Capitolo I, La creazione

Gen.I,1 In principio Dio creò il cielo e la terra.
La traduzione dall’originale è: In principio gli Dei fecero...
Gli ebrei copiarono questo versetto dallo Shautareb dei fenici, popolo presso il quale furono schiavi.
Il filosofo greco Porfirio (300 DC circa) sosteneva che la Genesi fu copiata dal libro "La storia fenicia" di Sanchoniathon, vissuto tra il 1900 ed il 1800 AC.
Nella Bibbia moderna il testo è stato modificato. In passato invece i cristiani lo hanno sfruttato come prova che esiste la Santissima Trinità.

Gen.I,2 La terra era informe e deserta e le tenebre...
Questa teoria è del sacerdote fenicio Sancuniatone (XII e XI secolo AC) che affermava che dio mise ordine alla materia preesistente.
"Tohu-bohu", tradotto con: "informe", significa invece: "nel caos".

Gen.I,3 Dio disse «Sia la luce!». E la luce fu
La Chiesa afferma che molti passi della Bibbia sono stati semplificati per renderli comprensibili ai popoli ignoranti del passato. Qui è data per scontata la conoscenza che i fotoni (che generano la luce) possono benissimo essere stati creati prima del sole, abbracciando una teoria recente che afferma che apparvero pochissimi secondi dopo il Big-Bang.

Gen.I,4 Dio vide che la luce era cosa buona...
Questo passo ha creato un certo imbarazzo ai dotti studiosi. Ma come, il dio onnipotente fa’ le cose senza un minimo di pianificazione, a caso e solo dopo controlla se sono venute bene?

Gen.I,5 ...E fu sera e fu mattina, primo giorno.
Qualcuno si è chiesto come può essere passato un giorno quando non sono ancora stati creati gli astri.

Gen.I,7 e 8 Dio fece il firmamento... Dio chiamò il firmamento cielo.
Ci si può chiedere come mai fece nuovamente il cielo, visto che era stato fatto in principio. L’errore sta nella traduzione, nel primo versetto la parola originale era "shamayim" (cieli) e qui troviamo "raqia" (firmamento).

Gen.I,16 Dio fece le due luci grandi, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte...
Ecco un esempio di semplificazione, la luna è descritta come una piccola stella, dimenticando che brilla solo di luce riflessa dal Sole.
Molti si sono chiesti: come facciamo ad essere al quarto giorno della creazione, se non erano ancora state create le due luci per regolare il tempo?

Gen.I,26 E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini...
Oggi al contrario di quanto scritto in questo versetto, la Chiesa afferma che dio non ha un corpo, come ha sempre affermato Platone, quindi l’uomo è stato creato con una somiglianza morale a dio e non fisica. Per quanto riguarda il plurale di: nostra immagine, la CEI afferma che dio si consiglia con sé stesso o con la corte celeste.

Gen.I,27 ...maschio e femmina li creò.
Risulta chiaro che a questo punto sono stati creati un maschio ed una femmina umani, ma subito dopo la femmina scompare per essere ricreata da una costola d’Adamo parecchi giorni dopo.

Gen.I,31 Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina, sesto giorno.
La teoria della creazione dell’universo in sei giorni si trova presso i fenici. I caldei e gli indiani affermano della creazione in sei tempi distinti. I persiani la descrivono fatta in sei "gahanbar".
Si può notare che il settimo giorno per gli ebrei è il Sabato, i cristiani, per differenziarsi sostennero che era la Domenica il giorno del Signore. I mussulmani, venuti per ultimi, per non preferire gli uni o gli altri, scelsero il Venerdì, rimasto ancora libero.
Sulla strana successione degli eventi in questo primo capitolo si è molto discusso per millenni, è strano che un dio perfetto crei le cosa a caso, senza un ordine e senza un piano.
Un solo esempio per tutti, riporto la giustificazione che riuscì a inventare Filone d’Alessandria per difendere il suo dio:

Tutte le cose furono formate simultaneamente e l’ordine è questo: che esse comincino con ciò che è più basso nella loro natura, e terminino in ciò che è più alto. (XXII,67)
Tra i numeri, in virtù delle leggi di natura, il più adatto alla generazione è il 6. Questo è infatti il primo numero perfetto dopo l’unità, in quanto è uguale al prodotto dei fattori che lo compongono (cioè 1x2x3) e ne è insieme la somma (1+2+3) ...Inoltre è insieme maschio e femmina (cioè pari e dispari) e il 3 è il punto di partenza dei numeri dispari, il 2 dei numeri pari, e il loro prodotto è il 6. (III,13)
Il cielo fu ordinatamente disposto secondo il numero perfetto che è il 4..., punto di partenza e sorgente della decade. (XV,47)
Il numero 64... che si ottiene moltiplicando per 2 i primi sette numeri,
Il numero 729... che è il risultato della loro moltiplicazione per 3 (XXX,93).
Dio creò gli esseri viventi nel quinto giorno... perché riteneva che non vi fossero due cose legate da parentela più stretta che il numero 5 con le cose viventi.

Capitolo II, Un’altra creazione

Gen.II,2 Allora Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro.
Portò a termine o cessò? Si può lavorare nel settimo giorno per completare i dettagli oppure no?
Nel secondo capitolo appare per la prima volta il nome Jahvé, qui tradotto con dio (in tutto il testo dopo di qui con: Signore Dio in contrasto con gli ebrei che lasciano il nome come in realtà appare.

Gen.II,4 Quando il Signore Dio fece il cielo e la terra...
Qui l’originale "raqia" è tradotto con cielo come nel 2° giorno della creazione, ma nel primo versetto era stata usata la stessa parola per tradurre "shamayim".

Gen.II,5 nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba... perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e nessuno lavorava il suolo
Ricordiamo che tutte le piante furono create, senza bisogno di contadini, già dal 3° giorno. Questa è solo una scusa per creare l’uomo.

Gen.II,7 allora il Signore Dio plasmò l’uomo con la polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita...
Il secondo capitolo non ha nulla a che fare col primo. Qui si ricomincia a creare dall’inizio un’altra volta.

Gen.II,9 Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi...
Dimenticando di averli già creati, ancora prima dell’uomo.

Gen.II, da 10 a 14 Un fiume usciva da Eden... si divideva e formava quattro corsi... Il quarto fiume è l’Eufrate.
Questo giardino è ispirato al famoso giardino di San’a, nell’Arabia Felice. Lo stesso nome Paradiso deriva dal persiano Pari-daeza anteriore all’ebraico.
Seguendo questa descrizione l’Eden avrebbe dovuto coprire un terzo dell’asia e dell’africa.

Gen.II,15 Il signore Dio prese l’uomo e o pose nel giardino di Eden perché lo coltivasse e lo custodisse.
Dal versetto precedente abbiamo visto la vastità del giardino. Non sarà un compito facile coltivarlo e custodirlo tutto per un solo uomo.

Gen.II,17 ...ma dall’albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare ...quando tu ne mangiassi, certamente moriresti»
Questo è il primo ordine che dio da all’uomo, di non occuparsi del bene e del male, nonostante sia ad immagine di dio egli deve rimanere il più ignorante possibile. Forse per questo la Chiesa ha contrastato il progresso per tanto tempo e bruciato i pensatori.
Comunque sia Adamo ed Eva mangiarono un frutto e non ne morirono.

Gen.II,18 E il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile».
Credete che a questo punto dio gli dia una donna?
No, gli porta invece tutti gli animali selvatici che non lo aiuteranno per niente.

Gen.II,19 ...plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo ...in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome.
Ma non erano già stati creati il 6o giorno gli animali ed il 5o gli uccelli?
Nell’originale al posto di uomo c’è scritto Adamo.
È la prima volta che è nominato, Sul famoso libro Veda dei brahmani, anteriori agli ebrei, esso si chiamava Adimo. Nella lingua fenicia Adamo ed Eva avevano lo stesso significato.

Gen.II,20 ...ma non trovò aiuto che gli fosse simile.
Adamo fa notare all’onnipotente dio quello che noi abbiamo notato due versetti fa.

Gen.II,21 Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo; che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto...
Perché togliere una costola per fare una donna che esisteva già dal primo capitolo?
Anche qui il nome Adamo è sostituito con uomo e Jahvé con Signore Dio.

Gen.II,23 Allora l’uomo disse: ...La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta.
Questo nome durerà poco, solo fino al capitolo III versetto 18.

Gen.II,24 Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie.
Quale padre e madre? Fino ad ora non esistono.

Capitolo III, La mela

Gen.III,1 Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna...
In tutto il capitolo non è fatta menzione del diavolo, anche se la versione ufficiale, in una nota, ci ricorda che il serpente lo raffigura.
Il terzo giorno, quando fu creato il serpente con tutti gli animali, fu considerato cosa buona. I popoli orientali credevano che il serpente fosse un animale immortale e astuto. I Caldei avevano il mito della disputa tra dio e il serpente.

Gen.III,4-5 Non morirete affatto! Anzi Dio sa che... diventereste come Dio, conoscendo il bene ed il male.
L’uomo non era già stato fatto a somiglianza di dio? Se questa somiglianza non è fisica come afferma la chiesa, perché dio non ha un corpo, allora cosa ci resta?

Gen.III,7 Allora si aprirono gli occhi tutti e due e si accorsero di essere nudi;
Era questa la conoscenza del bene e del male.

Gen.III,8 ...che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno...
Che dio senza corpo è questo? Sembra un fattore che controlla i propri campi.

Gen.III, 9-12 Dove sei? ...ho avuto paura, perché sono nudo...
Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato...
La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero...
Rispose la donna: Il serpente mi ha ingannata...

Sembra un dialogo tra padre e figlio colto in flagranza, come spesso fanno i bambini, Adamo tenta di negare.

Gen.III,14-15 ...sii maledetto... sul tuo ventre camminerai e polvere mangerai... Io porrò inimicizia tra te e la donna tra la sua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno».
Come camminava fino a quel momento il serpente? Ora è stato condannato ad essere serpente, cosa che già era, sarà anche nemico della donna, mentre con l’uomo andrà d’accordo.
Leggete bene il 15° versetto perché il CEI afferma: In questa prima promessa di salvezza, è annunciato il vincitore di Satana Gesù Cristo... Nella promessa è profeticamente adombrata Maria.
Questa nota è stata posta per dimostrare agli ebrei che l’antico testamento già parlava di Gesù.
A voi serve la nota? leggendo il 15° versetto avevate capito immediatamente che si stesse parlando di Gesù e Maria.

Gen.III,16 Alla donna disse: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai i figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti dominerà».
Letta meglio la storia della mela, non sembra che sia solo colpa della donna, ma è quella che ha avuto la punizione più grossa. Il serpente è rimasto nella stessa condizione, strisciava prima e striscia ora, la donna, grazie a questo particolare versetto è stata sottomessa per duemila anni.

Gen.III,17 All’uomo disse: ...maledetto sia il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai cibo... con il sudore del tuo volto mangerai il pane; ...polvere tu sei e polvere tornerai.
Con questo, anche l’uomo è sistemato. Invece di difendersi, o di andarsene umiliato e afflitto, fregandosene della collera divina l’uomo che fa?

Gen.III,18 L’uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti gli essere viventi.
Dio ci ha appena maledetto per sempre e Adamo pensa a cambiare il nome alla sua donna? Comunque avevamo preannunciato questo ripensamento al versetto 23 del IIo capitolo.

Gen.III,21 Il Signore Dio fece all’uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì.
È chiaro che per gli ebrei, dio aveva un corpo. Un dio crea, ordina ma non fa nulla con le mani.
Ho letto una simpatica spiegazione: dio aveva fatto l’uomo per coltivare il giardino ma poi ha dovuto crearsi da solo le piante, ora non ci prova nemmeno a chiedere la collaborazione di Adamo e fa le tuniche direttamente.

Gen.III,22 Il Signore Dio disse allora: Ecco l’uomo è diventato come uno di noi...
Ancora il plurale che denota l’esistenza di molti dei e poi perché stupirsi? Non era stato fatto a loro immagine e somiglianza?
Se invece dio è unico allora parla spesso da solo.

Gen.III,23 Il Signore Dio lo cacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse il suolo da dove era stato tratto.
Il Signore lo aveva messo nel giardino proprio per coltivarlo
(Gen.II,15).

Gen.III,24 Scacciò l’uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via dell’albero della vita.
La parola Kerub significa bue. Questi strani animali armati si vedono spesso a Ninve o a Babilonia a guardia dei palazzi sotto forma d’immagini scolpite.
La CEI intende Cherubini, vale a dire angeli. Da dove provengono questi angeli? Di sicuro non sono mai stati creati, è la prima volta che sono menzionati.

Capitolo IV, Fratelli

Gen.IV,1 Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo dal Signore».
Nel libro per la prima volta l’uomo è chiamato Adamo. In ebraico uomo e Adamo è la stessa parola, chissà perché la CEI ha deciso di chiamarlo Adamo in italiano solo dal 4° capitolo.
È anche la prima volta che un personaggio nomina Jahvé, qui naturalmente tradotto dalla CEI come Signore.

Gen.IV,2 Poi partorì ancora suo fratello Abele. Abele era pastore di greggi, e Caino lavoratore del suolo.
Sta iniziando la storia del primo omicidio, cerchiamo di capire il movente.

Gen.IV,3 e 4 ...Caino offrì frutti del suolo in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso.
Qualsiasi genitore mostrerebbe di gradire entrambi i regali, ma il Signore no:

Gen.IV,4 e 5 Il Signore gradì Abele e la sua offerta, ma non gradì Caino e la sua offerta.
Cos’altro poteva offrire Caino che era contadino? Doveva rubare gli agnelli del fratello? Come prevedibile si innescano delle gelosie:

Gen.IV,5 Caino ne fu molto irritato e il suo volto era abbattuto.
Essendo la prima volta in assoluto che un "padre" pur se potente, ha a che fare dei figli, possiamo perdonare lo sbaglio, ma il Signore in questo caso non capisce:

Gen.IV,6 Il Signore disse allora a Caino: «Perché sei irritato e perché abbattuto il tuo volto?»
Caino non resiste più, allora:

Gen.IV,8 Caino disse al fratello Abele: «Andiamo in campagna!»
Non andarono in campagna per fare merenda, lì successe il fattaccio, non sembra molto originale, ma bisogna tener conto che questo è il primo omicidio del mondo.
Il Signore, essendo onnipotente, sospetta:

Gen.IV,9 ...«Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?»
Il Signore non ci casca, lo maledice e lo caccia.

Gen.IV,15 Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte...
Dio è contrario alla pena di morte, almeno per ora. Lamech, cinque generazioni dopo Caino e padre di Noè, se ne approfitterà.

Gen.IV,23 Lamech disse alle mogli (ne aveva due alla faccia della monogamia cristiana) ...Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamech settantasette.
Le leggi sono fatte per essere usate dai criminali.

Gen.IV,25-26 Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set... anche a Set nacque un figlio... Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore.
Già Eva invocò il nome del Signore nel primo versetto di questo stesso capitolo.

Capitolo V, Genealogia d’Adamo

Gen.V,1 Questo è il libro della genealogia di Adamo...
Riassumo sotto forma di tabella la genealogia d’Adamo, le età non sono indicate nella Bibbia ma le ho calcolate utilizzando gli anni di nascita e morte. La storia proseguirà nel Capitolo X:

Nome Anno nascita Età Anno morte
Adamo 0 930 930
Set 130 912 1042
Enos 235 905 1140
Kenan 325 910 1235
Maalaleel 395 895 1290
Iared 460 962 1422
Enoch 622 365 987
Matusalemme 687 969 1656
Lamech 874 777 1651
Noè 1056 950 2006

Capitoli VI, VII, VIII e IX, Noè

Gen.VI,2 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero.
I figli di Dio nell’originale sono gli stessi dei della creazione. In tutti i racconti mitologici, qualche dio è sceso in terra per mettere incinta una ragazza.

Gen VI,3 Allora il Signore disse: «il mio spirito non resterà sempre nell’uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni».
Il Signore non manterrà la parola data. Ci saranno molti personaggi nel racconto biblico che vivranno molto di più, e al giorno d’oggi viviamo molto di meno.

Gen.VI,4 C’erano sulla terra i giganti a quei tempi -e anche dopo- quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini...
Chi sono questi giganti? Quando sono stati creati? La bibbia non ci dice null’altro, ed il CEI aggiunge una chiara nota esplicativa:
I giganti favolosi indicano una razza proterva.

Gen.VI,6 E il Signore si pentì di aver fatto l’uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo.
Un dio onnipotente che si pente e si addolora per ciò che egli stesso ha fatto? Non è quello che ci racconta la chiesa.

Gen.VI,7 Il Signore disse: Sterminerò dalla terra l’uomo che ho creato: con l’uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d’averli fatti.
Per fortuna che era contrario alla pena di morte!

Gen.VI,9 Questa è la storia di Noè...
Da dove arriva questa storia? Gli archeologi hanno provato che ci fu un inondazione tra il Tigri e l’Eufrate, questa ha dato origine a molte storie antecedenti la bibbia. Nell’epopea di Gilgamesh la pioggia durò sei giorni e sei notti. Per i Sumeri l’eroe si chiama Utnapishtim che è avvertito dal dio Ea di costruire un’arca per le coppie di animali e per lui stesso. Gli Atzechi hanno Tapi, che avrà un’avventura simile a quella del nostro Noè, colomba inclusa.
Per altri popoli il nome è molto simile all’ebraico Noah: alle Hawaii è Nu-u, in Cina Nu-wah, nella Sierra Parima (tra il Brasile ed il Venezuela) Ma-noa.

Gen.VI,15 Ecco come devi farla: l’arca avrà trecento cubiti di lunghezza, cinquanta di larghezza e trenta di altezza.
132x22 metri, alta 13,20 metri. Risulta molto grande, ma nonostante questo è impossibile che abbia ospitato tutti gli animali ed il cibo necessario a nutrirli quaranta giorni.
Voltaire ha scritto che un prete di nome Pelletier, nel XVII secolo, ha spiegato come questo sia stato possibile.

Gen.VII,11 nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese, proprio in quello stesso giorno...
Inizia il diluvio.

Gen.VII,17 Il diluvio durò sulla terra quaranta giorni...
Piove per quaranta giorni, forse fisicamente insufficienti per coprire tutta la terra d’acqua, oltre le montagne, ma sorvoliamo.

Gen.VII,24 Le acque restarono alte sopra la terra centocinquanta giorni.
Tra il versetto 17 ed il 24 si potrebbe calcolare la durata del diluvio: 40 (durata del diluvio)+150 (durata delle acque sulla terra)=190 giorni. In pratica poco più di sei mesi.
Teniamo a mente questo calcolo fino al versetto 13 del prossimo capitolo.

Gen.VIII,1 Dio si ricordò di Noè...
C’è andata bene. Chissà cosa stava facendo di così importante per dimenticarsi della terra?

Gen.VIII,6 e 7 fece uscire un corvo... esso uscì andando e tornando finché si prosciugarono le acque sulla terra.
Sembra che ci sia asciutto. Invece no.

Gen.VIII,9 ma la colomba, non trovando dove posare la pianta del piede tornò... perché c’era ancora l’acqua su tutta la terra.
Per il corvo invece c’era asciutto.

Gen.VIII,13 L’anno seicentuno della vita di Noè, il primo mese, il primo giorno del mese, le acque si erano prosciugate sulla terra.
Anche qui si può calcolare la durata del diluvio. Vi ricordo che iniziò: nell’anno seicentesimo della vita di Noè, nel secondo mese, il diciassette del mese (Gen.VII,11).
Quindi: dal 17/2 del 600° anno al 1/1 del 601° anno, 317 giorni ossia più di dieci mesi.
Al 24° versetto furono invece 190 giorni; poco più di sei mesi.

Gen.IX,6 Chi sparge sangue dell’uomo dall’uomo il suo sangue sarà sparso...
Qui dio, non solo è a favore della pena di morte, ma la ordina chiaramente.

Gen.IX, 21-23 Avendo bevuto il vino si ubriacò e giacque scoperto all’interno della sua tenda. Cam, padre di Canaan, vide il padre scoperto e raccontò la cosa ai due fratelli... presero il mantello... camminando a ritroso, coprirono il padre scoperto; avendo rivolto la faccia indietro, non videro il padre scoperto.
Cerchiamo di capire qualcosa, Cam vede senza volerlo Noè, ubriaco fradicio e nudo. Chiama i fratelli che lo coprono entrando a ritroso per non vederlo.
Che cosa fa il pacifico Noè a questo punto?

Gen.IX,25 Sia maledetto Canaan! Schiavo degli schiavi sarà per i suoi fratelli.
Che cosa c’entra Canaan? La sua unica colpa è che suo padre ha visto, per sbaglio, suo nonno Noè nudo. Per questo banale incidente Noè inventa la vergogna umana della schiavitù.

Capitolo X, Genealogia di Noè

Gen.X,1 Questa è la discendenza dei figli di Noè...
Questa genealogia è un pasticcio, mezza nel capitolo X, ma senza specificare le età, e mezza nel Capitolo XI che dovrebbe essere dedicato ad un’altra storia. Riassumiamo entrambe sotto forma di tabella per i nomi che c’interesseranno fino ad Abramo:

Nome Anno nascita Età Anno morte
Sem 1556 600 2156
Arpaschad 1658 438 2096
Selach 1693 433 2122
Eber 1723 464 2187
Peleb 1757 239 1996
Reu 1787 239 2026
Serug 1819 230 2049
Nacor 1849 148 1997
Terach 1878 205 2083
Abram 1948 175 2123

Vogliamo ricordare, che dio ha ordinato che la vita dell’uomo sia di centoventi anni (Gen.VI,3) e nessuno, neanche per coincidenza, è vissuto meno del limite imposto.

Gen X,32 ...Da costoro si dispersero le nazioni sulla terra dopo il diluvio.
Sembra chiaro che sono tutti dispersi per la terra, invece no, si ritrovarono a Babele.

Capitolo XI Babele

Gen.XI,4 ...Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo... per non disperderci su tutta la terra.
Ma non eravate già dispersi dal Gen.X,32?
San Girolamo dice che la torre era alta 20000 piedi (1 piede=26,6cm?? 1 cubito=44cm).

Gen.XI,5 Ma il Signore scese a vedere le città e la torre che gli uomini stavano costruendo.
Anche in questo caso l’onnipotente dio deve "scendere" per vedere quello che sta succedendo.

Gen.XI,9 Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse per tutta la terra.
Lo scrittore di questo capitolo si è confuso (dio si può confondere?) ha creduto che Babele derivasse dalla radice ebraica babal, che significa proprio confondere. In realtà gli archeologi hanno provato con i ritrovamenti delle ziggurat (alte torri babilonesi costruite con mattoni e bitume in Mesopotamia) che Babele ha la stessa etimologia di babilonia cioè da bab-ilu che significa porta di dio (intesa come città di dio). I babilonesi davano quel nome a tutte le loro capitali.

Se vi state preoccupando di questa divisione dell’umanità leggete la nota rassicurante del CEI: Un peccato di orgoglio... provoca la divisione e l’incomprensione dell’umanità che sarà restaurata nella Chiesa con il miracolo della Pentecoste.

Continua...