri della coppia, generalmente la scelta è reciproca e gli indicatori di fitness svolgono un ruolo importante in entrambi i sessi, con una marcata riduzione del dimorfismo sessuale.
Un indicatore di idoneità psicofisica dovrebbe essere completamente affidabile, ma questo è praticamente impossibile come risulta evidente dall'esempio della continua corsa evolutiva ingaggiata tra l'ospite e il parassita: un mantello lucido, un piumaggio splendente possono essere buoni indicatori del fatto che si è esenti da parassiti, ma questi ultimi, siano essi virus o batteri, utilizzando il vantaggio di una riproduzione che avviene in tempi rapidi e che permette loro di modificare velocemente parte del pool genico in poche generazioni, possono elaborare strategie che permettono di invadere l'ospite senza alterare il colore del suo mantello o la bellezza del piumaggio, rendendo per questa strada non più credibili tali indicatori che in qualche modo si devono sovraccaricare di nuovi segnali più elaborati e attendibili.
Nella specie umana gli indicatori di fitness mentale hanno assunto, anche grazie al linguaggio, un ruolo preminente rispetto a quelli di fitness fisica. Un lessico raffinato, un forte senso dell'umorismo, avere estro, fantasia, creatività, mostrare una buona capacità di dialogo, manifestare nobiltà d'animo sono alcune tra le doti che sono apprezzate nella scelta sessuale e che abbelliscono ed arricchiscono la società umana come nessun altra tra gli organismi viventi. Purtroppo la selezione sessuale ama gli eccessi e gli indicatori di fitness ci sospingono spesso verso le ostentazioni del lusso, gli sprechi smoderati, le auto celebrazioni con forme irrefrenabili di narcisismo, una voglia di primeggiare, l'assunzione di comportamenti da primo attore, tutti elementi che rendono indispensabile il ricorso a norme morali che possano fare da freno agli impieghi irresponsabili degli indicatori di fitness. Comportamento saggio sarebbe quello di non prendere mai eccessivamente sul serio tali indicatori, ma farli lievitare all'interno di un quadro che veda comunque garantiti il senso dell'uguaglianza, il principio della non sopraffazione, il rispetto verso gli altri. Rispetto a tali riferimenti, se tutte le popolazioni umane potessero avere garantito il pieno esercizio della scelta e della preferenza ai fini della riproduzione sessuale probabilmente si porrebbe un forte freno a tutte quelle manifestazioni, che in nome di presunti scontri tra civiltà, rischiano di concedere il mondo in mano a despoti e a tiranni.

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