Alle volte mi guardo in fondo. Alle volte mi sento vuoto. Una vuotaggine totalizzante: che fa male, ti fa scoppiare, ti fa perdere il senso. Non capire più.
Ubriaco, euforico vivo.
Alle volte non vorrei vivere, oppure mandare qualcuno a vivere, al posto mio.
In certi momenti desidererei delle dissolvenze nella mia vita, parti da omettere nel montaggio. Sono costretto a sorbirmi ogni singolo fotogramma.
Ubriaco ma senza vomitare. Senza poter far uscire tutto lo sporco che ti tieni dentro. Senza via di scampo.
Vedo una nave e sono felice, piango lacrime salate di quel mare che ci ha fatto rimanere vicini.
Anche se per breve tempo.
Seduti insieme a parlare in quella nave che doveva attraccare, che poi ha ormeggiato.
Io non mi sono mai scodato di quel tempo e, nella mia mente continua a navigare perpetua.
Naviga tra la polvere i sogni infranti, i ricordi sbiaditi da tempo.
Veleggia oltre la notte, senza ancoraggi.
Aiutami a trattenere questa vita che scappa lontano.
«Ti prego rimani con me».
«Non farmi colpire dalla pioggia.» Proprio adesso che mi sono trovato.. Siedi con noi in questa notte artificiale, liquefatta parla con noi: "entra ed insinuati tra le nostre anime errabonde".
Comete di una notte.
Assicurami che è tutto un risolino di stupore e che la morte non esiste. Ho rimesso.
Sono:
dilaniato,
scomposto
Ora s'avanza nelle fogne di questa notte sintetica.
I lampioni non permettono la visione delle stelle.

Sono entrati in camera. Lo avevano trovato riverso in un lago di vomito, senza vita.
Il tanfo acre era insopportabile. Pare una difesa per non far spostare il corpo immerso in questo "brodo primordiale".
Si poteva avvertire il rumore della nave che ora scompariva in lontananza nella luce ambrata del pomeriggio.
Ed era tutto un ineffabile risolino di stupore. Lo sì può avvertire ancora oggi.
Ad alcuni infonde tranquillità, ad altri incute un'inspiegabile PAURA


Data invio: