Una passione che si rafforza, una sfida che si rinnova
Vittorio Piccirillo

Sono da sempre un sognatore, affascinato dall'innovazione e dalla tecnologia. La fantascienza per me è una passione: mi ha “catturato” fin da ragazzo, mi ha seguito nel corso degli anni e tuttora mi accompagna, nelle mie letture e non solo.
Al giorno d'oggi, leggere è un problema di tempo. Il ritmo della vita accelera costantemente, le attività si susseguono frenetiche, gli impegni di lavoro si accumulano. Non è facile trovare un momento per fermarsi, per sedersi e aprire un libro, per viaggiare su altri mondi e immergersi in altre suggestioni.
Sempre più di frequente, la realtà va oltre le aspettative. Il cinema e la televisione possono contare su sofisticati mezzi tecnici, per ricreare con grande verosimiglianza situazioni e ambientazioni che in passato appartenevano solo all'immaginazione: uno dei “sensi” fondamentali di coloro che amano questo genere letterario.
Oggi scrivere fantascienza è una sfida, in quanto non si può evitare di confrontarsi con tutto questo. I punti di riferimento sono cambiati: se prima era necessario definire ogni cosa nei particolari per delineare il contesto di una vicenda, adesso invece bisogna aumentare la capacità evocativa della narrazione. Più che descrivere si deve accennare, quasi suggerire, perché la medesima storia possa essere vissuta da ciascuno in maniera diversa e personale. Una sfida alla quale non mi potevo sottrarre. L'impulso di scrivere è parte integrante di me, e nella fantascienza ha trovato una dimensione adeguata in cui realizzarsi.
È un genere letterario con una vitalità sorprendente. Fin da quando è nata ha avuto i suoi alti e i suoi bassi, a seconda di ciò che ha proposto e di come è stata percepita. Eppure, ogni volta che pareva fosse alla fine, che non avesse più niente da aggiungere, è invece riuscita a riproporsi con grande attualità.
Alla base della fantascienza c'è una domanda: che cosa ci riserva il futuro? È un dubbio fondamentale che caratterizza l'umanità dalle sue lontane origini, e che riappare in continuazione durante il suo cammino attraverso i secoli, ora come motivo di ispirazione e di azione, ora come causa di timore e di esitazione. È un quesito carico di forte aspettativa, ma anche di enorme incertezza.
Le risposte sono state differenti e originali, in relazione al periodo storico e al contesto culturale. Per alcuni potremo disporre di maggiori opportunità materiali e soprattutto di valori morali più elevati. Per altri invece assisteremo al progressivo degrado della civiltà verso una sorta di medioevo postmoderno. Per altri ancora avremo una vita migliore e più lunga, pur rimanendo sostanzialmente uguali a noi stessi. Per altri infine non esiste alcun futuro, un'alternativa che però non mi sento di prendere in considerazione… Il desiderio di leggere e quello di scrivere sono complementari, e si alimentano a vicenda. Dopo aver letto tanto, finalmente mi sono sentito pronto anche per la scrittura. Per questo ho deciso di accettare la sfida e di provare a dare la mia risposta, condividendo la mia personale visione di ciò che verrà.

La nebulosa degli spettri   

La nebulosa degli spettri, di Vittorio Piccirillo (Edizioni Solfanelli)

Vittorio Piccirillo nasce a Milano nel 1967, la fantascienza lo "cattura" fin da ragazzo, lo accompagna nel corso degli anni e tuttora lo appassiona: con orgoglio vanta una ricca e articolata collezione di libri inerenti al genere, a cui si aggiunge in tempi più recenti una non meno ricca e articolata collezione di film e telefilm in videocassette e DVD. La predilezione per la lettura e per la letteratura lo porta alfine a cimentarsi come scrittore.

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