Emanuele Cassani

Vespa velutina

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velutina nigrithorax

Se vi interessano le api siete i benvenuti, spero che riuscirete a capire meglio che cosa sta succedendo, al di là dei titoli sensazionalisti dei giornali (neutralizzato grosso nido di vespa killer), e potrete magare aiutare gli apicoltori costruendo semplici trappole da posizionare a primavera, per catturare le regine di velutina, ma questo sito web è dedicato principalmente ai piccoli apicoltori, quelli che curano una decina di arnie per passione, che non smielano quando sembra che le api abbiano poco da mangiare, che spendono per curarle e poi producono il miele per uso personale e al massimo lo regalano ai parenti. Insomma quelli che lottano e pagano per essere in regola con la burocrazia, ma poi gli aiuti arrivano solo alle grandi associazioni di professionisti, quelli che mandano segnalazioni agli osservatori e che non ottengono risposta.
Sfogliando le pagine raggiungibili dal menù sotto, troverete:
* informazioni utili tratte dai documenti ufficiali
* osservazioni sul campo, vi invito a inviare le vostre per poterle aggiungere
* informazioni pratiche per difendersi, o almeno contenere i danni

Nonostante abbia letto tutte la informazioni che si trovano sulla vespa velutina, mancano le spiegazioni di alcuni comportamenti osservati direttamente in apiario, e mancano anche alcune informazioni che potrebbero aiutare a contenere i danni. Sono evidenziate in fondo e per favore scrivete se trovate le risposte, così le potremo condividere.

Indice

Il percorso della vespa velutina
Caratteristiche del calabrone asiatico, specie vespa velutina nigrithorax
Nidi e ripari
Ripari invernali (da dicembre e marzo/aprile)
Osservazioni in apiario
Uso pratico delle bottiglie-trappola
Infestazione vespa velutina
Difesa dalla Vespa velutina
Rimozione manuale degli esempari
Rimozione degli esemplari tramite trappole
Foto vespa velutina
Contatti

Il percorso della vespa velutina

Video stopvespavelutina.it

inizio Ottobre 2023 arriva a Sestri Levante - GE
Con l'autunno è arrivata la vespa velutina (una delle 11 specie di calabrone asiatico) a Sestri Levante e nel mio apiario; il 5 ottobre è stato rimosso un grosso nido secondario dalla scuola di Santa Vittoria di Libiola, a un paio di chiilometri di distanza (Rif. articolo liguriaoggi)
Nel 2004 è arrivata in Francia, a Bordeaux, poi nel 2012 ha varcato i confini in Liguria, a Loano e Ventimiglia, poi è apparsa nel 2020 in provincia di La Spezia saltando il nostro territorio che sta in mezzo. Credevano di averla scampata, e invece a inizio ottobre 2023 è arrivata.

Arrivo della vespa velutina a Sestri Levante - GE

Queste sono le date di arrivo nel nostro territorio della vespa velutina, segnalate quando la avete trovata voi nella nostra zona.
Il 4/10, un apicoltore di Loto (frazione di Sestri Levante), mi avvisa che le sue arnie sono infestate dalla velutina, arrivo in apiario e la trovo davanti alle famiglie. Ne abbatto 6 con un bastone.
Il giorno dopo appare su liguriaoggi.it l'articolo che hanno rimosso un grosso nido secondario dalla scuola di Santa Vittoria di Libiola, a pochi chilometri di distanza, in apiario ne catturo 13.
Il 6/10 ne catturo 16, l'apicoltore di Loto oltre 60 al giorno.
Il 7/10 tolti 12, e ne trovo 4 in una bottiglia-trappola, ma 250mt lontano dall'apiario l'8/10 altre 5, il 9/10 altre 6... la guerra continua..

Caratteristiche del calabrone asiatico,
specie vespa velutina nigrithorax

Velutina vs Cabro
- dimensioni tra 1,9-3cm di lunghezza
(a destra una vespa velutina, a sinistra la locale vespa cabro)
velutina di fronte
- zampe scure vicino al torace e gialle alle estremità
- torace nero;
- addome: primi tre segmenti bruno scuro tendente al nero, margine posteriore giallo,
quarto segmento giallo-rossiccio con macchia triangolare scura,
segmenti terminali bruni
testa della velutina
- la parte frontale della testa è giallo aranciato
- le antenne nere nella parte superiore e bruno in quella inferiore


- riconoscibile di in apiario per la posizione predatoria (volo stazionario, dando le spalle alle arnie con la testa rivolta verso le bottinatrici di rientro agli alveari)

Le api rappresentano circa il 33% delle sue prede nelle zone di campagna, ma possono arrivare al 66% in città dove trova meno insetti.
Gli adulti si nutrono di sostanze zuccherine, danneggiando la frutta in fase di maturazione
Poco aggressivo isolato, è pericoloso vicino al nido che è difeso con violenti attacchi in gruppo
Ciclo di sviluppo annuale, ogni colonia di 6000-13000 esemplari produce 180-500 regine(2)

Nidi e ripari

Nido primario (da marzo/aprile a settembre)

I nidi sono inizialmente poco più grandi di una pallina da ping-pong, di consistenza cartacea di fibre vegetali, formati da un involucro protettivo a più strati e da un piccolo favo orizzontale formato da poche cellette, con un foro di accesso posto nella parte inferiore. Le prime operaie sfarfallano dopo circa sette settimane.

Può essere rimosso con facilità, solitamente si trova in basso e con pochi esemplari.
Si usano insetticidi per calabroni in bombolette spray, da iniettare dal foro di ingresso del nido alla sera, quando tutti gli esemplari sono dentro.

I nidi molto piccoli possono essere inseriti in sacchi di polietilene robusti o altri contenitori simili, congelati e poi distrutti meccanicamente.

Durante la stagione estiva, le dimensioni della colonia e del nido aumentano sino al diametro di circa 15 cm e con 3-4 favi con covata. Il foro di accesso viene spostato lateralmente. La forma può essere circolare oppure allungata orizzontalmente.

Se il nido si trova in un luogo adatto, la colonia prosegue l’ampliamento fino all’autunno, in caso contrario si sposta più in alto dando forma a un nido “secondario” e abbandonando progressivamente quello iniziale.

Nido secondario (da settembre a novembre)

Da settembre, sfarfallano le prime femmine fertili fecondate dai maschi già presenti nelle colonie.

In autunno i nidi possono raggiungere il diametro di 80-100 cm con 6.000-13.000 individui.

Si trovano dal livello del suolo ad oltre 20mt d’altezza. Le colonie in alto si trattano usando aste telescopiche per posizionare l’erogatore e inniettare un insetticida in polvere specifico per vespe e calabroni (contenente un piretroide come la permetrina) all’interno tramite il foro di accesso o per perforazione dell’involucro protettivo. Questa tecnica può essere utilizzata fino a un’altezza di circa 20mt.

Per smaltire il nido, verificare l’inattività della colonia, larve e/o pupe possono sopravvivere e sfarfallare da adulti. Per le colonie trattate con insetticidi piretroidi come la permetrina, i nidi devono rimanere in loco alcuni giorni, per permettere all'insetticida di agire nei confronti dei calabroni non presenti all'intervento e portare al collasso l'intera colonia; in questo caso la rimozione richiede un intervento successivo.
I nidi trattati di notte possono essere rimossi subito, in quanto di notte tutta la colonia si trova dentro il nido, ma bisogna raccogliere tutti gli individui adulti, introducendo nido e individui in sacchi di polietilene robusti o altri contenitori a tenuta.
I nidi rimossi senza l'utilizzo di insetticidi possono essere congelati e poi distrutti meccanicamente.

Ripari invernali (da dicembre a marzo/aprile)

Con l’avanzare del freddo le operaie, la vecchia regina e i maschi muoiono, la colonia si estingue.

Il ciclo riparte nella primavera successiva, a opera delle regine svernanti nate dalle colonie che hanno completato il ciclo l’anno precedente. Le regine vanno in ibernazione a inizio inverno, molte già feconde, rifugiandosi in cavità protette come cumuli di legname, più facilmente in zone putride o umide. Al termine dell’inverno escono e cominciano a vagare affamate: hanno bisogno di sostanze zuccherine (polline e fiori) per nutrirsi e recuperare le forze per la ricerca di luoghi adatti a costruire il nido.
Per informazioni su come si possono rimuovere i nidi primari, leggere:

Fonti

Quando non indicato diversamente, le fonti utilizzate in questi paragrafi sono reperibili in rete, ma in generale riportano i dati che si trovano nella brochure del progetto Life STOPVESPA https://www.vespavelutina.eu/it-it/

e nel documento PDF Piano gestione vespa velutina 2020
Quando indicato da (1) e (2):
(1) dati da esperienza diretta in apiario infestato
(2) dati dal sito web www.taptrap.com
Le foto sono state scattate a Sestri Levante, durante la stesura di questo testo.

Osservazioni in apiario

velutina in apiario

Queste sono osservazioni pratiche avvenute in apiario durante la prima settimana di cattura manuale della vespa velutina, mentre era a caccia di api.
Si ripora inoltre l'esperienza di cattura con le bottiglie-trappola mediante l'uso di esche diverse.



Comportamento predatorio della vespa velutina

All'arrivo in apiario, trovo solitamente 3 o 4 vespe velutina in volo stazionario davanti ai 6 alveari (dei 12 che erano), si catturano facilmente col retino e si schiacciano con le mani (indossano i soliti guanti di portezione).
Nel tempo di controllare le varie trappole, ne arrivano almeno un paio. Si fermano subito davanti a un'arina, con la testa rivolta verso l'ingresso. Sembrano valutare la situazione per una decina di secondi, poi si abbassano rasoterra e volano davanti, sotto e diero le arnie. Ho notato alcune api a terra, forse come reazione alla presenza del predatore, e credo che la vespa per risparmiare energie nella cattura, controlli la zona per vittime facili, in questa fase le vespe velutina non stanno ferme, ma volano lentamente e se il terreno è pulito si riescono a catturare col retino. finito il giro, la vespa si porta in volo stazionario davanti all'apertura, con la testa verso l'esterno per catturare le bottinatrici al rientro. E' il momento in cui si catturano più facilmente col retino (o con un bastone piatto).
E' importante schiacciarle subito dopo averle abbattute, altrimenti in breve tempo si riprendono e si riposizionano immediatamente per la caccia come se non fosse successo nulla.
Quelle che riescono a sfuggirvi una o due volte, appena vi vedono (o vedono il retino) si alzano in alto e spesso si allontanano dall'apiario.
Aggressività tra vespe
E' capitato più di una volta, che mentre una vespa era in volo stazionario l'apertura dell'arnia, arrivi una vespa cabro nostrana per aggredirla alle spalle, ma mentre quando la velutina afferra un'ape con le zampe, il 100% delle volte questa è spacciata, tra vespe non lo ho visto mai, la prima si gira, insegue in cerchi stretti la seconda, e poi di alzano in alto e sempre inseguendosi si allontanano dall'apiario.

Comportamento delle api

difesa api

Le bottinatrici sono ammassate all'esterno dell'arnia, col calabrone asiatico davanti in volo stazionario; la scena è da film horror, con in sottofondo musicale il brusio nervoso della famiglia e il ronzio più basso della vespa velutina.
Una famiglia, in una posizione separata dalle altre, perché lo sciame era entrato da solo nell'arnia vuota, è particolarmente agressiva, appena mi avvicino col retino per catturare la vespa, lasciano in massa il predellino e mi attaccano subito. Di calabroni nostrani (vespa cabro) ogni tanto ce ne sono, ma a differenza della altre famiglie, non li ho mai visti catturare una di quelle api, che questa agressività sia utile come difesa?
Vi basteranno pochi giorni per identificare la presenza della vespe velutina col suono, il loro brusio è molto simile a quello del bombo, si sente facilmente sopra ai normali ronzii delle api che già conoscete bene (quando sono nervose, quando sono tranquille o quando escono in massa per attaccare o sciamare). Speciamente dopo aver abbattutto tutte le vespe velutina e gli eventuali calabroni nostrani, si sente immediatamente l'arrivo di qualche nuovo esemplare e basta capire quale arnia ha preso di mira.

Uso pratico delle bottiglie-trappola

bottiglie-trappola

Bisogna mettere un'esca attrattiva dentro a bottiglie di plastica con tappo specifico per calabroni. Ottime questa primavera usando una semplice esca a base di birra chiara al 4,5% di alcool (piene di calabroni nostrani, non era ancora arrivata la velutina), in ottobre durante l'invasione, quelle in apiario sono desolatamente vuote.
Ce ne sono con esca birra chiara al 4,5% di alcool (funziona bene), altre con: 2 parti di acqua, 1 di aceto aceto e un cucchiaio di zucchero (funziona abbastanza bene).
Quelle a base proteica non sembrano funzionare in apiario, forse perché le api sono più attrative. Le ho preparate con acciughe e altre con patè per gatti al salmone.
Le prime 4 catture dall'arrivo della velutina, sono state fatte da una bottiglia nel giardino di casa con esca acqua aceto e zucchero, ma a cira 300mt dall'apiario
Poi altre 2 in apiario con birra e un'altra con birra messa sui rami di un'erica che era piena ci velutine e calabroni nostrani che si rincorrevano e si posavano sui rami in alto. Giorni dopo, solo calabroni nostrani nelle esche di birra.

Infestazione

vespa velutina

il 4 ottobre 2023, hanno rimosso un grosso nido secondario a un paio di chilometri dal mio apiario. Il giorno dopo le ho trovate per la prima volta.
Di quelle catturate in primavera, una sola volta ho avuto il dubbio che si trattasse di vespa velutina, avevo mandato la foto all'osservatorio, che però ha risposto che si trattava di un calabrone nostrano.


Prima settimana di catture per visita, dal 4 ottobre 2023

A titolo di esempio di una infestazione, riporto il nuero di vespe velutine e calaboni nostrani abbattuti la primasettimana.

giorno catture
16
213 (mentre a Loto ne catturava 80 + 2 nidi calabroni e altri nelle bottiglie)
312 + 4 (37 a Loto)
45 + 7 (+4 trappola zuccherina a 150mt dall'apiario)
55
66 + 5 (+1 rasoterra a 100mt dall'apiario)
74

Difesa dalla Vespa velutina

Rimozione manuale degli esempari

Velutina catturata col retino

Possono essere catturati con un retino o abbattuti con un bastone piatto/plaletta mentre rimangono in volo stazionario (spesso col capo rivolto verso le bottinatrici di rientro) a caccia di fronte agli alveari. Si catturno anche mentre volano rasoterra, spesso dietro o sotto gli alveari. Sono coriacei, recuperare il corpo e schiaccialo per evitare che si ripredano.(1)

Isolati sono poco aggressivi, in apiario sono interessato solo alle api e non mi hanno mai attaccato (diversamente dalle api, rese molto nervose per la presenza del predatore), sono molto pericolosi in prossimità dei loro nidi.

Rimozione degli esemplari tramite trappole

Le bottiglie-trappola possono essere posizionate ovunque, in un posto soleggiato appese a una altezza di 1,5-1,8mt. In apiario, collocarle ai lati delle file di alveari, a 20-50 cm dalla parete dell’arnia ad altezza non superiore al tettuccio (2). Il 50% delle colonie è costruito entro 203-668mt mentre il 95% entro 1,4-6,2km di distanza dalla posizione dei nidi degli anni precedenti.

La densità di trappole deve essere di circa 2 trappole/ha), per diminuire i nidi fondati nel territorio.

Devono essere posizionate in primavera (riduce le regine affamate) o autunno, e coprire un raggio di almeno 1,4km rispetto al nucleo d’invasione. per intercettare il maggior numero di regine.

Usare trappole commerciali o artigianali in bottiglie di plastica trasparenti con tappo specifico o tagliare l’estremità della bottiglia e capovolgerla all’interno dell’altra predisponendo un sistema per evitare l’ingresso di acqua piovana. Effettuare alcuni fori sulla bottiglia di dimensioni inferiori a 5mm per permettere agli insetti non bersaglio di fuoriuscire.

Esche atttrattive - in primavera (febbraio-maggio) e autunno (settembre-dicembre)

Si usano esche zuccherine perché cercano fonti di carboidrati per il loro fabbisogno energetico.

Si può usare: 1 parte aceto, 2 parti acqua, 2 cucchiai zucchero; (1) oppure birra chiara (0,33 litri al 4,7% di alcol) più attrattiva per le vespe, economica e selettiva. La presenza di alcol nell’esca riduce la cattura di insetti pronubi non target come le api.

Controllarle ogni 15 giorni, quando si sostituisce l'esca. Dovrebbero essere svuotate con un colino, per trattenere gli insetti da osservare per individuare gli esemplari di Calabrone asiatico. In caso di dubbio, disporre gli esemplari in vaschette con carta assorbente e congelarli per la successiva identificazione. È importante annotare la data, il luogo della cattura e le coordinate geografiche.

Da giugno a settembre la regina non esce e le operaie cercano cibo proteico per le larve nel nido, in piena caccia ignorano le esche zuccherine, usare trappole con esche proteiche

Fonti

Quando non indicato diversamente, le fonti utilizzate in questo articolo sono reperibili in rete, ma in generale riportano tutti i dati che si trovano nella brochure del progetto LIFE STOPVESPA sito LifeSTOPVESPA e nel documento PDF Piano gestione vespa velutina 2020

Fonti quando indicato da (1) e (2):
(1) dati da esperienza diretta in apiario
(2) dati dal sito web www.taptrap.com

Foto vespa velutina

velutina in volo stazionario
velutina in volo stazionario davanti all'arnia,
rivolta verso le bottinatrici che rientrano
velutina in volo stazionario
altra velutina in volo stazionario davanti all'arnia,
rivolta verso le bottinatrici
probabile calabrone nostrano (vespa cabro) rivolto verso l'arnia,
pronta a catturare le le api sul predellino o a entrare nel nido
lato sinistro vespa velutina lato destro vespa velutina<
vespa velutina e cabro vespa velutina e cabro Lato sinistro e destro di vespa velutina nigrithorax
Vespa velutina nigrithorax sopra, eespa cabro nostrana sotto

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