6 Altrove e dintorni
Il porto dei sogni incrociati
articolo di Emanuela D'Alessio

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Larsson    Il porto dei sogni incrociati
Björn Larsson
Anno 2001
Pagine 312

Ci sono alcuni giorni d'inverno grigi e senza vita, dove ogni rumore ruba spazio al silenzio; ci sono alcuni giorni d'inverno, miti e senza vento; ci sono alcuni giorni d'inverno dove il mare si confonde con l'orizzonte senza nuvole, altre volte, invece, è in preda a tutta la sua rabbia.
È il mare, con le sue infinite sfumature, il protagonista di questa storia, quasi una favola, che lo svedese Björn Larsson ci racconta, lasciando che il ritmo delle maree segua il suo corso, immergendoci lentamente nelle profondità dell'animo umano, e facendoci riaffiorare in superficie, negli occhi e nel cuore frammenti di verità sconosciute.
Dal mare giunge all'improvviso il comandante Marcel, affascinante e abile marinaio, che di porto in porto si ferma solo il tempo di scaricare e caricare merci, di incrociare volti sconosciuti, di riaccendere un bagliore in occhi intorpiditi e spenti.
È nel mare che Marcel torna sempre, senza commiati, fino a scomparire, dopo aver fatto sorridere gli altri, dopo averli aiutati a sognare di nuovo e di più, perché è quello, in fondo, il suo scopo, il suo unico desiderio.
Questa volta, però, il suo passaggio è destinato a lasciare un solco ben più profondo della scia di una nave in transito e la vita di quattro sconosciuti subirà un cambiamento irreversibile.
Ma Il porto dei sogni incrociati non è una storia di mare e marinai, non solo. Perché il mare ci viene offerto come la migliore delle metafore per rappresentare, ancora una volta, la complicata diversità degli uomini.
La giovane spagnola Rosa Moreno, bella come Ingrid Bergman, provava dolore nel corpo e nell'anima, aspettava un futuro che non riusciva a immaginare in quel bar della Galizia dove lavorava ogni giorno. Di fronte a Marcel lo scoprì in un istante, e non seppe più farne a meno.
La vedova cinquantenne Madame De Grand accoglieva nella sua grande casa tutti i marinai di passaggio in quel porto della Bretagna, ormai spento e senza vita. Ascoltava le loro storie, le trascriveva su un registro, il suo scopo era catalogare gli uomini di fronte all'eternità, dopo che suo marito si era tolto la vita perché incapace di darle un figlio. Di Marcel aveva colto lo straordinario sorriso, l'eccezionale leggerezza, non le bastò più tenere un archivio di vite sconosciute.
Il gioielliere irlandese Peter Sympson, invece, il mare non lo guardava quasi mai, si dedicava da 35 anni alle pietre, di cui conosceva ogni forma e segreto, la cui bellezza era il solo valore della sua esistenza. Ne possedeva due, uniche nella loro diversità, aspettava di incontrare gli occhi di una donna, che si accorgessero di tale straordinaria bellezza. Gli occhi erano come le pietre preziose, pensava, negli occhi ci si smarrisce come nelle pietre, più a lungo li si guarda meno ci si sente sicuri di cosa realmente si vede. Gli occhi di Marcel incrinarono qualsiasi certezza.
L'ingegnere danese Jacob Nielsen aveva realizzato il suo scopo, essere libero. Aveva un'ex moglie, due figli che lo detestavano, l'indipendenza economica, viveva isolato, ma comunicava, con tutti e nessuno in realtà, via Internet, perché una vita trascorsa senza lasciare una traccia gli risultava assurda.
Nessuno ha consapevolezza dell'altro né della complessità del mondo, imprigionati come sono nelle loro infelici e vuote esistenze, fino al giorno in cui si ritrovano tutti nella cittadina irlandese Kinsale, nel medesimo albergo, a guardare il mare in attesa di Marcel e della sua nave.
Il marinaio dagli occhi a mandorla e dal sorriso irresistibile li aveva costretti a volgere lo sguardo altrove, per uscire dal buio e dal vuoto in cui vivevano da troppo tempo. Avevano ripreso a fremere, scrollandosi quell'assenza di senso che aveva spento ogni sussulto.
Ascoltando Marcel, cercando ognuno il suo sguardo per riempirsi di nuova speranza, imparano a guardarsi dentro, a osservarsi l'un l'altro, scoprendo di essere quello che nemmeno immaginavano.
Ma è senza di lui, in fuga da se stesso e dalla realtà, di cui resterà solo l'assenza confusa nell'infinità del mare, che i loro sogni conoscono la via di una nuova vita, finalmente reale.

Giugno 2010

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Ulteriori informazioni su Larsson:
Articolo su I romanzi di Björn Larsson a cura di Emanuele Cassani