Nicola Pesce risponde a qualche domanda
Leggendo il regolamento del premio DUCAS, bandito dalla Nicola Pesce Editore, si percepisce immediatamente che è diverso dai soliti concorsi.
La consueta diffidenza ci consigliava di cancellare la eMail ricevuta, ma una volta tanto la curiosità ha avuto il sopravvento e abbiamo contattato Nicola Pesce a nome di questo sito, che ha risposto con estrema chiarezza alle nostre domande.
Ne è risultato un articoletto che può sicuramente essere d'interesse a tutti gli autori esordienti.Domande a Nicola Pesce
Ci potrebbe brevemente parlare della sua esperienza con gli autori esordienti che ha avuto come editore? è stato un esordiente anche lei... che cosa aveva sofferto di più? che cosa intende fare (o ha fatto) per evitare che anche gli autori che ora si rivolgono a lei abbiano gli stessi problemi?
Gli autori esordienti sono una bellissima cosa e una bruttissima cosa, una benedizione e una rogna. Il mondo dell'editoria è assai piatto e spesso l'esordiente ha le idee migliori, quelle più fresche. Amo in loro, e in me come ex esordiente, la voglia di fare, la voglia di proporre. Detesto in alcuni di loro il pensare che aver scritto il libro sia sufficiente. Questo è vero nel paradiso. Io ne ho scritti di libri, prima di fare l'editore, e uno l'avevo pure pubblicato con una casa napoletana, ma scrivere il libro, ahinoi, è il 10% della fatica.
Tutti gli scrittori vedono esempi quali Stephen King e simili, e credono che ci siano orde di editori a caccia del loro libro, e credono che il pubblico si fionderà ad acquistarlo. Il problema, mi si scusi la mia abituale franchezza, è che nessuno se ne fotte un acca. Nemmeno gli amici se lo comprano. Bisogna allora mobilitare tutti i propri amici e vedere chi conosce il proprietario di una libreria, chi scrive su un giornale e può fare una recensione, chi ha un sito molto visitato. Bisogna iniziare a darsi da fare con presentazioni e cose così. Non è facile.
Basti pensare quello che ho dovuto fare io per pubblicare: sono dovuto diventare editore! Successivamente una sorta di strana umiltà o senso di decenza mi ha impedito di pubblicare alcunché di mio per i primi due o tre anni. Amavo scrivere, amo scrivere, e odiavo fare altro. Ma c'è molto da fare. Il premio DUCAS non è soltanto un premio: insegna come si fa.In passato abbiamo notato che si parte con mille buoni propositi nei confronti degli autori, ma in seguito la grande quantità di materiale ricevuto fa dimenticare tutto. Anche lei riceve troppi manoscritti dagli autori esordienti? Quale consiglio potrebbe dare a un autore alla ricerca di un editore?
Oh, il troppo materiale ricevuto è un tormento. Io vorrei leggerli tutti personalmente i manoscritti. E vivo ormai con un grande senso di colpa, poiché centinaia di testi son costretto a farli leggere ad altri. Spero di saper scegliere gli editor! Finora pare proprio di sì. Cristiana Danila Formetta mi sta dando grandi soddisfazioni.
Io poi avrei il grande vizio di incoraggiare anche i meno bravi. Ritengo infatti che pubblicare un'opera, anche solo in 100 esemplari, faccia maturare molto lo stile e la concezione che l'autore ha di sé.
I manoscritti che ricevo sono spesso confusi, con fogli non numerati, senza un curriculum vitae, senza nulla. Il mio consiglio è il seguente: bisognerebbe mandare all'editore qualche cosa che gli è utile, e che non può dimenticare di avere. Un curriculum con foto a mo' di tesina, sobrio nei contenuti, magari con una foto dell'autore, o anche più d'una. Serve a fissare nella testa il soggetto. Un nome tutti lo possono dimenticare, io per primo, una foto resta. Inoltre bisogna anche segnalare in detta tesina le cose che si potrebbero fare per aiutare a vendere il libro: ad esempio: "conosco il proprietario questa libreria" o "ho un sito che fa 20.000 visite al mese" o "sono a completa disposizione per l'organizzazione di presentazioni" o "penso che potrei organizzare un piccolo evento con la collaborazione del Comune" o giù di lì. Insomma: fantasia e voglia di fare devono essere palesi.Domande sul premio DUCAS
Dal bando si capisce che almeno 20 opere selezionate saranno pubblicate, ma poi in fondo troviamo scritto: Tutti i romanzi verranno pubblicati. Ci può spiegare per cortesia? solo i selezionati (almeno venti) o tutti i romanzi?
Oh, maledizione!, quello è un errore che è scappato alla redazione un po' confusa dalle mie direttive. Io infatti avevo ed ho intenzione di pubblicare pressoché tutti coloro che concorreranno (saranno esclusi quelli che non conoscono l'italiano, quelli che bestemmiano o sono troppo politicizzati), perché ciò che voglio offrire è, come dicevo, una pubblicazione. Il vero concorso inizia dopo: nella gara alla vendita del libro. Nella crescita che ogni partecipante avrà e che lo trasformerà da uno-che-ha-pubblicato-un-libro (chi non lo ha fatto?!) a un-autore-esordiente in piena regola, con determinate conoscenze su come si fa a diventare scrittori.
Però non volevo mica fare la figura dell'editore a pagamento, non potevo dire: pubblico tutto. Io innanzitutto non chiedo soldi per la pubblicazione, è una cosa spesso immonda. Io voglio aiutare tutti a crescere. Molti mi dicono che sono pazzo e perderò "una barca di soldi", così dicono. Io penso che qualcosa la vinceremo tutti.Sembra strano che una casa editrice apra un bando a TUTTI i generi, inclusi racconti e poesie. Come mai questa scelta?
E chi sono io per sancire quale genere è il migliore?! Ho una concezione molto umile della vita e non credo di poter decidere io se van meglio tre racconti belli o un romanzo.I risultati saranno inseriti nel sito, ma di solito, quando si chiede una quota, dovrebbe comprendere anche le spese per avvisare gli autori (esclusi e inclusi) dei risultati del premio, considerando anche che via eMail sarebbe pure gratuito.
Cari miei, la quota di 20 miseri euro mi serve per far impaginare il libro, far fare le copertine, farlo leggere! Certamente, i due vincitori dei 500 euro finali saranno informati per direttissima a telefono. Il fatto comunque è che questo concorso non è uno di quelli che mandi il testo e dopo un mese di punto in bianco scopri se hai vinto o no. Questo concorso si costruisce giorno per giorno, andando sul sito www.underground-press.net, dove ci sarà una classifica aggiornata il più spesso possibile delle copie vendute. Dal sito inoltre e per newsletter fioccheranno tutti i consigli di cui la nostra esperienza ci ha reso capaci.I libri saranno esclusivamente venduti via Internet? Avranno un codice ISBN?
No, i libri non saranno venduti soltanto su Internet ma anche in tutte le fumetterie italiane, per le quali ho ottimi accordi con i distributori. Saranno pubblicizzati sulle riviste di settore e chiunque potrà ordinarli. Al 99,9 % nel 2007, che poi è l'anno in cui si svolge la fase di vendita del concorso, la Nicola Pesce Editore sarà distribuita anche nelle librerie in tutta Italia, ma non sono uso a promettere cose che non ho già.
Il codice ISBN sarà disponibile a tutti coloro che ne faranno richiesta, ma siccome ogni codice costa, dovrò chiedere un sovrapprezzo una tantum di circa 40 euro ai richiedenti.Spero di aver risposto in maniera esaustiva a tutte le domande postemi e, nel ringraziarvi per aver diffuso ulteriormente la notizia del concorso intervistandomi, mi auguro che la mia buona fede traspaia dalle mie parole limpida comet quando scrivevo i miei primi libri nello studio di casa.
Nicola Pesce.
Nicola Pesce Editore www.underground-press.net