Vorrei che tu non dessi per scontato le parole.
Vorrei che tu capissi che la vita può essere vista da tante prospettive, e non per questo devi considerarla meno bella.

Ho capito che i miei occhi oscurano i volti delle persone, frugo nei loro sguardi,e quello che leggo io ti auguro di non vederlo mai,quando la confusione e la paura si uniscono soffocano la comprensione.
Ho osservato tanti sguardi, ma lo sguardo che mi piace di più è quello di mio padre.
Uomo paziente, che stringe la sua mano nella mia, e io sento la sua speranza, sopita ma non morta.

Lui non può fare a meno di sperare, spera che io mi diverta, che mi arrabbi, spera che un giorno io e lui potremo litigare,rinfacciarci gli errori, dividerci per poi riunirci, e conoscerci di più.
Lui continua a sognare, sogna la vita che avrei avuto se fossi stata normale,papà la normalità a volte non la devi percepire,la gente comune vive nella normalità, tu non sei comune, sei speciale, perché ho diciotto anni, e non mi hai mai lasciato, mi presenti ai tuoi conoscenti con uno sguardo fiero, anche se velato da quella malinconia che ti accompagna da quando hai capito che non avremmo mai ragionato insieme.
Vorrei guardassi i miei occhi più a fondo,vorrei che tu non vedessi solo le mie debolezze, ma conoscessi anche la forza che ho dentro di me, anche l'amore che ho dentro di me. Tu sei fortunata, perché puoi dire alle persone che le ami, la gente da te si aspetta risposte, io invece faccio nascere le domande.

Mamma, quando ero piccola mi guardavi negli occhi a lungo, come se credessi di sbloccare la mia mente con il tuo coraggio, ma ultimamente i tuoi occhi incontrano i miei solo per fugaci istanti,forse perché non hai trovato quello che cercavi e adesso hai smesso di rincorrere la figlia che non potrai mai avere.
Anche se hai imparato i miei gusti, non mi conosci davvero, perché non sai i sentimenti che provo, troppe volte ti sei chiesta se provavo davvero qualcosa.


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