5. Frodi e favole
Creazionisti al Consiglio Nazionale delle Ricerche*
di Margherita Hack** e di Marco Ferraguti***

Ritorno al Medioevo di Margherita Hack

A quando un convegno per dimostrare che il Sole e tutto il firmamento orbita attorno alla Terra, centro dell'universo? Mi auguro che il CNR lo organizzi al più presto per completare l'opera di rinnovamento iniziata alla chetichella lo scorso febbraio sul tema "Evoluzionismo. Il tramonto di un'ipotesi".
Infatti, solo pochi giorni fa ho appreso dai giornali, con meraviglia e incredulità, di questo convegno organizzato dal vicepresidente del CNR, certo Prof. Roberto De Mattei, docente di storia del cristianesimo all'università europea di Roma. Eppure l'evento risale al 23 febbraio scorso, ma è passato sotto silenzio o quasi. Solo ora, in occasione della pubblicazione degli Atti del convegno si è diffusa l'incredibile notizia che il vice presidente del più importante ente pubblico di ricerca italiano organizza un convegno che non ha niente di scientifico, che oppone a una teoria scientifica convalidata da numerose riprove sperimentali un atto di fede basato sul nulla.
Il presidente del CNR Luciano Maiani, fisico di fama internazionale, nominato alla presidenza nel 2008 quando il suo vice occupava già l'attuale posizione, alle critiche ricevute da molti colleghi per non essersi opposto a questa iniziativa di sapore medioevale, dichiarava il suo rispetto per la libertà di espressione. Però quando si tratta di risultati scientifici la libertà d'espressione non c'entra. Se io mando una pubblicazione a una rivista scientifica affermando di aver visto col mio binocolo i marziani a passeggio su Marte, oppure di avere inventato un'astronave che si muove con la sola forza del pensiero, non me l'accettano, malgrado la libertà d'opinione.
(4 dicembre 2009)

L'evoluzionismo? "Fantasie". Il creazionismo antiscientifico del vicepresidente del CNR di Marco Ferraguti

Dopo l'articolo di Telmo Pievani pubblicato sul nuovo numero di MicroMega ("Dove sono finiti quei milioni di anni? La mirabolante storia del convegno antievoluzionista al Cnr"), anche Marco Ferraguti, Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE), interviene sul caso De Mattei: "Che ci sta a fare alla vicepresidenza del CNR una persona che non crede che la vita sulla Terra abbia una storia? L'Italia è il primo paese al mondo ad avere un vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roberto De Mattei, che non crede all'evoluzione. E che organizza 'convegni' nella sede del CNR per difendere le sue posizioni".

L'Italia, si sa, è un paese particolare, con molti curiosi primati (risparmio, possesso di case in proprietà, vincita di campionati mondiali di sport stranissimi, ecc.). Da un po' di tempo, anche se in sordina, l'Italia può vantarne un altro: è il primo paese al mondo ad avere un vicepresidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roberto De Mattei, che non crede all'evoluzione.
E non si limita allo scetticismo, ma organizza "convegni" nella sede del CNR per difendere le sue posizioni. Nel febbraio dell'anno passato, in non casuale coincidenza con il grande convegno sull'evoluzione organizzato dai Gesuiti alla Gregoriana, sono convenuti, invitati dal De Mattei, una serie di personaggi del mondo scientifico e filosofico che hanno sparato a zero ora sull'evoluzionismo, ora sul darwinismo.

Avevamo già avuto il piacere di leggere stralci degli interventi sul numero di giugno del periodico diretto dal De Mattei, Radici Cristiane, nello stesso fascicolo che ospita amenità quali un'intervista laudativa al pretendente al trono del Brasile (!) e un'accorata perorazione della Messa in latino, ma ora finalmente disponiamo degli atti di quel convegno ("Evoluzionismo: tramonto di un'ipotesi", a cura di Roberto De Mattei, Cantagalli, 2009), pubblicati in collaborazione con l'Ufficio Pubblicazioni e Informazioni Scientifiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

Per celebrare l'uscita del libro, è stato organizzato venerdì 20 novembre scorso a Chiasso un dibattito fra il curatore e Piergiorgio Odifreddi (in virtù di In principio era Darwin, Longanesi, 2009), arbitrato "in veste di notaio" dal filosofo Armando Torno. La sala era piena di gente qualunque, ma pur sempre svizzeri, dunque nessun tifo da stadio tipo Annozero. I due partecipanti avevano quindici minuti iniziali ciascuno, che dovevano poi esser seguiti da cinque minuti di risposta, e poi da domande del pubblico. Il programma è in larga parte saltato, naturalmente, per l'abituale dilagare di Odifreddi, a stento contenuto da Torno e dall'avversario.

Pregustavo, andando a Chiasso, una sorta di perverso piacere: speravo di divertirmi sentendo dire da De Mattei, che so, che gli anellidi sono nati da larve di insetti che nuotavano, o che le scimmie derivano dagli uomini, come affermò Sermonti qualche anno fa, o qualche creativa stravaganza evoluzionista controcorrente... Niente di tutto ciò: ho sentito affermazioni vaghe di carattere prevalentemente ideologico e filosofico. Niente di male, se non fosse che si trattava in massima parte di "parole in libertà" di futuristica memoria.
Abbiamo udito che festeggiamo i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino, e quindi del comunismo, ma l'evoluzionismo è un dogma che sopravvive incomprensibilmente; che ciò è colpa della dittatura del relativismo contemporanea, che ha soppiantato la dittatura del proletariato (e dai!); che si può affermare "che l'uomo discende dalla scimmia come che gli asini volano, ma senza dati scientifici" (sic!); che Darwin era "teofobico" e "monista"; che la "favola" evoluzionista riguarda 15-20 milioni di anni (non è un lapsus, lui è convinto che quella sia la durata della Terra); che "il più non può venire dal meno, è una legge di ragione"; che "esistono barriere biologiche insormontabili fra specie e specie" (finalmente un dato biologico: falso, ovviamente); che le datazioni dei fossili sono state esagerate allo scopo di "permettere i tempi lunghi necessari all'evoluzione" (sic!); che "nessuno è mai riuscito a dimostrare le mutazioni di E. coli". Nella mente di De Mattei vi sono "un evoluzionismo scientifico e uno filosofico che esistono ciascuno per l'appoggio dell'altro" e "l'evoluzionismo è una tipica forma di letteratura fantastica".

Un sostanziale rifiuto della correttezza dei metodi in uso per ricostruire il passato sottendeva quasi tutte le argomentazioni del nostro (che di lavoro fa lo storico: non è chiaro che cosa pensi delle proprie ricostruzioni del passato). Che naturalmente se la prende in particolare con autori cattolici, come Fiorenzo Facchini, antropologo e sacerdote ("il suo risibile tentativo di ricostruire la vita di un uomo di 400mila anni"), o Ravasi, che ha osato affermare che forse Adamo ed Eva sono solo dei nomi simbolici per indicare i primi esseri umani dei due sessi.

Come ha reagito il pirotecnico Odifreddi a questo delirio? Diciamo che, per motivi abbastanza ovvii, ha accettato la sfida di De Mattei ed è scivolato con lui sul piano ideologico/filosofico: ha parlato molto di cosa sia la metafisica e di cosa sia scienza, ha spiegato quale rapporto ci sia fra scienza e filosofia, si è proclamato marxista, ha lanciato frecciate varie contro la chiesa istituzionale ed i papi. Il tutto condito con la sua formidabile ironia ("se fossi un credente, credo che l'esser stato qui buono ad ascoltarla per un quarto d'ora potrebbe valermi il paradiso"). Ha tentato di spiegare alcuni concetti di fisica moderna e le ipotesi attuali sull'origine dell'Universo (naturalmente bollate come "metafisiche" da De Mattei). Ha pazientemente cercato di spiegare a De Mattei che un conto è lo studio dell'evoluzione e un conto è lo studio dell'origine della vita. E così via, giocando sempre un po' di contropiede.

Ho simpatizzato molto con Odifreddi, che ha esternato coraggiosamente ciò che penso da tempo quando mi capita di avere a che fare con simili personaggi: è molto difficile parlare con loro perché bisognerebbe fermarli per ottenere precisazioni almeno ogni due parole. Molto dell'armamentario l'evoluzionismo non è la disciplina praticata da coloro che indagano sull'evoluzione, ma una posizione filosofica; l'evoluzione non è il cambiamento dei viventi nel tempo, ma il progressivo miglioramento di essi, eccetera.

Insomma: avrete capito che di biologia a Chiasso, venerdì scorso, si è parlato poco. D'altra parte, anche questo va detto, il pubblico presente non se ne è lamentato, anzi ha seguito prevalentemente De Mattei con domande a sfondo più o meno teologico. Continuo a pensare che il vero problema con persone come De Mattei non è di carattere scientifico (inesistente, almeno se si applicano i criteri correnti per definire che cosa sia scienza), bensì politico: che ci sta a fare una persona che non crede che la vita sulla Terra abbia una storia alla vicepresidenza del CNR?
(30 novembre 2009)

*Gli articoli sono apparsi su Micromega online sul caso De Mattei e sono riprodotti con l'autorizzazione della redazione della rivista
** Margherita Hack, fisica e astronoma non ha certo bisogno di presentazioni: la sua biografia su Wikipedia
*** Marco Ferraguti, è ordinario di Evoluzione Biologica all'Università degli studi di Milano e Presidente della Società Italiana di Biologia Evoluzionistica (SIBE)

http://www.europaquotidiano.it/dettaglio/62447/darwin_fa_piu_paura_di_marx

Tornate all'indice degli articoli
Tornate alla sala saggistica

Torna in biblioteca