La biblioteca "Lupo della steppa" presenta:
Peter Pan di Giuliana Borghesani

 

La vita è un sogno od è sognar la vita? Svegliati, Peter Pan, e guarda, o forse dormi, se nel tuo sogno incontri ciò che credi. A che svegliarti invano? Certo perdi te stesso, e ti ritrovi solo bambino, e questo vuoi? Non vuoi che il tempo ti respiri intorno e ti trasporti come il vento porta gli uccelli alti nel cielo. Allora sogna di volare alto e parla di questo tuo fermarti per poter andare. Passi le ore della giovinezza tra giochi che ti portano lontano, ma resti fermo invece, perché virtuale è il viver tuo, come un sogno appunto e come questo ovunque ti trascina, dandoti vita. E segui il tintinnar di Campanellino tra la rete mondiale e corri, dove ti porta, e sogni ancora, e della vita e del mondo chiedi il perché dell'Essere. Ma senza risposte sarai per sempre, per sempre intento a trasvolare nell'Universo.
Stelle e comete ti sfrecciano accanto mentre ti lanci nel Cielo Infinito, ma non so se lo sai. Guardi la Terra che un girotondo fa sotto i tuoi piedi. Il verde e il blu dei prati e delle acque ti confondono un poco, ma sogni ancora e sai che puoi atterrare dove ti pare, quasi tu fossi un'astronave aliena che vuol vedere la meraviglia del Mondo. Ecco laggiù il nastro argenteo del Mississipi che accarezza New Orleans mentre l'istrice di ferro e acciaio di New York orgogliosa, pur se ferita al cuore, sfida l'azzurro e poi con i suoi fiori e gli squali e le morbide danze le isole Hawaiane, che ti dicono Aloha. Guarda e sii certo che ancora il mondo molto ti offre. Vola.
Oltre quel mare, che galeoni e velieri han valicato, giungi, volando ancora, oltre l'Isola che non c'è, fino ai Monti di Atlante ed al grande deserto: un suono ti chiama, una preghiera dal minareto e un nuovo mondo vedi, con altri volti ed altre voci, ma bello e vivo, in cui gettarsi a capofitto per conoscere il perché che ti sospinge. Ninna nanna è il correre lento del Nilo a lambire le rive del saggio Egitto, che tocca il Cielo stellato con le punte delle piramidi squadrate, mentre la Sfinge ride delle paure che ti lasciano bimbo, mentre nel sogno speri di diventare alfine grande.
Ora sei ghiaccio e nevi eterne e fiumi impetuosi e sacri, mentre dall'alto vedi la Cina antica e la muraglia che la protegge invano, e il fior di loto, che gentile s'intesse al riso, cibo fecondo di vita, là dove Budda ride dal suo Nirvana, fra grotte ed antri, incensato al tramonto rosa. Ma non fermarti qui, inverti veloce la tua rotta lungo la Via della Seta per tornare all'Europa, donde partisti. Campanelli ancora ti accolgono, le troike nella neve scivolano trainate dalle renne, mentre il lupo del piccolo Piotr annusa il vento della steppa gelata. Ma è veloce il tuo volo e del Danubio scopri lo scintillare blu anche se già ti attira la Tour Eiffel, svettante sugli Champs Elyseés, sfavillanti nella Ville Lumière, regno della Ragione che forse ti risponde.
La vita è un sogno od è sognar la vita? Svegliati, Peter Pan, e guardati intorno, nel sogno hai visto molto, o forse niente. Ma non trovi le verità che cerchi nell'Universo intero, ricco di storia, nè negli spazi infiniti, solcati da Ufo lampeggianti. Entra in te stesso, in noi sono le domande inquiete e le risposte sagge per cui sognare è nulla. Lascia che sia la musica a trasportarti, finchè tu senta l'Infinito in cuore e l'Uomo, tutto, sia tu stesso. Allora svegliati Peter e non sognare oltre.

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