Aggiornato agli avvistamenti di: luglio 2025
(49 traversate effettive)

Benvenuti sul #PassoDelBracco, la via epica per #Moneglia
La guida che nessuno ha chiesto, ma tutti dovrebbero leggere dopo la chiusura #GallerieMoneglia
🛵eccitanti tornanti al buio
🦊cinghiali kamikaze
🛣️segnaletica esoterica

Contenuti:
Guida (involontaria) alla fauna del Passo del Bracco
L'arte della divinazione stradale: Trovare Moneglia dopo essere usciti al casello autostradale di Sestri Levante
Guida pratica all'avvistamento (e allo schivamento) dei mammiferi

Cinghiale in mezzo alla strada

Guida (involontaria) alla fauna del Passo del Bracco

ovvero, come sopravvivere al tragitto per Moneglia dopo la chiusura delle gallerie

Benvenuti a Moneglia, ridente borgo marinaro momentaneamente trasformato in una fortezza medievale a causa della chiusura delle gallerie che la collegavano al mondo (Sestri Levante e Deiva Marina), questa perla della Liguria è adesso (e chissà sino a quando) raggiungibile solo via treno (se gli orari coincidono col vostro lavoro o i vostri divertimenti), via mare per chi possiede un'imbarcazione e la spensieratezza di un oligarca, oppure attraverso la strada del "Passo del Bracco".

Che cos'è il Passo del Bracco? è un'incantevole esperienza sensoriale, un nastro d'asfalto non illuminato che si snoda tra i monti, popolato da tornanti assassini e da una quantità di fauna selvatica che farebbe invidia a un documentario del National Geographic e io, per guadagnarmi il pane, sono costretto a percorrene 18 km, di notte, sei giorni su sette.

Dopo un'attenta analisi costi-benefici che ha coinvolto un'automobile e uno scooter elettrico, ho eletto quest'ultimo a mio destriero. Perché? Offre una visuale impareggiabile sui pericoli della strada e dettaglio non trascurabile, mi permette di sgusciare via quando l'ennesimo SUV o camper di poveri turisti smarriti (google maps si ostina a farli passare per le strade strette) decide di usare la carreggiata come parcheggio per una crisi di panico. Controindicazioni? è silenzioso e di notte gli animali non mi sentono arrivare.

È un'avventura che non consiglierei al mio peggior nemico, ma avevo dato la mia disponibilità per la stagione e si sa, la parola è sacra, quasi quanto l'istinto di sopravvivenza.

L'arte della divinazione stradale:
Trovare Moneglia dopo essere usciti al casello autostradale di Sestri Levante

Il viaggio della speranza inizia con una salita sulla SS1 Aurelia. Giunti in cima, il Bracco vi pone di fronte a un enigma degno della Sfinge: una serie di bivi che scendono verso Moneglia. La segnaletica è un optional, un vezzo che l'amministrazione locale, evidentemente impegnata in questioni di massima urgenza cosmica, ha deciso di trascurare. Per un paese che campa di turismo, è una scelta audace, diamo loro il beneficio del dubbio: forse si tratta di un test attitudinale per i visitatori.

Ecco la guida decriptata per chi, come me, non ama i giochi di ruolo:

1. Prima deviazione (Pero): Un commovente cartello scritto a mano da residenti esasperati vi supplicherà di proseguire. Ascoltateli, sono le voci della saggezza. Un cartello a terra (visibile solo dopo aver girato per imboccare la strada, e ampiamente ignorato) ora indica il divieto di accesso alle automobili, transito consentito solo a piedi, cicli e motocicli.
👉Solo a piedi, cicli e motocicli, con molta attenzione perché le automobili transitano nonostante il cartello

Seconda deviazione (Crova): Un cartello, nascosto sulla destra e visibile solo se inchiodate all'ultimo secondo, annuncia "Strada chiusa a 1100mt" e passaggio consentito solo a cicli e motocicli. Non è davvero chiusa, è più un "dissuasore psicologico" per evitare che i camperisti fiduciosi nei navigatori, vadano a creare un ingorgo internazionale. Non sempre funziona, magarli scriverlo anche in inglese avrebbe potuto aiutare.
👉Solo a piedi, cicli e motocicli. Automobili solo sino a Crova: con molta attenzione

3. Terzo bivio (Casale - Moneglia): La scelta più popolare, anche perché c'è un cartello che indica "Moneglia 5" senza specificare che sono 5km di strada stretta e curve a gomito. É l'opzione "mainstream" preferita dai navigatori satellitari.
La strada è un pochino più larga delle precedenti, il che significa che invece di un camper si possono incastrare un SUV e una monovolume contemporaneamente, specialmente dalle strettoie presenti all'arrivo in paese, quando pensate di avercela fatta.
👉Solo automobili piccole, cicli e motocicli: con molta attenzione

4. Quarta deviazione (San Saturnino - Moneglia): Una "autostrada" secondo i canoni del Bracco. "Larga" è una parola grossa, ma non troverete di meglio. In teoria, SUV e camper dovrebbero passare da qui. Con molta attenzione e possibilmente, un santino sul cruscotto.
👉Automobili, Camper, SUV: con molta attenzione

Guida pratica all'avvistamento (e allo schivamento) dei mammiferi

La prima settimana ho battezzato lo scooter investendo un cinghiale. La terza sono scivolato sulla ghiaia, ma, come detto, ho dato la mia parola e la stagione va onorata.
Cercherò di arrivare intero alla fine, per lo scooter non garantisco. Nel frattempo, ho deciso di trasformare questa ordalia quotidiana in un safari forzato, ecco la mia guida all'incontro (e talvolta scontro) con la fauna locale.

Ungulati: Gli spericolati del bosco

Cinghiale (Sus scrofa): La rockstar del Bracco. Onnipresente, imprevedibile, con abitudini notturne che coincidono tragicamente con i miei turni di lavoro.
Quando vederlo: Al tramonto, all'alba e in tutte le ore buie in cui una persona sana di mente dorme. I mesi estivi sono alla ricerca disperata di cibo e acqua, insomma alta stagione per loro, un po' meno per i miei freni.
Esperienza sul campo: Scendendo verso Moneglia, preparatevi a scene da dramma familiare: cuccioli su un lato della strada, mamma cinghiale sull'altro. I piccoli vi ignoreranno, ma quando la madre emette due rapidi grugniti, partono a razzo verso di lei, senza nemmeno guardarvi, vi taglieranno la strada, è una certezza matematica.
Sulla statale principale invece, si lasciano letteralmente cadere dai dirupi laterali. Ci siamo visti, io e il cinghiale che ho colpito, ho frenato, ma la sua discesa era già innescata dalla forza di gravità, mpatto inevitabile. Ah, i guard-rail? Per i cuccioli sono solo un simpatico sottopassaggio, ma almeno fermano quelli più grossi.
Frequenza di incontro (personale): Tra le 03:00 e le 04:00 del mattino, probabilità del 50%. Praticamente un giorno sì e uno no.

Capriolo (Capreolus capreolus): Elegante, schivo e con un pessimo senso dell'orientamento quando spaventato. Quando vederlo: Alba e tramonto, i momenti di quiete prima della tempesta (del traffico o della mia disperazione).
Esperienza sul campo: L'ho incrociato alcune volte, sempre nel cuore della notte. La sua tattica è correre davanti a me lungo il bordo della strada, spesso dalla parte sbagliata, fino a trovare un varco per dileguarsi nel bosco. Se uno dei due (voi o lui) non si fa prendere dal panico, il pericolo di investimento è basso.

Daino (Dama dama): Il grande assente, per ora.
Esperienza sul campo: Riconoscibile dal capriolo per la sua coda bianca visibile di notte. non lo ho ancora avvistato. Spero che continui a mantenere le distanze, non vorrei aggiungere un altro trofeo alla mia collezione di incidenti.

Carnivori: Predatori e opportunisti con più buonsenso dei cinghiali

Volpe (Vulpes vulpes): Astuta e intelligente. A differenza di altri, sembra aver capito il concetto di "veicolo in arrivo".
Esperienza sul campo: Vista alcune volte ai margini della strada. Si dilegua agilmente sotto i guard-rail, ma soprattutto si toglie di mezzo con una certa eleganza quando arrivo. Apprezzo.

Lupo (Canis lupus italicus): La leggenda del bosco.
Esperienza sul campo: L'ho sentito ululare ed è stato visto nell'entroterra e vicino a casa mia. Non si è mai portato in mezzo alla strada e onestamente, va benissimo così.

Donnola (Mustela nivalis): La ballerina suicida della strada.
Esperienza sul campo: Un animale raro da vedere, ma che incontro quasi ogni notte, sempre nello stesso punto, immagino che sia sempre lo stesso esemplare. Sta in mezzo alla carreggiata, mi vede e invece di scappare di lato, si sposta sempre verso destra, tagliandomi la strada con un movimento sinuoso del corpo, come una lettera "omega" che danza. Un bellissimo e terrificante spettacolo. Sto molto attento a non investirlo, dato che è raro vederla, non vorrei eliminare uno degli ultimi della specie.

Tasso (Meles meles), Faina (Martes foina), Puzzola (Mustela putorius): Il trio dei saggi.
Esperienza sul campo: Vista una faina a Moneglia, ma non ancora sulla strada. Evidentemente, hanno più buonsenso di altri abitanti del bosco e del sottoscritto. Li ringrazio per la loro discrezione.

Roditori e altre comparizioni

Istrice (Hystrix cristata): Un fantasma che lascia indizi.
Esperienza sul campo: Non ho visto lui, ma i suoi aculei sì, sparsi a terra. Un macabro memento mori, probabilmente il residuo di un incontro ravvicinato con un'automobile meno fortunata (o più veloce) del mio scooter.

Scoiattolo (Sciurus vulgaris), Ghiro (Glis glis), Lepre (Lepus europaeus):
Esperienza sul campo: Per ora, latitanti. Probabilmente sono creature diurne e intelligenti che, al calar delle tenebre, si rintanano e lasciano la strada a pendolari disperati e cinghiali kamikaze.

Ogni notte, la stessa domanda: arriverò intero a fine stagione?
La risposta, amici, soffia nel vento del Bracco e la maggior parte delle volte, odora un po' di selvatico.

Questi incontri sono stati fatti in un solo mese, luglio 2025 (48 traversate effettive).
Rimangono altri tre mesi di avventure, aggiornerò gli avvistamenti.

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