Sempre
Ritorna
Non
Nel
"prima" o nel "poi",
ma, nell'istante...

Prologo

...Anni or sono è stato scoperto un ipogeo, ma nessuno è riuscito a spiegare come e quando questa città dei morti sia stata scavata nel tufo.
Dalla dimora sospesa dove l'uomo primitivo si rifugiava di notte fino alle intere necropoli esiste un vero mondo sotterraneo a volte difficile per inquadrarne sia l'epoca che l'origine-...
"ringraziando Dio ho finito di annoiarvi" disse Ron alla fine del lungo discorso sulla civiltà rupestre. Risale al secolo XVII, vero, quell'ipogeo? Chiese Fra Girolamo rivolgendosi a Ron.
"Avessimo trovato un vaso, una moneta, un'incisione", rispose Ron...ma nel disegno qui accanto sembra impossibile scoprire qualcosa.
Tutte quelle nicchie ci fanno capire che probabilmente erano destinate a conservare le urne cinerarie dei defunti. Invece, unica cosa certa è che,tra i mille interrogativi di questo sotterraneo, le cellette, che vedete nella diapositiva, servivano ad ospitare i piccioni, allevati dai proprietari della vicina masseria. La posizione strategica della torre suggerirebbe l'ipotesi che si trattasse di piccioni viaggiatori, al servizio del comando militare borbonico, invece riguardo a date e ad altro non si sa nulla a causa della totale assenza di reperti.
Secondo alcuni studiosi potrebbe trattarsi di un ambiente pre-cristiano adibito a culto funerario, trasformato poi in luogo liturgico dalle primitive comunità cristiane, forse in età costantiniana. Un popolo arrivò in questa terra mille anni prima di Cristo, "sempre se dobbiamo credere alla venuta di Cristo" ma, non si sa con precisione da dove.
Sarà certamente un bravissimo archeologo ma la sua fede sembra vacillare ed è dubbiosa come la descrizione che mi ha fatto "se dobbiamo credere alla venuta di Cristo"! ma, perché lei crede? Non lo dimentichi mai che il semplice ringraziare Dio,così come lei ha fatto alla fine del suo discorso, è già un principio di fede.
Le parole di Gesù, degli apostoli sono per me un po' come una lettera molto antica, che mi è stata scritta in una lingua sconosciuta rispose Ron al frate.
Però, se la lettera le fosse stata inviata da qualcuno che l' ama, allora lei che avrebbe capito o fatto? Cercherei di comprenderne il senso rispose Ron
E metterebbe in pratica subito nella sua vita, il poco che ne avrebbe afferrato...
Credo di sì, rispose Ron, un po' seccato.
Anche quel poco è fede.
Allora immagini, dottor Ron, che quella lettera le sia stata inviata da Gesù, forse per lei incomprensibile, ma è l'unica persona che l'ama per davvero.
Non ci può essere Fede senza giustizia,cultura,esperienze religiose e caritativa, non si può promuovere la giustizia senza comunicazione della fede, trasformazione delle culture, collaborazione con le altre culture e tradizioni e infine, non ci può essere cultura senza comunicazione della fede agli altri con il dialogo e l' impegno.
Abiti sulla terra, scavi sotto la terra..ma vivi con e per la fede.
Tutto ciò che è nato da Dio vince il mondo, questa è la vittoria che ha sconfitto il mondo: diceva l'apostolo Giovanni che ciò che è buono, a Dio è gradito e perfetto. Il male, per radicale che sia, non è così profondo come la bontà. Ed è attraverso il cuore, nelle profondità di se stessi, che l'essere umano comincia ad afferrare il Mistero della Fede. Le conoscenze verranno dopo, tutto non è dato immediatamente, anche una vita interiore si elabora a poco a poco. Ci addentriamo nel cammino della fede oggi un po' più di ieri, avanzando per tappe. È anzitutto perché condivido questa fiducia e questa speranza che sono qui questa mattina ed ho ascoltato con molto interesse il suo discorso e mi scusi se mi sono permesso di intervenire. Non accontentatevi di criticare passivamente o di aspettare che le persone vi applaudono per le vostre parole, bisogna soprattutto avere fede in ciò che si fa e in ciò che si dice…
Un interessante convegno, itinerario di arte, ma anche di fede... direi... ma chi è il frate che è intervenuto al dibattito,chiese la moglie Susan a Ron. Fra Girolamo,un padre superiore della compagnia di Gesù..credo che sia un gesuita.
Siamo entrambi storici e uomini di fede..non credi..amore mio.
Interessante, disse Susan e tacque per un istante, ma quegli occhi verdi, quelle parole di Fra Girolamo le erano penetrati nella mente e nel cuore.
Cosa ne pensi, interruppe di nuovo Susan, pilotando la conversazione su un altro argomento..quel frate è certamente una persona divina e terrà sempre fede a ciò che dice ma ora,che dite, rivolgendosi anche agli ospiti,posso organizzare il party e tener fede a ciò che il nostro stomaco reclama.
È un idea buona, però dopo aver ascoltato le parole del frate...
tu mi parli di mangiare.. disse Ron
Sicuramente, anche il cibo è un dono di Dio.. anzi direi ciò che lei ha preparato è " un ben di dio "intervenne sorridendo fra Girolamo.
Ron, ingoiò una sorsata di vino che teneva in mano e rispose meccanicamente... < a chi non piace il vino, il Signore faccia mancare l'acqua>
Non mi guardi male, Fra Girolamo... questo è un proverbio, non è un mio pensiero, s'intende... Il tempo ha un brutto vizio, passa sempre, inesorabilmente e dopo Giosue' non c'è stato più nessuno che è riuscito a fermarlo per un attimo, quindi io..devo lasciarvi e tornare alle mie preghiere.. È stato bello iniziare con voi questa giornata, ma io dico sempre che l'inizio di ogni cosa deve essere sempre più pesante e importante alla fine, perché solo così si può andare avanti altrimenti non sarebbe niente.
Bene, questo inizio che io chiamo sempre istante, perché è nell'istante esistiamo, nell'istante si vive ed è nell'istante che le cose ci sono, ora per me, qui, è finito.
L'istante è come un' attesa come l'avvento di Cristo, perché Cristo – mi creda, Dott. Ron" è venuto davvero!!
Ma frate resti con noi.. ancora un istante.".. ho tanta voglia di sentirla ancora parlare.. disse Susan...

Secondo capitolo

... ...Già ... disse Susan, senza neppure porgere attenzione a ciò che Ron le stava animosamente dicendo, in quel momento pensava al frate.
Lei, una donna di trentasei anni,abbastanza attraente ed intelligente si era ridotta solo a preparare party e ricevimenti e s'incantava come una bambina solo a sentire parlare Ron, da quel momento però le parole di suo marito le erano diventate del tutto indifferenti.
Non si era mai posta delle domante sulla vita e su Dio,
Accidenti a te Susan ...ma che fai stai versando il caffè sulla tovaglia... disse Ron con tono brusco.
E..già..i tuoi pensieri sono ormai inebriati alla sola idea di rivedere fra Girolamo di ascoltare ancora la sua dolce voce, vero?
Aveva voglia di staccarsi da tutto ciò che per anni sembrava l'unico scopo della sua vita...doveva fare qualcosa di diverso e di importante.
Pensò che era inutile continuare a discutere con suo marito, per il momento il suo problema era uno solo...
E così pregò Ron di invitare il frate.
Il telefono squillò un paio di volte, alla fine da una voce giovanile, forse di un bambino si sentì dire...- .-
Vorrei parlare con il frate.. sono un suo amico..disse Ron
Salve... si ricorda di me...sono l'archeologo Ron..
Susan è terribilmente nervosa e irritata non vuole neppure più uscire di casa, se ne sta tutto il giorno a leggere la Bibbia con una strana espressione e le sue mani mi spaventano le stringe tanto a volte, poi ad un tratto sembra felice e calma, è cambiata sembra un'altra donna.
Ebbene..cosa posso fare io ...sentenziò fra Girolamo.
Semplice..vorrebbe rivederla
...Per quale ragione di fronte al frate era quasi commossa, Susan non riusciva a spiegarselo.
Lei lo fissava con uno sguardo sincero di supplica e in quel momento fra Girolamo non riuscì a dire niente...
Appoggiò la sua mano sulla sua e le sue parole assumevano per lei un nuovo significato,semplici e commoventi a tal punto che provò un brivido.. chissà se divino o qualcosa altro...
Dio non ha mai chiesto altro agli uomini di amarlo di ascoltare il cuore e ora sa che anche lei Susan, ha sempre vissuto con la parola di Dio sulle labbra senza permettergli di entrare nel suo cuore.. ora,è anche nel suo cuore..
Guardò gli occhi azzurri del frate e si domandò come mai desiderava tanto ascoltare le sue parole! ...che cosa rappresentava per lei!...era confusa... quale cosa meritava di essere continuata in eterno ...l'attimo, l'istante in cui fra Girolamo si avvicinò a lei e con tanta dolcezza, la felicità quando la guardava con i suoi occhi carezzevoli quando le prese la mano dicendo..

Chiamerò
Luce
il chiarore di quel mattino
dove l'umanità risvegliata non morirà più
e dirò verità
finalmente
perché Lui solo è il Vivente
mia vita
e nulla separerà l'Amore
mai più

Non è una mia poesia ma sono parole che ho letto da qualche parte...
Mia cara Susan ora lei sta vivendo quell'istante come se fosse eterno, questa è l'eternità promessa agli uomini non quella che aveva fino allora creduto..gioielli ...viaggi.
Quel frate, che le era di fronte non era un semplice uomo, era un uomo di chiesa eppure lei credeva di amarlo.
Fra Girolamo capì che quel sentimento che li stava unendo era un amore che riempiva il loro cuore di pace...che la sua presenza portava ed emanava solo un messaggio di mistero tra lui,
lei e Dio. Oramai tutto le sembrò comprensibile, ma doveva fare o dire qualcosa...
La mia modesta convinzione sulla rivelazione di Cristo risponde solo all'esigenza logica del bisogno che ognuno di noi ha in credere in qualcosa.
Oggi... lei ha avuto il bisogno non di me..Girolamo, ma della verità, quella di Dio e questo suo sentimento si può definire come una reazione spontanea a tutto ciò che è male, cattivo, il risultato è questo, tuttavia c' è anche da dire che della verità di Cristo gli uomini hanno colto solo la parte che loro è possibile cogliere e, perciò, il contatto umano con la verità è nella nostra spiritualità, intelletto,fare scaturire dall'animo tutto ciò che è in rapporto con la nostra coscienza. Lei non ha mai negato Dio, così come Ron ...ma non lo avete mai cercato attraverso la vostra coscienza... il vostro è un atteggiamento agnostico il quale non assegna alcuna certezza a Dio, poiché tutto si è solo riferito al dubbio a causa degli elementi che lo testimoniano.
Spesso succede, come ha fatto Ron con il suo discorso sull' ipogeo il quale non si è posto il problema sostenendo di non essere in grado di poter valutare l'esistenza ma solo perché non ci sono reperti che lo testimoniano.
L'esistenza, in altri termini, non è stato in grado di dirmela e non ha saputo rispondere alla mia domanda e questo modo di agire, più che una soluzione, è una fuga dal problema.
Così succede riguardo Dio,l'indifferenza teorica porta all'indifferenza pratica. Infine c'è l'atteggiamento deista con il quale si pone chi, pur ammettendo Dio lo vuole lontano e si pone fuori da quell'istante che è l'eterno. Avvertire il senso della vita, come sta facendo lei, ci porta al pensiero di Dio a misurarsi continuamente fra istinto, istante,eterno e sentimento.
Tutto ci riporta alla consapevolezza che non è questa vita il fine ultimo dell'esistenza umana, ma l'esperienza terrena nella quale viviamo ogni istante della vita e che ci proietta nell'istante eterno.
Dio cerca l'uomo e l'uomo si abbandona a Lui e Dio lo accoglie, per questo Dio è anche Gesù Crocifisso, il Dio dell'amore.
Posto anche che ogni essere umano possa assumere l'idea di Dio attraverso la contestazione della natura, deve staccarsi dalla materialità dai limiti e condizioni ? disse Susan.
Dio è affermazione e non negazione deve essere volta all'essere perché nell'essere c'è Dio quindi si può affermare che la vita è amore e vive in tutto ciò che ci circonda ecco perché la vita deve essere vissuta nel bene e nella verità. Se hai dentro di te l'idea di vita di come deve essere la tua vita, hai anche l'idea di Dio. Suo marito si interessa dell'evoluzione dell'uomo e dei suoi rapporti con il mondo antico, anche questo è importante se il tutto viene disegnato attorno a Cristo, sublimarlo, sensibilizzarlo, orientare tutto verso l'alto.
Quando non esiste più né fede né amore, come si può parlare di speranza e quindi la vita diventa un sacco vuoto..."Quando ti ritrovi in una difficoltà, oppure ti annunciano un avvenimento sgradevole, osserva le tue reazioni... Vedrai che immediatamente, interiormente, si metterà in moto tutto un meccanismo, prima comincerai a inquietarti, ad immaginare il peggio ed è così che, per causa tua quello che era solo una pietruzza nella tua testa finirà per diventare un enorme masso che ostruirà il tuo cammino. Forse in simili circostanze sarebbe più saggio che tu ti dica..: «vediamo.. forse non è poi così grave, le cose possono sistemarsi...» Così, invece di dare a quell'avvenimento proporzioni smisurate e di essere schiacciata ancor prima che si produca, ti servirà per diventare più forte...
Qual è, allora, la meta predestinata ad ognuno di noi ? Questa méta comporta tristezze, privazioni,cessazione del piacere? Oppure si tratta di accostarsi ad un nuovo piacere, più intenso, più sottile, e a nuove gioie? Altrimenti che senso avrebbe un percorso spirituale se questo dovesse condurre alla tristezza e alla privazione?
Quante domande Susan… vorrei poterti rispondere a tutte, ma non sono Dio e allora ti dico che - forse si tratta solo di sostituire un piacere grossolano, temporaneo portatore nel tempo di amarezze, con un altro piacere che sviluppa luce, conoscenza, gioia, generosità e rispetto.
L'amore che l'uomo conosce nella sfera affettiva è diverso dall"Amor che come diceva Dante move il sole e l'altre stelle"
La predestinazione dell'uomo è di sviluppare, qui sulla terra, le sue doti divine, ma anche quelle materiali, come il sesso che è anche energia d'Amore. Non dobbiamo dominare o reprimere l'energia sessuale pensando di commettere un peccato, ma si tratta di sessualità del tutto naturale, anche se a volte diventa una tendenza egocentrica perché spinge l'uomo a cercare solo il proprio piacere, anche a scapito degli altri. L'amore, al contrario, pensa prima di tutto alla felicità dell'altro e si basa sull'abnegazione e sul sacrificio. Non dare mai via il tuo cuore facilmente a qualcuno, esso ti appartiene e nessuno ha il diritto di disporne al tuo posto. Quando si stancherà lo butterà via, ora tu credi di volerlo dare ad un altro...forse a me..?
OK... lo prendo, ma solo per regalarlo a Dio. E stai certa che lui del tuo cuore saprà cosa farne.
La natura umana è fatta in modo che sente sempre l'esigenza a interessarsi degli altri, a volte in senso cattivo, ma più delle volte nel senso buono, se c'è in noi il senso buono, l'amore, il sentimento la solidarietà e così via.
Siamo pronti,anzi sentiamo l'esigenza di condividerlo con gli altri, abbiamo il bisogno di aiutare chi sta peggio di noi, è la legge dell'esistenza.
Ma quale potrebbe essere il bisogno degli altri, dipende sempre da cosa noi crediamo che sia il bisogno altrui. Io non lo so... non posso neppure misurarlo è una misura che mi viene direttamente da Dio, tutto questo io lo scopro con la mia missione di caritativa...con i miei viaggi della speranza in Africa, in Brasile, dove c'è qualcuno che mi chiama e ascolto quella voce dentro di me che mi spinge ad andare, la voce dell'amore. Anche oggi l'ho sentita e sono qui perché sia la mia vita che la vita di chi ha bisogno e, < tu avevi bisogno di me> possa avere un senso e se faccio qualcosa devo anche capire perché lo faccio e dare un senso a cosa faccio... condividere con te l' amore.

Terzo capitolo

...Ebbene..se io avessi intenzione di contribuire attivamente alla tue missioni, ovvero andare sul posto dove vai tu, cosa dovrei fare? Gridò Susan a fra Girolamo che oramai si era allontanato da lei.
Lui si fermò un istante e poi ritornò indietro..
Spesso mi arrivano lettere da tutto il mondo di persone che vorrebbero offrire un aiuto. È anche vero che ad un tratto potrebbe in loro, risvegliarsi un sogno covato fin dall'infanzia, e piano, piano trasformarsi in un desiderio. L'Africa interessa a molti, l'Africa affascina, l'Africa ti chiama e può diventare una specie di ossessione.
Davanti a queste richieste sono un po' esitante, alcuni sono troppo entusiastici. Le loro lettere le leggo con attenzione, però ci penso molto prima di dare loro una risposta.
La mia reazione potrebbe sembrare ritrosia che esprime un disagio interiore verso quelle persone che conoscono solo il "tutto, subito ed ora. Ma c'è in me una specie di riservatezza nei confronti dell'Africa che amo e che non mi sento di cedere al primo pretendente.
Ho bisogno di un incontro fisico, la conoscenza reciproca, chiedergli direttamente
Domanda che ora faccio a te, Susan,
Vorresti partire in missione in Africa o altrove, Ok, perché no...è bello da parte tua. Sono missionario e posso dire che l'aver vissuto parte della mia vita sul continente nero è un'esperienza che mi ha maturato umanamente e ancora più cristianamente.
È un'esperienza che propongo ai ragazzi e ai giovani che incontro nelle scuole e nelle parrocchie C'è una ricchezza di valori nello scambio e nell'incontro col diverso, ma è giusto, è fondamentale capire ed analizzare la motivazione che spinge una persona ad andare ed ad uscire dal suo mondo. Perché vuoi partire in missione? ti rifaccio la domanda, mia cara Susan. "Per aiutare, naturalmente questa è la risposta più ricorrente. Altri mi dicono per fare qualcosa.
C'è tanto bisogno, specie in Africa ed io apprezzo questo tuo desiderio.
Il "fare" però non deve nascere dal fatto che si vuole evadere da qualcosa o per qualcosa altro. Non intendo scoraggiare nessuno, ma solo capire fin dove arriva e quando sia grande questo loro e tuo desiderio.
Devo bene verificare le motivazioni per poter fare prendere un cammino di discernimento e di volontariato. Verso coloro che mi chiedono di fare un'esperienza in missione suggerisco prima di tutto di fare un "viaggio di conoscenza" un viaggio di qualche settimana senza fare niente per andare ad incontrare, a confrontarsi con altri modi e stili di vita, imparare i loro costumi di vita, conoscere la loro miseria. A chi ha già avuto modo di farlo e conoscerlo come volontario, oppure se dopo il primo viaggio-conoscenza sente che per lui è interessante,allora suggerisco loro il posto e la missione. La prima volta che arrivai in Africa per il nostro lavoro missionario il villaggio era deserto.
Un villaggio dell'Africa meridionale, senza sbocchi sul mare tra lo Zambia a nord e il Mozambico a est. I Mozambicani hanno sofferto per lunghi anni durante il "periodo che il governo chiama di "destabilizzazione "una vera e propria guerra civile.
Arrivammo lì e non trovammo niente, desolazione, fame e morte. La notte era così buia,le case senza luce ma, in compenso il cielo era pieno di stelle luminose, che ci dicevano che Dio era con noi
È qui che il Signore ha manifestato a noi il suo amore, la fedeltà e la sua misericordia, Noi, ora, ogni giorno preghiamo Dio affinché, per mezzo di lui, noi possiamo completare l'opera che abbiamo iniziato", perché sappiamo che questa Missione è opera delle sue mani...
Noi vediamo il sorriso di Dio attraverso il sorriso riconoscente dei bambini e dei poveri. Quando camminiamo senza sapere dove mettere i piedi, cerchiamo di pensare che è giusto perdere le nostre sicurezze per lasciare il posto all'attesa della speranza che non muore mai. Le nostre debolezze ci si manifestano ancora di più proprio quando siamo di fronte alla miseria,alla sofferenza e sentiamo ancora di più il bisogno di pregare Dio…
Ma avete paura...? Chiese Susan. Un po' di paura c'è, ma ci facciamo coraggio l'uno con l'altro Io sono anche un medico e con me ci sono infermiere, delle suore e dei ragazzi. La sera tutti vanno via, anche le suore che lavorano in questi ospedali di campo che noi mettiamo insieme con poco, il necessario che ci portiamo con noi e, così resto solo con il buio della notte e il suo silenzio! Di qualche uccello notturno, di qualche sciacallo, scimmie, sono le uniche voci a spezzare la quiete di questa mia notte
Il Signore è la nostra salvezza. E se sono con Lui non temo nulla".
Vuoi provare?
In fondo non hai nulla da perdere.
C'è però l'arte dell'arrangiarsi e questo credo è il problema per chi è abituato a vivere di comodità...
Mentre rifinivo il tutto, attaccando i vari pezzi, arrivò Ron
Non avrebbe certo permesso che sua moglie lo lasciasse per andarsene con il frate…
"Sembra impossibile che in poco tempo abbiate fatto tanto... tanto da portare scompiglio nella mia famiglia, disse Ron al frate arrabbiato. Dicono che le persone non cambiano mai,ma lei è stato capace di cambiare mia moglie.
Ma non sono per niente felice di questo cambiamento..lei me l'ha allontanata da me...
Ogni giorno che passa vedo in lei dei cambiamenti ...forse per lei giusti...belli..ma non per me, tutto ciò per me è impossibile.
Il fatto è che ciò che è impossibile a noi è possibile a Dio, rispose fra Girolamo. Io, non voglio togliere niente a lei, soprattutto sua moglie, perchè anche il matrimonio è un progetto divino ma, la gente viene attratta da qualcosa di nuovo che a volte non si sa neppure come e quando sia potuto accadere. "Qui, prima sapeva che c'era una donna pronta a tutto per lei, ora si è accorto che questo non può essere sempre così... Dove c'era una moglie ubbidiente e dedita a lei, non era certo però che c'era anche l'amore.
Ed ora che cosa è successo?" Quello che Dio ha voluto..
Ora Susan vuole dare, fare per chi non chiede ma che nel loro silenzio e nella loro disperazione, la invocano. Non tutti i giorni sono pieni di luce e belli, ma quando le ombre e l'oscurità scendono su di noi, ci ricordiamo che la vita del cristiano non sarebbe "cammino di fede"senza fare qualcosa per gli altri.
Poteva dire di no.. alle parole del frate..al desiderio di Susan ...ma soprattutto al richiamo di Dio?...Era sua moglie, l'amava.. se pur in un modo possessivo...ma non poteva soffocare la sua decisione e la sua libertà ...doveva lasciarla andare ...e con il tempo sarebbe tornata da lui...o chissà forse lui da lei ...

Quarto capitolo

-La lettera di Fra Girolamo le arrivò una settimana dopo il loro incontro...

ciao Susan cara,
ti assicuro che il Sud Africa é fantastico!
dice san Paolo: "l'amore del Cristo ci spinge" a salvare ad ogni costo qualcuno" ed è questo il motivo dominante della vocazione dei Missionari d'Africa. La terra dove andrai sarà Mbabane, la capitale dello Swaziland. Quando vedrai la strada che ti porterà in Sud Africa, le valli Swazilandesi ti sembreranno una piccola Svizzera. Non sono Cantoni, ma tante tribù, non ho ben capito quante ce ne siano, almeno una ventina. Tutte concentrate in un cerchio di terra inglobato dal Sud Africa. La città ha cinquantamila abitanti. Poco meno del mio paese vicino Napoli. C'è poco da vedere,qui ci si viene per i safari, per i parchi, non certo per vedere la città anche se il posto è incantevole e molti turisti vengono da ogni parte del mondo per visitarlo. Il periodo migliore è l'inverno. Perché la temperatura è sempre mite e secca, venti, venticinque gradi. Niente umidità, niente insetti, niente malaria. Perfetto credo per te che per la prima volta intraprendi questa tua missione. Un abbraccio e spero che troverai ciò che cerchi...
Fra Girolamo...

Dopo aver sbrigato le formalità burocratiche alla frontiera, siamo entrati, nei pressi del parco Kruger, abbiamo attraversato la cittadina di Piggs Peack. Quando arrivai a Mbabane era molto tardi.
Mentre mi avvicinavo al mio campo, si notava particolarmente la differenza rispetto ai parchi sudafricani che avevo visto mentre mi dirigevo, insieme ad altri, per lo più suore, nel posto a noi indicato. Molti animali passeggiavano liberamente per lo più giraffe. La cosa che mi colpì di più fu un piccolo lago dove viveva una famiglia di ippopotami e qualche coccodrillo!
Rimasi incantata nel vedere la luna specchiarsi nel lago e in questo scenario incontaminato ecco Mbabane, situata sui monti Mdimba.
Quando arrivammo c'era ad attenderci un frate, anziano, cicciottello col pizzetto, i capelli grigi dal viso dolce,ma nello stesso tempo severo. Portava dei sandali un po' logori e una tunica bianca con un cordone nero che gli cingeva, in un modo non del tutto preciso, vita e i fianchi. Appeso al cordone c'era un grosso crocifisso, strano però, era di vetro.
In seguito seppi che in questo posto le persone locali producono deliziosi animaletti utilizzando il vetro riciclato e forse quel crocifisso di frate Aroldo doveva essere un regalo di qualche indigeno del luogo.
La prima notte eravamo così stanche che ci addormentammo subito in una capanna costruita in stile Zulu. La gente che ci abita discende da una tribù, i Bantu, sono tanti c'è anche una minoranza di neri soprattutto Zulu che sono fuggiti durante l'apatheid.
Pochi sono gli europei, la maggior parte di loro sono cristiani, tecnicamente è una monarchia assoluta. Il Re Mswati III, che non regna insieme a una delle sue mogli, ma insieme a sua madre perché, secondo una antica tradizione la regina è sempre la madre del re, cioè l' elefantessa. Mswati III non è un buon re ed è stato criticato per il suo stile di vita lussuoso che non si addice in una nazione colpita dai livelli di infezione da virus HIV più alti al mondo.
Ama collezionare auto di lusso e spende milioni per le sue mogli, mentre la gente muore di fame. Lo Swaziland è una delle nazioni più povere al mondo.
È una nazione bellissima e, esserci stata non come turista, ma come missionaria è davvero qualcosa che non si può descrivere, non posso che esserne felice. Tuttavia il mio primo impatto con lo Swaziland è stato piuttosto forte. Mi resi conto che qui la miseria è tanta. Le case erano inesistenti, c'erano solo capanne e i campi non coltivati. Siamo rimasti tutti un po' perplessi e dispiaciuti. Attorno alla città di Mbabane c'era molto traffico per dei lavori in corso per l'allargamento della strada. E quindi il pulmino su cui stavamo viaggiando rallentò.
Questa è la regione maggiormente colpita dalla pandemia di AIDS, qui vivono 30 milioni di soggetti portatori di HIV e la maggior parte sono bambini In questa parte del mondo l'AIDS è rapidamente divenuta a prima causa di morte...
Da alcuni mesi infatti il piccolo regno sud-africano è stato investito da un'ondata di attacchi a colpi di bombe incendiarie.
Il regime comincia a vacillare? chiese Susan al ragazzo che guidava il pulmino. La popolazione per paura di finire nelle carceri del re dove recentemente hanno trovato la morte alcune persone, preferisce soggiacere al re, però si sono succeduti molti scontri e attacchi. L'ultimo attacco a colpi di molotov è avvenuto qualche giorno fa.
La maggior parte della gente qui parla inglese, disse alla fine il ragazzo che parlava una lingua strana, mista inglese con qualche parola italiana.
Per fortuna mastico un po' di inglese ...pensò Susan.
Ai lati della strada bimbi scalzi e semivestiti ci facevano fanno segno di fermarsi.
Come ambasciatori di Cristo anche noi dobbiamo dare prove della nostra missione. E la prova più grande è la nostra fedeltà se noi riusciamo ad incoraggiare questa gente, portare in parte la pace e la riconciliazione all'interno della società, siamo poi in grado di essere ambasciatori del regno di pace. In questo modo la buona novella che Dio in Cristo ha riconciliato a sé il mondo sarà credibile per coloro che ci guardano e ci ascoltano...disse fra Aroldo quando arrivammo alla Comunità.
Squallida ... senza niente...tranne delle piccole capanne che fungevano da ospedali, chiese e scuola, tutto lì in quel piccolo cerchio di terra arida e vuota.
Come sarei riuscita a sopravvive...mi prese il panico e la paura, quella improvvisa ed intensa sudorazione, batticuore, insieme ad una insensata paura di morire in quel posto.
Chi entra in tale spazio pauroso e impaurito deve necessariamente farsi forza ...mi disse fra Aroldo. Talvolta basta girarsi dall'altra parte per non vederla più e dormire sonni tranquilli. La paura è rappresentata da un senso di forte spiacevolezza e da un intenso desiderio di evitare il problema. Ora lei è qui e, credo che per un po' di tempo deve cacciare la paura se vorrà andare avanti con il suo compito. Se non ci riuscirà sarà libera di tornare nel suo paese in qualunque momento. Nonostante questi mali sociali e le sofferenze non c'è mai una ragione perché noi cristiani ci facciamo prendere dallo scoraggiamento; piuttosto dovremmo essere ricolmi di gioia e di fede nel Signore, nell'infinito amore del nostro Padre celeste e dovremmo imparare da quelle nonne coraggiose che, quando si trovano di fronte case distrutte e bambini abbandonati si prendono cura dei loro nipotini con amore e dei giovani dello Swaziland.
L'incapacità di reagire in modo attivo con la fuga non è certo una buona arma...deve combatterla e andare avanti con l'amore.. perché è l'amore che scaccia via la paura"il timore- come diceva Giovanni – Questi bambini che vede così smunti e tristi aspettano un suo sorriso. Giovanni Paolo II quando si recò in queste terre per la giornata mondiale ci lasciò un messaggio molto profondo e solvibile, lui disse
«Voi Africani siete oramai i missionari di voi stessi. La Chiesa di Cristo è davvero piantata in questa terra benedetta, africana Sì, queste sorelle hanno scelto di rimanere qui per servire il più povero tra il popolo, i più indifesi, i bambini e le mamme, i più esposti alla violenza. I pochi medici che ci sono, aspettano e guardano i loro pazienti morire davanti ai loro i occhi. Non ci sono risorse sufficienti in questo paese per salvarli o tenerli in ospedale, lavoriamo tante ore al giorno e ne faremmo anche di più se fossimo in grado di salvarli. Assumiamo molti volontari, specialmente infermieri
Io non credo di essere in grado di riuscire a dare quell'aiuto necessario, soprattutto curativo a questa gente, disse Susan a fra Aroldo.
Non dica così... anche chi non sa fare niente qui è utile.
Io so solo disegnare... un tempo... mi piaceva dipingere, ma, è da molto che non dipingo più. Ebbene è arrivato il momento di cimentarsi di nuovo, lei dovrà dipingere un quadro della Madonna con un bambino nero tra le braccia per la nostra chiesa, per questa gente, tranne quel crocifisso di vetro appeso su quella squallida parete di bambù non ci sono altre immagini di Santi.

Epilogo

Susan è' rimasta un anno in Africa..ma non insieme a fra Girolamo...
doveva stare lontano da lui per capire che la sua scelta non era fra Girolamo ma qualcosa di diverso. Una sera si decise di scrivere a Ron...

Ciao mio caro
In questa lettera troverai una piccola pietra dalla città di Mbabane, Swaziland, Africa. La pietra proviene dalla base della Montagna Sibebe, il secondo monolites di granito più grande del mondo di cui allego anche una fotografia. La nostra città è rivestita da grandi massi di granito e si trova nelle montagne Dlangeni ai limiti della parte Nord-Est del Paese.
Chissà, forse vedendola ti potrebbe venire la voglia di restare,qui c'è lavoro per te...e solo allora capiresti come è interessante l'Africa.
Condivido minestra e magliette con la scritta AIDS che cerchiamo di vincere con il mio impegno, l'impegno di tutti". Scambio sguardi disperati per il caldo, per la miseria, per la malattia che sta massacrando, e condivido anche le risate che illuminano i volti dei ragazzi quando dico loro di usare,per il loro incontro amoroso, il preservativo, che non sapevano cosa fosse...e spiegare loro questo, credimi, per me è stata la cosa più difficile. Provo a cantare i loro inni, mi faccio abbracciare da bimbi che con occhi spalancati sono lì in prima fila ad assistere alla recita che io e insieme a loro abbiamo messo in scena su di un palco fatto di sassi. Resto soddisfatta a guardare quei visi neri imbrattati di colori che sembrano delle tavolozze, perché imparo loro a disegnare.
Non posso non chiedermi se a casa mia, in Italia,va tutto bene, sento la mancanza di tutto e anche di te... ma non mi sono mai chiesta chi sono e che ci faccio qui. Qualche bimbo mi guarda un po' perplesso, ma non esita a salire sulla sedia per abbracciarmi. Il resto sono sorrisi e, mi salutano a modo loro "ah, ehi...eccoti bionda, ciao, come stai...e,da qualcuno dei più piccoli soli e con tanto bisogno di affetto mi sento chiamare "mama".
Sono tutti in giro a piedi scalzi e non hanno vestiti. " Avevano una piccola casa, ma ad alcuni la casa non esiste più. È stata distrutta, tuttavia nessuno si lamenta, ma ringrazia Dio che la sua famiglia è salva.
È incredibile vedere come la vita di questa gente povera sia quasi inesistente. Questa é la loro vita, la loro casa, questo per loro é il tutto, abbiamo offerto la nostra disponibilità. È curioso con l'andare del tempo si impara la povertà e a riconoscere i più poveri fra i poveri... Bene, come vorrei che anche tu lo capissi. Vieni, ti aspetto..il tuo lavoro insieme al mio, sarà per te, per me, per loro ...l'istante d'amore che cercano, che cerchiamo anche noi e che durerà in eterno...

Ti bacio Susan
per te ...
Sempre
si ritorna,
non nel "prima"
o nel "poi",
ma
nell'Istante che
porta nel grembo
la libertà
che appartiene
al flusso eterno
del tempo

Punto di freno
scoglio
di blocco
vuoto travolgente
perno della ruota
della vita e della morte
Porta aperta
nello spazio
ad afferrare
provare
accettare
rifiutare,
passato
presente
futuro,
inizio
fine
di un sospiro,
di un affanno
di un respiro.
e si sposta
mentre

coglie
abbraccia
attende
ama
aderisce
dona.

always
it returns,
no
in the "first"
or in the "then,"
but
in the instant
that
hands
in the lap
the liberty
that it belongs
to the eternal
march of time
full stop
cliff
of block
vortex
pivot of the wheel
of the life
and of the death
Hands open
in the space
to grab
to try
to accept
to refuse,
past
present
future,
beginning
end
of a sigh,
of a worry
of a breath.
and it is moved
while

it gathers
it embraces
it attends
it loves
it sticks
it gives.


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