Il treno giunse nella stazione di Housestone alle ore 15.50 in perfetto orario.
Era partito da Central Mounts alle ore 10,35 e qualche minuto prima delle 8,00 del giorno dopo sarebbe entrato nella stazione di Central River, il capolinea.
Era un convoglio di vecchia data, con quindici carrozze con posti a sedere, tre vagoni letto e un piccolo vagone bar. A quell'ora era sempre affollato e le persone stavano stipate nei corridoi come mucche che vengono condotte al macello. Il treno si fermò e le porte si aprirono. I passeggeri che erano giunti a destinazione scesero con i loro bagagli, mentre i viaggiatori che affollavano la banchina della stazione si affrettavano a salire sul convoglio.
Fox B., salì nella carrozza numero 16 e, avendo un biglietto con il posto prenotato, cercò il suo scompartimento. Era il penultimo del vagone e fu costretto a farsi strada tra i passeggeri che gremivano l'angusto corridoio. La porta del compartimento era aperta e Fox B. entrò. Mise la sua valigia di pelle nello spazio sotto la poltrona. Andava a trovare sua sorella a Central River e quando aveva prenotato il treno, le cuccette erano tutte occupate. Si sedette e diede una celere occhiata ai suoi compagni di scompartimento. Davanti a lui sedeva una vecchietta che stava leggendo Guerra e Pace di Tolstoj. I due posti alla sinistra della vecchietta erano occupati da due ragazzi adolescenti che in quel momento stavano dormendo. Al suo fianco sedeva un enorme ragazzo di colore che stava ascoltando, a volume eccessivo, un cd-rom di musica gospel, mentre sulla poltrona vicino al corridoio c'era un pastore protestante intento nella lettura dell'Apocalisse di Giovanni Evangelista. Il caldo era soffocante e dalle bocchette poste sopra i sedili fuoriusciva solo aria calda. Fox B. prese una rivista dalla sua valigia e iniziò a sfogliarla. Dopo mezz'ora fu assalito da quella gradevole sensazione che precede lo stato di sonno e poco a poco sprofondò nell'oblio. Era passata da poco la mezzanotte, quando con un lungo sbadiglio aprì gli occhi. Le luci dello scompartimento erano spente e dalle piccole lampade poste nel corridoio proveniva un fioco bagliore. La vecchietta seduta davanti a lui aveva la testa reclinata in avanti e stava dormendo. I due adolescenti non c'erano più, evidentemente erano scesi. L'energumeno alla sua sinistra stava sonnecchiando, mentre il pastore protestante aveva la faccia rivolta verso il corridoio. Fox B. aveva la gola secca e il bisogno di bere una bibita fresca si fece sempre più impellente. Si alzò e prestando attenzione a non inciampare in qualche gamba o piede uscì nel corridoio. Dai finestrini aperti entrava una leggera brezza. S'incamminò in direzione del vagone bar, sperando che a quell'ora fosse ancora aperto, ma era chiuso. Lo sapevo pensò. Provò a bussare, ma sembrava proprio che al suo interno non ci fosse nessuno e, in effetti, le luci del vagone ristorante erano spente. Mentre stava per tornare al suo compartimento sentì il sibilo provenire dalle porte della carrozza ristorante che si stavano aprendo. Fox B. si voltò e notò una sagoma ferma sulla soglia del vagone, che rimaneva immerso nell'oscurità. La sagoma non era tanto alta, e attraverso la fioca luce che proveniva dal corridoio Fox B. notò che si trattava di un uomo. Indossava una livrea rossa, di quelle che porta il personale di servizio adibito alla carrozza ristorante.
«Posso esserle d'aiuto?» disse la sagoma.
«Mi scusi l'ora tarda, pensavo che il bar fosse chiuso. Non vorrei averla disturbata» rispose Fox B.
«Qui non disturba mai nessuno» replicò la sagoma che indossava la livrea rossa, e facendo un passo indietro disse: «Di che cosa ha bisogno?».
«Mi dia una bottiglia da un litro e mezzo d'acqua frizzante.».
Mentre pronunciava queste parole Fox B. si avvicinò all'entrata del bar, ma il barista in tono risoluto disse: «Stia al suo posto, per favore.». E protese una mano nella sua direzione come fa un vigile, quando con la mano intima l'alt ad un'automobile.
Il barista rientrò nel vagone ristorante a passi lenti e Fox B. lo vide unirsi all'oscurità. Il barista non accese la luce del vagone e Fox B. non senti alcun rumore provenire dal suo interno. Dopo qualche minuto il barista ritornò con la bottiglia d'acqua frizzante e mentre porgeva la mano per consegnargliela il suo volto fu debolmente rischiarato dalla fioca luce del corridoio. Il viso del barista era
pallido e aveva una lunga cicatrice che gli solcava il volto dalla fronte al mento. Sulla fronte, in corrispondenza del punto in cui nasceva la cicatrice, c'era un piccolo cerchio nero. La debole luce illuminava anche la targhetta su cui era riportato il nome del barista. Fox B. riuscì a leggere solo alcune lettere del cognome:...rso. Non appena il barista si accorse che Fox B. lo fissava con attenzione fece qualche passo indietro e il suo viso risprofondò nel buio più totale.
«Sono 1,25 dollari» disse il barista dall'oscurità.
Fox B. prese i soldi dalla tasca dei pantaloni e glieli consegnò. Questi ricevette il denaro e indietreggiò in direzione del vagone ristorante. Da dove si trovava ora era invisibile agli occhi di Fox B. che lo ringraziò e si scusò per l'ora tarda. «Buonanotte» concluse voltandosi. Il barista non rispose al saluto e quando Fox B. si voltò in direzione della carrozza ristorante vide che la porta era chiusa e all'interno regnava l'oscurità. Ritornò al suo posto e dopo aver bevuto abbondantemente si addormentò. IL giorno dopo si alzò svegliato dall'annuncio, proveniente dagli altoparlanti del treno, che il convoglio stava quasi giungendo a Central River. Qualche minuto dopo scese dal treno.

Due settimane prima

Fox B. era seduto sulla poltrona del soggiorno nella sua casa di Housestone.
Stava sfogliando il quotidiano che aveva comprato all'edicola che si trovava vicino casa sua. Arrivato alla pagina della cronaca diede un'occhiata veloce alle notizie principali. In basso a destra c'era un articolo di cronaca nera accompagnato da una foto. Fox B. girò la pagina e si dedicò alle notizie che riguardavano gl'esteri. L'articolo di cronaca nera contenuto nella pagina precedente riportava la notizia di un suicidio da parte di un tale che soffriva di problemi psichici.
...si è suicidato sparandosi un colpo di rivoltella nella sua casa a... riportava il giornalista, e ancora: ...lavorava sul treno come....
L'immagine a fianco dell'articolo riportava la foto del suicida. Si poteva vedere una lunga cicatrice che gli attraversava il viso in verticale dalla fronte al mento. La didascalia riportava il suo nome: Jacob Sorso.


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