Chiusi in fabbrica Lavorare per tutta la vita...
sarà il nostro futuro?

Chiusi in fabbrica

Titolo: Chiusi in fabbrica
Edizioni Delmiglio
ISBN: 978-88-902931-3-9
Pagine: 206
Prezzo: 12 €
Genere: narrativa
disponibile anche su Amazon (cartaceo e eBook)

Bar sotto il mare

Venerdì 24 aprile ore 18.30

 
 A Il Bar sotto il mare (Ristorante - live music) in viale Roma 8 a Sestri Levante l'autore presenta il libro "Chiusi in Fabbrica"

Venerdì 5 settembre ore 19.00

 
 Alle terme di Caldiero in provincia di Verona l'autore presenta il libro "Chiusi in Fabbrica"
 

Terme Caldiero
Ubik

Sabato 28 giugno ore 17.00

 
 Presentazione presso LIBRERIA UBIK,
corso Italia 116r Savona.

Sabato 10 maggio ore 19.00

 
 Alla Fiera del Libro di Torino l'autore ospite allo stand "Regione del Veneto" con le edizioni Delmiglio, presenta il libro "Chiusi in Fabbrica"

Lingotto

Presentazione del romanzo
Giampietro Stocco

tratto dalla presentazione nel libro

Un sistema produttivo ultrataylorista che è diventato anche una sorta di religione, sempre gli stessi gesti, per tutta la vita, gli operai, moltitudine prigioniera di un immenso falansterio, dove telecamere semoventi controllano ogni movimento. Ciascuno ridotto a un nome di battesimo associato a un numero di matricola, tutti a lavorare compulsivi e claustrofobici finché, a un certo punto, il divinizzato Sistema, al tramonto della loro vita, non concede loro di tornare in superficie, all'esterno, al sole, vestiti degli abiti del loro mestiere, ma tutti puliti e luccicanti, metafora di un merito ottenuto temprandosi nel dolore.
Loro, però, non conoscono la vera natura di questo Aldilà, e si limitano ad accettarlo come Oltre metafisico.
Sono i Chiusi in fabbrica di Emanuele Cassani, originale rivisitazione dello standard fantascientifico del mondo sotterraneo e del lavoratore-macchina.
In primo piano una società che ha elaborato una vera e propria teologia con tanto di atei e credenti, e non c'è da meravigliarsi se, divinizzando il lavoro, nessuno sappia quale sia il prodotto finale. Il tutto intercalato dal suono tipico della fabbrica in piena attività, quel clang-clag che fa Tempi Moderni e insieme tormentone e alienazione.
Un'opera che si inserisce in pieno nel fiume della narrativa di genere, senza però disdegnare l'approccio personale e la prosa ricercata, semplice ed efficace a un tempo, evocativa e densa, che è poi lo stile dell'autore. Un'idea che viene sviluppata con coerenza e passione, a dimostrare che la fantascienza italiana può parlare con voce autorevole.
Il tema, si diceva, è di quelli che il genere ha affrontato più volte: è accaduto qualcosa per cui questa umanità lavoratrice è costretta a uno schiavismo ritualizzato, ma cosa? Il protagonista indagherà ovviamente per scoprirlo, e scoprirà che, ovviamente, c'è un prezzo da pagare. Procedendo nella lettura, la prospettiva cambia, insieme con l'io narrante. Il mondo produttivo recluso diventa a un certo punto sottofondo e l'impressione è di trovarsi di fronte a un affresco. L'autore gioca con la sua creazione, e un po' come Kim Stanley Robinson nei suoi Anni del Riso e del Sale cambia lente d'ingrandimento. Se prima gli interessava il perché del mondo che ha partorito, ora pare invece intrigarlo il come: come ci si vive, come ci si innamora negli anni del lavoro ritualizzato, là dove essere atei o credenti non è solo una categoria dello spirito, ma può anche influenzare, almeno come leggenda metropolitana, anche il nostro aspetto.
Ben presto, però, ricomincerà l'ossessivo clang-clang e con la consapevolezza della schiavitù anche le domande sulla propria origine e la storia di questa umanità prigioniera. E verrà elaborata la decisione che porterà all'altrettanto ineluttabile rottura, il salto narrativo che ci porterà verso un travolgente finale.
Raggiungere l'Esterno, scoprire com'è. Scoprire l'ineffabile, però, varcare il confine tra il rispetto delle regole che conserva e la curiosità che fa andare avanti, come al solito esige un dazio: la scoperta del diverso, la scoperta del sentirsi diverso, altro standard della fantascienza, genere che da sempre propone il confronto con ciò che differisce radicalmente da noi, ma forse non troppo, una sorta di specchio deformato che ci può aiutare a capire meglio ciò che noi siamo, arrvandoci per opposti o per paralleli.
E non stupisce dunque l'esperienza del deserto, metafora del confronto con il sé che ancora non conosciamo, e il ritorno di un sottofondo quasi evangelico, caratteristica che non è infrequente in Emanuele Cassani, e che rimane a fare da contrappunto anche nei non rari momenti in cui la prosa si fa cruda e a tratti grandguignolesca.
Una narrazione che diventerà crudele e che scoprirà il personalissimo percorso dell'autore verso quella che gli appare come una redenzione. Una redenzione, tuttavia umana, con una trascendenza che anche nel momento più nero rifiuta ogni dogma e si apre, per quanto il percorso possa essere straziante, verso la speranza.

Presentazione video


Colonna sonora: "Tempo" dei Melamara

L'autore

cassani  
Una lista dei libri dell'autore si può consultare su: Pubblicazioni di Emauele Cassani
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