Per i dettagli di questo racconto ha partecipato Nicola Losito

Caro diario,
mi presento, il mio nome è Luisa ed ho compiuto undici anni da poco. Nonostante la mia età anagrafica dimostri che sono appena entrata nell'adolescenza, tutti dicono che il mio aspetto ed il mio carattere sono simili a quelli di una quindicenne. Sarà poi vero?
Da poco ho lasciato l'appartamento in cui vivevo con la mia famiglia, e ho dovuto cambiare anche la scuola che frequentavo fino a quel momento. Con i miei compagni di classe ho sempre avuto un buon rapporto e ho promesso loro di mantenerci sempre in contatto. E lo sai il motivo di questo affiatamento?
Caro diario, tu forse non lo immagini, ma ho due armi segrete per conquistare chi mi sta vicino: la simpatia (a volte un po' studiata) e, soprattutto, la bellezza. Lo so, adesso pensi che sono una presuntuosa, ma si da il caso che non sono io a giudicarmi bella, bensì molti dei miei amici... vedessi come mi guardano!
Tu diario sei per me uno dei regali di compleanno più belli che ho ricevuto dalla mamma. Ti terrò con cura sotto il mio cuscino, non parlerò a nessuno di te e ti confiderò tutti i miei segreti. Saremo due veri amici, e dico veri amici perché tu sarai l'unico che non mi apprezzerà solo per la mia bellezza...

Lunedì 7 giugno,
mamma e il suo nuovo marito (nuovo si fa per dire, sono sposati da più di tre anni) hanno quasi finito di sistemare la nuova casa. I miei due fratellini sono tutto il giorno in giro tra una stanza e l'altra, contenti che l'appartamento non sia un buco come quello precedente.
Io, dal canto mio, mi sento un po' sola. A scuola sto facendo nuove conoscenze, ma non ho ancora trovato un'amica o un amico speciali, come quelli che avevo nella vecchia scuola. Mi sento così triste e mi è venuta quasi voglia di utilizzare una di quelle tattiche proprie degli adulti. Fino ad ora mi sono presentata tanto dolce e disponibile ma non ho ottenuto grandi risultati. Da domani sarò fiera ed altezzosa e, vedrai, finalmente attirerò l'attenzione degli altri.

Martedì 8 giugno,
sono appena tornata da scuola. Stamattina ho indossato un abito carino che sporgeva leggermente da sotto il grembiule scolastico e ho messo anche un po' di rossetto sulle labbra (naturalmente di nascosto dalla mamma!!). Ho iniziato a camminare per il corridoio della scuola senza guardare in faccia nessuno. Non ho concesso un sorriso neanche ai bambini più carini, anzi ho regalato loro solo un attimo d'interesse per poi distogliere lo sguardo, dando così l'impressione di essermene subito dimenticata.
Forse il mio metodo sta funzionando, ma è ancora presto per dirlo. I bambini che incontro rimangono attratti dal mio sguardo, questo è vero, ma devo capirne i motivi. E questi possono essere due: o mi guardano e pensano che sono una gran presuntuosa, o restano fulminati dal mio fascino. Attenderò una settimana, poi se i miei calcoli sono stati giusti, saranno loro ad avvicinarsi a me. Una delle mie regole primarie rimane quella di non dare mai troppa confidenza aspettando sempre che siano gli altri a fare la prima mossa.
Accidenti diario, ti sto svelando troppe cose! Se tu fossi una persona sicuramente non lo farei, di certo ti allontaneresti da me... Ma tu hai queste grandi qualità: mi ami anche se non sai che sono tanto bella e mi ascolti senza giudicare.
Adesso devo andare. C'è qui fuori un ragazzino che ha il vizio di canticchiare e di fare rumore sulle scale, ogni santo giorno, tutte le volte che torna da scuola. Prima che i miei fratellini si sveglino vado da lui e gli mollo uno schiaffone! Vediamo se così la pianta...

Mercoledì 9 giugno,
ieri pomeriggio sono scesa per le scale, e indovina cosa ho visto? I miei fratellini erano sul pianerottolo in pigiama, a giocare con quel ragazzino rumoroso di cui ti parlavo ieri. In quel momento ho pensato che quel tipo fosse davvero un po' stupido. Non capisco come uno della sua età possa mettersi a giocare insieme a dei bimbi di due anni. Stava costruendo per loro degli aerei di carta e pensa che ad un certo punto si stava quasi offendendo perché uno dei miei fratelli aveva scelto l'aereo più grande. Quando si è accorto di me, mi ha guardato con gli occhi spalancati (sembrava quasi un cerbiatto sperduto) confermando la mia ipotesi: è un cretino. E' rimasto in ginocchio per qualche secondo, mentre i miei fratelli gli si arrampicavano addosso, ma lui non se ne accorgeva. Mi guardava con occhi adoranti, neanche fossi stata l'apparizione di una Santa.
Ad un tratto si è alzato in piedi, si è scrollato dal vestito la polvere del pavimento e mi ha teso la mano. «Ciao, io sono Nicola», mi ha detto semplicemente. Io gli ho stretto la mano e mi sono presentata.
Caro diario, in quel momento Nicola non mi è parso più lo stupidotto di poco prima. Mettendosi di fronte a me ho visto che mi superava di oltre dieci centimetri in altezza, e la sua riga di lato nei capelli acconciati con la gelatina era davvero molto elegante.
Non è male, tutto sommato, questo Nicola. E pensare che per attirarlo non ho dovuto fare proprio nulla...

Domenica 13 giugno,
oggi è festa e mi sono permessa di dormire fino alle nove. Poi mia madre è entrata nella stanza e la pace si è conclusa. Ha iniziato ad alzare le persiane, ad ordinarmi ad alta voce di scendere dal letto che il latte si stava raffreddando. In quel momento io mi sono detta: «Ma chi le ha chiesto di prepararmi la colazione?». Fosse stato per me avrei dormito altre due ore. Ma la domenica mattina per mia mamma è sacra. Se non andiamo a messa è capace di fare penitenza per una settimana intera. Lei mi dice che se manchiamo una domenica alla messa, Dio se la prende con noi e si offende. Ma io capisco che spesso entra in chiesa anche solo per parlare col mio papà. La sento sussurrare mentre il prete parla e capisco che non sta dicendo il Rosario, ma bisbiglia tanti saluti a mio padre, che riposa in cielo.
Quante volte avrei voluto conoscere il mio papà. Purtroppo la guerra se lo è portato via mentre mia madre era incinta di me.

Venerdì 18 giugno,
oggi non ne potevo più. Quel Nicola sarà anche carino, ma è davvero un buffone.
Pensa che oggi si è messo prima a cantare a voce alta per le scale, poi è venuto a suonare al mio campanello per una, due, tre, quattro volte di seguito.
Ma sarà matto? Meno male che in casa ero sola, altrimenti mamma se la sarebbe presa anche con me.
Quando gli ho aperto la porta lui ha messo subito i piedi in casa, poi mi ha chiesto se poteva entrare. Io non ho risposto, tanto aveva già fatto tutto da solo.
Abbiamo trascorso il pomeriggio a chiacchierare sulle nostre vite. In fondo Nicola è un ragazzo simpatico. Forse un po' troppo vispo per i miei gusti, ma la sua spensieratezza deve essere in grado di tenere su il morale anche a chi è triste. Quel ragazzino è in grado di sdrammatizzare tutto quanto gli succede intorno, con il solo potere del suo sorriso. Beato lui che vive in un mondo di favole.

Domenica 20 giugno,
ho passato una bellissima giornata con Nicola. Oramai è diventato un ospite ufficiale in casa mia, anche se fino ad ora non gli ho mai dato il permesso di entrare.
Sfortunatamente non gioca più con i miei fratellini e loro continuano a piagnucolare per distogliere la sua attenzione da me. Ma a me fa tanto piacere che qualcuno abbia il desiderio di conoscermi, soprattutto quando non devo fare nulla perché ciò accada. Tra noi due è davvero nata un'amicizia spontanea.

Sabato 26 giugno,
oggi Nicola mi ha presentato Maurizio. Lui non abita nel nostro palazzo ma, se ho ben capito, la sua casa resta comunque nel nostro quartiere.
Anche Maurizio è un bambino simpatico. Mi sembra abbia la mia età, quindi un anno in più di Nicola, ed è molto differente da lui.
Lui e Nicola sembrano quasi complementari. Nicola, forse perché più piccolo, pensa soltanto a scherzare e fare battute a destra e a sinistra, invece Maurizio sembra già in grado di fare discorsi da adulto. La sua sensibilità mi ha stupito e la sua tranquillità mi ha fatto venire voglia di spronarlo a parlarmi e a farsi conoscere un po' di più.
Ma sono sicura che Maurizio si svelerà poco alla volta.

Sabato 10 luglio,
sono in crisi... Sono trascorse due settimane da quando ho conosciuto sia Nicola che Maurizio, e devo confessarti che quei due mi manderanno al manicomio.
Maurizio mi piace un sacco! Sa essere premuroso, sa darmi i giusti consigli su come comportarmi quando ho dei problemi con la mamma. Sa parlarmi di tante cose, è generoso, mi aiuta a fare i compiti e mi offre sempre il gelato.
Nicola, da parte sua, è un'ottima compagnia. Mi chiama spesso per fare lunghe passeggiate in bicicletta, mi racconta delle barzellette che solo lui sa dove le ha sentite. E' pieno di iniziative: mi invita al cinema, mi accompagna a scuola a piedi al mattino (cosa che io non farei mai, neanche per il mio miglior amico). Quando gli parlo dei miei problemi con la mamma, sa risolvere tutto in una risata. A volte mi fa sentire una piccola stupida, ma io non glie lo do a vedere. Di solito rimango zitta a guardarmi intorno, come se fosse lui a dover cercare il mio sguardo. E quando mi accorgo che attende che io lo ricambi, fingo di essere attratta da qualcos'altro, così da renderlo ancor più geloso. Molto più geloso di quanto non sia Maurizio.
Caro Nicola, per ora non c'è ancora motivo di essere geloso del tuo miglior amico. Siete alla pari.

Giovedì 22 luglio,
stanotte non ho dormito. Ero continuamente tartassata dal pensiero di mia madre, e dei suoi rimproveri per non aver fatto le pulizie settimanali nella mia camera. In più, a peggiorare ulteriormente il mio stato, ci si è messo anche il mio patrigno cinese. «Luisa non sei più la bambina di un tempo», mi dicevano. «Non metti più a posto la stanza, non rifai il letto, a scuola non prendi più un bel voto». Ma nessuno dei due si è fatto sfiorare la mente dal domandarmi cosa mi stesse succedendo.
Mi trovo sola nel mio lettino e nel mio piccolo mondo fatto di sogni. Di tanto in tanto penso a Nicola, ed il ricordo delle sue risate sguaiate mi fa sentire meglio. Poi mi viene in mente Maurizio, ed i suoi consigli mi rincuorano ancora adesso, come se fosse un vero fidanzato, pronto a coccolarmi e consolarmi.
Ma probabilmente sono una povera scema. Quei due non sono altro che amici, tutti immersi nelle loro raccolte di figurine e nella lettura de «Il Vittorioso». Cosa avrà di bello poi quel giornalino da allontanarli così spesso da me? ... bah ... cose di ragazzi.
Ma torniamo al dunque: loro mi vedono solo come un'amica. Non c'è altra risposta, altrimenti mi sarei accorta di qualche segno di rivalità. Io ormai sono grande, e certe cose le intuirei subito. Il mio presentimento sulla loro gelosia era sbagliato.

Lunedì 26 luglio,
sono felice. Sono al settimo cielo! Ieri pomeriggio siamo andati al cinema Corticella a vedere Vacanze Romane una commedia americana con un'attrice molto simpatica. Io ero seduta tra Nicola e Maurizio tutta intenta, almeno in apparenza, a guardare il film.
E, non ci crederai, è successo più volte che Maurizio mi guardasse come se studiasse tutti i miei movimenti e provasse ad avvicinare la sua mano alla mia.
Io naturalmente fingevo di non accorgermene, e sistematicamente spostavo la mano verso le mie ciocche di capelli per riavviarle. La verità è che, e a te posso dirlo caro diario, mi dispiaceva molto per Nicola. Non voglio trascurarlo per un'attenzione di Maurizio. Non voglio essere oggetto di una loro contesa, non voglio certo provocare dei litigi tra di loro. E così sono stata tutto il tempo con lo sguardo fisso sul grande schermo, osservando con la coda dell'occhio che Nicola rideva mentre guardava il film, ma che ogni tanto lanciava degli strani sguardi verso la sua sinistra, proprio dove si trovava Maurizio, quasi a controllare cosa stesse facendo.

Martedì 27 luglio,
ormai ne sono sicura. I due amici stanno diventando nemici, e questo per causa mia.
Ieri ho invitato Nicola a casa. Ma ora mi sento tremendamente colpevole, sia perché ho organizzato tutto all'insaputa dei miei genitori (che si trovavano fuori per delle consegne) ma sopratutto perché ho la sensazione di aver compiuto una mossa azzardata alle spalle di Maurizio.
E infatti è successo qualcosa di inaspettato che mi ha lasciata senza sonno per tutta la notte.
Dunque, eravamo soli nel laboratorio del mio patrigno, io e Nicola, e ad un certo punto lui mi ha guardato intensamente ed i suoi occhi sembravano tremare.
Accipicchia, credevo gli fosse venuta una sincope. Poi ha cominciato a parlare di vuoto di testa, di gambe tremolanti (certe espressioni le avrà sicuramente copiate da qualche amichetto più grande), e, alla fine, mi ha chiesto di baciarlo.
Non puoi immaginare la sorpresa. Ho avvertito un senso di piacere misto a sconcerto. Immediatamente ho pensato a Maurizio e mi sono sentita colpevole. La voglia di baciare quel piccoletto che avevo accanto mi faceva sentire sporca.
Non avrei mai potuto farlo senza il consenso di Maurizio. Sarebbe stato come tradire un amico, visto che ormai è palese l'interesse di entrambi per me.
Ho tentato di tenere a freno le mie emozioni ma Nicola era tutto preso dalla sua enfasi e dal suo evidente intontimento che non si è neanche accorto delle mie guance paonazze.
Così ho assunto un atteggiamento disinvolto, facendo ricorso a tutte le mie forze. In un attimo ho pensato se a farmi quella proposta fosse stato Maurizio.
«Si», sarebbe stata la mia risposta, come ora avrebbe potuto esserla con Nicola.
In un attimo sono finita nel pallone, poi ho tirato un lungo respiro e senza tanti problemi gli ho chiesto di Maurizio. Probabilmente Nicola si è sentito ferito, perché subito mi ha chiesto cosa avesse a che fare il suo amico con noi due. Il suo malumore era evidente.
Insomma, io non avevo il coraggio di baciarlo e di iniziare una storia con lui senza parlarne con il suo amico. E poi, a pensarci bene, non mi sarebbe dispiaciuto baciare anche Maurizio. Così ho liquidato quella situazione imbarazzante consigliandogli di consultarsi con lui, o almeno di decidere tra loro chi mi avrebbe baciato per primo.
Pochi minuti dopo Nicola se n'è andato a testa bassa.

Sabato 31 luglio,
in giro ho sentito parlare di una lotta che sta per avvenire in via Cignani.
Dicono che due amici abbiano intenzione di fare a botte per una ragazzina molto carina. Spero tanto di non essere io quella, e che i due galletti non siano Nicola e Maurizio.
Non era proprio questa la situazione alla quale volevo portarli!

Domenica 1 agosto,
purtroppo i due contendenti sono proprio loro. Accidenti, forse sarebbe stato meglio se avessi baciato Nicola e basta. Almeno la faccenda si sarebbe conclusa lì. Ma sono così indecisa! Sono entrambi carini, galanti e simpatici. So solo una cosa: se avessi baciato Nicola, per Maurizio sarebbe stata una bella batosta, questo è vero, ma presto si sarebbe ripreso, e mi avrebbe dimenticata (so che ha una simpatia per Pina, la sorella di Nicola). E invece ho voluto agire di testa mia, con il mio dannato istinto, creando soltanto una crepa nella loro amicizia.
Dentro me (giuro che me ne pento subito!) avrei una voglia matta di vederli quando lotteranno per conquistarmi. La cosa sotto sotto mi lusinga... Ma cosa sto pensando? Caro diario, è proprio vero, qualche volta mi sento proprio una stupida! Spero soltanto che non si facciano male...

Lunedì 2 agosto,
siamo giunti alla fine di questa vicenda. Ieri sera Nicola si è presentato da me con qualche livido sulle braccia, dicendomi che sarebbe stato lui il primo a baciarmi.
Io naturalmente non ho detto nulla su ciò che sapevo della loro sfida, ma mi sentivo tanto colpevole. Spero solo che il risultato della lotta non rovini la loro amicizia.
Ho poi accettato volentieri il suo bacio. In fondo era stato lui a vincere la battaglia e se lo meritava. E' stato un bacio breve e tenero, e si capiva lontano un miglio che di esperienza non ne aveva da vendere.
Ho aspettato poi, tutta eccitata, che anche Maurizio venisse a darmi il suo bacio. Con Nicola non era stata una brutta esperienza, ma con Maurizio, che aveva un anno in più, ed un atteggiamento molto più romantico, non sarebbe stato peggiore.
Quando finalmente è arrivato, abbiamo cominciato a discutere sulla sua amicizia con Nicola, e mi ha dichiarato che non avrebbe avuto più nulla a che vedere con quel piccolo mostriciattolo (parole sue testuali). Non mi ha parlato della lotta e che aveva perso, un po' se ne vergognava.
Poi all'improvviso mi ha baciato e mi sono sentita sciogliere. La tenerezza di quel bacio è stata pari a quella provata con Nicola, ma forse l'ho apprezzata un po' di più perché è durata per molto tempo. Mi ha concesso alcune pause fatte di sguardi languidi e lacrimosi (ma forse erano le lacrime della sua sconfitta), seguitando poi a baciarmi tante volte.

Mercoledì 4 agosto,
Oggi ho saputo che Maurizio e Nicola sono ai ferri corti.
Cosa posso dirti, caro diario? Questo doppio bacio è stato per me molto importante. Entrambi sono stati entusiasmanti, ma ho capito anche il valore di un'amicizia. Smetterò di frequentarli così assiduamente, mi farò vedere di meno in via Cignani, perché desidero non mettermi più in mezzo a loro. La mia prova l'ho fatta, ho avuto le risposte alle mie domande, ho capito di essere una ragazzina attraente, tanto da mettere contro due cari amici. Ma, giuro, non farò mai più una cosa così spiacevole.
Spero tanto che Nicola e Maurizio possano tornare amici. In caso contrario, caro diario, ce la metterò tutta per fargli fare pace!
Te lo prometto!


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