Sì sì, pensò Marcello, sono stato proprio bravo.

Aveva fatto le cose per bene, era un preciso lui: aveva pianificato tutto fin dai dieci giorni precedenti: come farlo, dove farlo. Che metodo utilizzare... non aveva avuto bisogno nemmeno di interpellare sua madre, anche se, era sicuro lo avrebbe certamente aiutato... e tuttavia, anche se si confidavano tutto, questa volta non aveva intenzione di coinvolgerla in una situazione così delicata e personale.

Comunque, era fatta: ora Gabriella era lì, legata alla sedia, da pochissimo passata nel regno dei più; Marcello era addolorato, ma così non si poteva più andare avanti: innanzitutto aveva iniziato a manifestare propositi di anarchia intollerabile, tipo lasciare gli asciugamani non perfettamente allineati sul bordo vasca o, addirittura, comprare del formaggio e mettersi a mangiarlo davanti a lui, che del formaggio non riusciva a sopportarne nemmeno l'odore... comunque, la goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stato il rifiuto di Gabriella di stare come al solito vicina a lui mentre si esercitava al computer nel suo giochino stimola memoria, adducendo che si sarebbe limitata a vedere il risultato finale, e nel frattempo si sarebbe dedicata a leggere un libro. Un libro! Capito?! E magari un libro di storia, uno dei generi preferiti della ragazza.

Marcello si era sempre chiesto che cosa ci trovasse Gabriella nella storia, il passato è passato, bisogna al presente... ma lei niente, nonostante i suoi amorevoli consigli ogni tanto sgattaiolava in biblioteca e si procurava dei tomi alti quanto la Bibbia, che poi metteva nel secondo cassetto del comodino in camera... eh lui lo sapeva, lo aveva scoperto un giorno che, mentre la ragazza era fuori, compiva il suo solito giro di ispezione in casa per verificare che tutto fosse perfetto: un bel saggio su Napoleone Bonaparte (roba di duecento anni fa!) a quanto pare letto quasi fino alla fine, dal momento che il segnalibro era appoggiato molto in basso su un capitolo dedicato alla battaglia di Waterloo... Marcello questa volta si era sentito magnanimo e non aveva fatto parola con la compagna, avendo considerato quell'intemperanza come l'ultima sigaretta richiesta dal condannato avanti al plotone di esecuzione.

In effetti a ripensarci, avevano sempre avuto gusti molto diversi, però c'era un punto in comune a mezzo del quale avevano trascorso belle serate: a Gabriella piaceva molto Gigi Proietti, a lui meno per via del romanesco insistito, che trovava a trovare un po' volgare, però certe uscite erano veramente divertenti... fatto sta che era riuscita a coinvolgerlo in questa sua passione, tipo vedere qualche film insieme (come Febbre da Cavallo ed il sequel girato quasi trent'anni dopo, i preferiti dalla sua donna), oppure vedere i suoi spettacoli, come qualche anno prima, quando erano riusciti a procurarsi il biglietto e ad assistere al mega spettacolo allestito allo stadio Olimpico: con tenerezza Marcello rivide la scena in cui dopo lazzi e scenette varie, in un momento di serietà il Mandrake (come a volte soleva chiamarlo la sua donna) aveva iniziato a declamare quella poesia sull'amore, e Gabriella aveva reclinato il capo sulla spalla di lui... .

L'uomo osservò la figura che aveva di fronte: la sua donna aveva reclinato il capo sul petto, e sotto la luce cruda del lampadario centrale, nonostante le corde ed i segni sul collo, appariva ancora bella, gli occhi chiusi da lui dopo che era stato assolto il doloroso compito... Gabriella Gabriella, la donna con la quale aveva passato momenti felici di esperienze condivise, viaggi, progetti ricordi...

Ma ora basta, non c'era un momento da perdere, bisognava andare giù in cantina per lasciar riposare Gabriella nella nicchia che Marcello le aveva preparato: si trattava di un posto sicuro, poco più di un angolo scavato nella cantina ... nessuno sarebbe andato a cercare..e poi, chi l'avrebbe cercata Gabriella? Giusto sua madre, la signora Graziana che non l'aveva mai potuto soffrire fin dal primo giorno che aveva conosciuto il fidanzato della figlia... beh adesso il suo sorriso falso e cortese che aveva dipinto in faccia quando si incontravano le sarebbe sparito e, non ci sarebbero stati polizia e simili da allertare, questo posto lo conoscevano solo lui, sua madre e Gabriella e anche ad essere, mai sarebbero venuti a cercarla qui... peraltro, non c'era nemmeno da preoccuparsi del cellulare: Marcello aveva regalato a Gabriella un cellulare dalle funzioni essenziali che però, per esplicito desiderio di lui, doveva essere sempre spento quando erano insieme, e Gabriella non aveva mai disubbidito, perciò anche stavolta il cellulare era sicuramente spento... lei sarebbe rimasta con lui per sempre, sempre, sempre...

Ormai erano passate le 23, bisognava fare in fretta: Marcello slegò Gabriella dal sedia, la prese tra le braccia e si affacciò sul pianerottolo; si era già accertato che non ci fosse nessuno nei paraggi fin dall'ora precedente, ma d'altronde il 14 agosto il palazzo era praticamente deserto,e poi a quell'ora, in una vecchia palazzina di quattro piani e dieci famiglie, chi cavolo si sarebbe accorto di nulla? Si infilò lesto in ascensore e schiacciò il pulsante -1; mentre scendeva nei sotterranei baciò per l'ultima volta in fronte l'amore della sua vita, che adesso però non avrebbe più diviso con nessuno, nessuno...

Arrivò davanti alla porta della cantina che aveva lasciato di proposito socchiusa e pose delicatamente la ragazza nella nicchia che aveva scavato con pazienza nei giorni precedenti... Gabriella sembrava adesso una bimba in quella posizione fetale in cui la nicchia la costringeva...

Marcello diede un ultimo saluto alla sua amata, si alzò e uscì dalla cantina richiudendosi la porta alle spalle che poi richiuse a doppia mandata.

«Ehilà signor Marcello, come sta?»

Non aveva ancora percorso dieci passi che si trovò davanti il signor Topponi, l'inquilino del terzo piano che lo avvicinò con un largo sorriso.

Marcello cercò di mascherare il sospetto che gli aleggiava nella mente: aveva visto qualcosa? la faccia del vicino era tranquilla, aveva già percorso qualche passo dopo aver chiuso la cantina perciò... nel giro di qualche secondo distese i muscoli della faccia in un sorriso non troppo largo né troppo stretto

«Buongiorno signor Topponi... Tutto bene, sono venuto qui in cantina a sistemare alcuni soprammobili vecchi... niente vacanza?»

«Potrei fare a lei la stessa domanda, ma rispondo io per primo: la mia signora è già al mare, ma io il mare non lo posso soffrire perciò, come al solito aspetto di andare a prenderla dopo Ferragosto e di passare il resto del mese in campagna... e lei, niente vacanza? E la sua fidanzata, Gabriella?

«È colpa mia, ho avuto problemi di lavoro, e così abbiamo deciso di partire anche noi dopo Ferragosto, qualche giorno da mia padre nella casetta sulle colline e poi magari un last minute all'estero... adesso però devo proprio andare, mi scusi»

«Un momento, non sente?»

«Cosa?»

«Delle voci, non sente?»

«...»

In effetti nell'aria silenziosa della notte estiva all'improvviso erano comparse delle voci molto allegre, in apparenza provenienti da una radio, anche se a Marcello pareva che provenissero da dietro la porta chiusa della cantina...

«Beh, signor Topponi, si è proprio fatto tardi»

«Ma aspetti, questo è Proietti, e gli altri, mi sembrano Fiorello e Baldini, ma mica va in onda Viva Radio 2 in questo periodo...»

«Ma cosa vuole che le dica! Io devo andare»

«Ma aspetti! Sentiamo che cosa dicono!»

Pur innervosito, Marcello si impose di dare retta a Topponi per non insospettirlo; nell'aria si diffuse il vocione di Proietti: Un mio amico, docente di semantica vorgare...»

Macello trasalì: ma da dove cazzo arrivava questa voce? Da dietro la porta, possibile??

Proietti si era ormai lanciato nella celeberrima barzelletta del Cavaliere bianco e del cavaliere nero, gag molto amata anche da Gabriella che ogni tanto amava citarla:

"Er cavaliere biaco er cavaliere nero fanno a duello, er cavaliere n'ero t'ammazza er cavaliere bianco.
Mo er cavaliere bianco c'aveva tre fiji, sti tre fiji sfidano er cavaliere nero ma er cavaliere nero t'ammazza tutt'e tre... »

Mentre il signor Topponi ascoltava rapito, Marcello continuava a sudare freddo... soprattutto era ormai sicuro che la fonte del suono era da dietro la porta, ma come era possibile?

«Mo sti tre fiji c'avevano tre fiji per uno, tutt'e nove te sfidano er cavaliere nero ma er cavaliere nero t'ammazza tutt'e nove...»

«Signor Marcello, mi sa che qualcuno ha messo lo stereo a tutto spiano e ne ha voluto fare omaggio pure a noi, tanto con questo caldo e le finestre tutte aperte...

«Sì sì deve essere così, ha proprio ragione!»

«Tutto bene? La vedo teso...»

«No no, sto pensando a quello che ho da fare a casa»

Intanto Proietti continuava con la sua storia leggendaria:

«Mo sti nove fiji c'avevano tre fiji per uno, tutt'e ventisette te sfidano er cavaliere nero ma er cavaliere nero t'ammazza tutt'e ventisette.
Mo sti ventisette fiji c'avevano tre fiji..." ..dice: "basta, chiede il professore, dimmi la morale."
"È che ar cavaliere nero NON JE DEVI CAGA ER CAZZOOOOO!!!!"

Urlo di Proietti, risate di Fiorello e Baldini, e la cantina ripiombò nel silenzio.

«Aaah... sempre divertente questa scenetta , anche se la conosco a memoria. Che ne dice?»

«Sì sì divertentissima, ma adesso devo proprio andare!!!!!!!»

«Ehi ma che fa, ricomincia?

«?????»

In effetti dopo circa 10 secondi di pausa Fiorello e Baldini avevano ricominciato a presentare l'attore che evidentemente era stato ospite di quella puntata.

«Ehi ma, la fonte del suono proviene da qui dietro...

«Ma no che dice Topponi, non è possibile, si sta sbagliando»

«Le dico che è così, per caso ha lasciato una radio qui dentro?

«Può essere magari nella foga dell'accastamento...»

«Beh allora vada a riprenderla altrimenti si scarica»

«Sì sì adesso la prendo»

«Beh allora apra e poi saliamo insieme»

«Si vuole i fare i fatti SUOI O NOOOOOOOOOOOOOOOOO?????????!!!!!!!!

Epilogo

Dal quotidiano locale di due giorni dopo: «Marcello P. abitante in via del Tempio 1 è stato arrestato dai carabinieri intervenuti su segnalazione della signora Rosa R. la quale, affacciatasi alla finestra aveva udito degli schiamazzi piuttosto concitati. Purtroppo è stata fatta un'altra raccapricciante scoperta: nella cantina di proprietà del P. è stato scoperto il cadavere di Gabriella V, fidanzata della vittima. Particolare curioso: la scoperta è stata possibile grazie al cellulare della vittima che continuava a suonare (questo perchè la madre della ragazza non vedendola arrivare a casa si era preoccupata): peraltro si trattava di una suoneria molto strana e lunga, fatto possibile questo grazie al cellulare ultimo modello che la vittima aveva ricevuto proprio dalla madre pochi giorni prima del tragico evento, come riferito dalla signora Graziana V. non appena convocata in Questura; si tratta di un file che riproduce una divertente barzelletta del popolare showman Gigi Proietti. I carabinieri, malgrado le proteste anche piuttosto violente di P., sono riusciti a strappagli le chiavi e ad aprire il locale proprio mentre il file continuava la sua corsa... nel silenzio del turbamento prodotto dalla vista della povera ragazza si sono udite distintamente queste parole: Me co... me complimento», poi il cellulare ha smesso di suonare».


Data invio: