Ogni tanto mi viene...
Mi siedo e mi vien voglia di scrivere, ma senza verbi...
Se ne può far a meno, ...nessuno in fondo è indispensabile neanche loro...
Parlare, o scrivere senza verbi si avvicina al linguaggio della "pancia" del cuore...
È un po' come sentire senza dover obbligar le orecchie a lavorare...
In questi casi, di solito, c'è sempre un INIZIO, così...

In un istante, ...sereno..., bello... o scuro e triste...
Sempre però, in ogni modo,
Limpido come un fulmine
Come quando, nel cielo scuro di una notte afosa, un rombo....
Il tuono sotto i piedi... e la pelle increspata e dritta come una recluta sull'attenti davanti al suo sergente... alla natura, ...sorprendente, imprevedibile, sempre in agguato.
E tu, corda di violino...
Prima incerto rumore quasi stridulo
Poi suono tagliente ed aggressivo
Infine.. musica incantata senza tempo, senza angoli e strutture...
solo onde... sì.. onde come sul mare... sempre prevedibilmente imprevedibile, sempre bizzarro e malinconicamente riflessivo, sempre in moto verso ogni posto e quindi, in fondo, sempre fermo e sicuro in se stesso...
Ogni tramonto
Ogni alba
Ogni giorno della sua, della mia, vita...

No, ...noioso no ...forse qualche volta ripetitivo, in un quotidiano e silenzioso ticchettio di immagini
Tutte però con colori e sfumature diverse, mai uguali a se stesse e per questo ognuna preziosa...
Per sé, per me...
Come perla per il pescatore d'ostriche...
Questo strano gorgoglio di suoni e immagini..

Senza verbi dall'INIZIO, come una pergamena, un rotolo steso per sempre in quello scrigno semichiuso...
l'Anima


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