Non ci si giustifichi, come si permette di fare l'autore di questo scritto, dicendo che è solo "narrativa", perché è la difesa più insensata che egli possa avanzare alle mie obiezioni. Se io lo calunniassi con un racconto, cosa pensa che direbbe un Giudice di quel suo asserire che di solo narrativa trattasi?
La sua "narrativa" intacca il principio al quale si affida ogni intelligenza, quando non ha altri elementi a disposizione che non siano quelli della fiducia in una verità della quale quella stessa intelligenza non è armata a sufficienza per poterne cogliere le contraddizioni che sono sempre implicite alle menzogne che negano sia i principi universali che, allo stesso modo, la Verità del principio di non contraddizione sul quale tutti i principi si appoggiano quando sono aderenti tra loro nell'esprimere la molteplicità, senza per questo negare l'unità dalla quale essa proviene.
In realtà non avevo nessuna intenzione di giustificarmi, né di difendermi, non avendo fatto altro che mettere in dubbio una "verità" universale senza calunniare nessuno, evidentemente l'inquisizione è sempre viva.
Confesso, sono colpevole caro Savonarola, i miei romanzi e racconti intaccano il principio al quale si affida ogni intelligenza, lo ho fatto deliberatamente con tutti i 54 racconti della raccolta, e continuerò a farlo scrivendo in modo accessibile a tutti, sino a quando non metterete al rogo i miei libri (ma con gli eBook come farete? brucerete i server?).
Il commento si riferisce al racconto "Una lettera apocrifa", incluso nella raccolta e che potete anche leggere da questo sito Web, ma in generale tutti i miei lavori mettono in dubbio comode verità preconfezionate o ritenute valide a priori.
Spero che non abbiate timore di mettere in discussione (usando le parole del saggio lettore sopra): una verità della quale quella stessa intelligenza non è armata a sufficienza per poterne cogliere le contraddizioni che sono sempre implicite alle menzogne che negano sia i principi universali che, allo stesso modo, la Verità del principio di non contraddizione sul quale tutti i principi si appoggiano quando sono aderenti tra loro nell'esprimere la molteplicità, senza per questo negare l'unità dalla quale essa proviene.
Leggete i racconti e i commenti nel libro, non rimarrete delusi.
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