Cogli per me
Il raggio di sole
Nella neve fredda
Fragile fiore
D’oro giallo.
Coglilo per me
Riaccendi la fiamma
Che’ l’amore langue.

***

Mi sono affacciata
Nata appena
Sull’orlo del mondo
Disperato ferito
Impietosamente mutilato.
Rapaci indifferenti
Uomini di ferro
Bambini mai cresciuti
Giocano con l’odio
Portano rovina
Male infinito
Nel mondo di sole.

***

La pazzia e’ esserci
Assentire impotenti
Credere di vivere
Assenti imperterriti
Ma consenzienti.
Vivere di nullita’
Ciechi sordi
Inutili bambocci
In un gioco vuoto
Assurdo crudele.

***

Profumo di sambuco
In una notte d’estate.
Cantano lucciole in volo
Occhi splendenti
Nelle notti azzurre.

Con passo di danza
Ti allontani ignaro.

Che non ti incrini
Il cuore puro
La miseria del presente,
che la tua risata
vinca l’abisso
anima mia
di tante tenerezze.

***

Un bimbo piange
Ti strazia l’animo.
Piccola cara creatura
Gia’ incompresa
Gia’ sofferente .
E ti chiedi perche’
All’alba tanto dolore
Per inettitudine
Di chi non sa
Proteggerti.

***

Mi lacera
Questa notte
Questo silenzio
Di tante parole
L’inquieto desiderio
Dell’impossibile.
Mi penetra
Il bene che tace
Ma sorride nel buio..

***

Ombre rosse
Sui fianchi cupi
Dei monti.
E un rosso di cielo
Che sembra una festa
O un insulto
Per tutto il morire.

***

Ormai tu taci
Si fa sera.
Un frullare stanco
D’uccelli fra i rami.
Un parlare di grilli
Intenso nell’erba.
Tremo nella notte.
Il buio scorre
In un sospiro.

***

Rapidi brividi
I gabbiani in volo
Alti lontani .
Pensieri sparsi.
Acerbe solitudini.
Azzurri silenzi.

***


Abbandono
Silenzio
Pace.

Parole
D’amore
E di nulla

Io vivo
D’ombre.

***

Impalpabile giallo
Di mimose fiorite
Si scioglie nell’aria
Fragile fredda.
Piange il cielo
Sul vuoto assurdo
Sugli inutili gesti
Sul mio male.

***

Madre te ne sei andata.
Un vento ha spalancato
Armadi,porte chiuse
Rivisitato soffitte.
Cataclisma di emozioni
Disorientamento,sorprese.
Tutto allo scoperto
Nulla piu’ inaccessibile.

***

Parliamo di tutto.
Mai di noi.
Il baratro ormai
Inesorabile si apre.
Disperazione non averti
Come allora.
Ti neghi impietoso
Alla mia sete

***

I lamenti rauchi
Dei gabbiani
Sul mare livido.
Presagi tristissimi
Gelano il cuore.

E ora ritorna di te
Il ricordo inquieto.
Mi manchi danzante
Lontano smarrito
Sogno di una follia.

***

Annebbiati confusi
Rivedo i tuoi occhi
In un pallido giorno.
Avevamo giorni
Giorni di sogno.
Ora soli sperduti
Su sentieri diversi
Sgraniamo dolore.

***

Cala la sera.
Volano al nido
Uccelli stanchi.
Foglie tremano.
Ali sbattono.
Fremiti convulsi
Di noi scontenti.
Un fischio un urlo.
Piu’ nulla.
Solo paura e buio.

***

La polvere implacabile
Si posa su di noi.
Un raggio di sole
Danza sui ripiani
Sulla precaria
Esile esistenza.

***

Ricordo ancora
Nella mia solitudine
Il sorriso lieve
Dei tuoi occhi umidi.
Ed e’ un breve
Accordo di tristezza.
Una folata struggente
Di tenerezze scomparse.

***

Altera bellissima
Zenobia di Palmira
Settimia d’Oriente.
Perla rara
Leggendaria prole
Di Amru mercante.
Sola creasti un regno
Di porpore e sete.

Ribelle a Roma
Regina di pietra
Madre dolcissima
Signora del deserto
D’ocra e d’oro.
Templi marmorei
A dei assenti
Innalzavi ardita.

Rovine ormai
Di tanti splendori.
Vinta,in lacci
Riottosa prigioniera
Sfilavi altera
A Roma superba.
A te ancora il nemico
Piegavi trionfante.
Lo sguardo lontano
Al sogno infranto
Alle sabbie d’ocra e d’oro.


Data invio: