17. Scienza e Arte.
Scienza cervello e musica - seconda parte

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Cervello1
Mind controlled technology in neuroscience research
Multi resonant information networking induction system in the brain

Premessa

Nel primo articolo su Scienza cervello e musica scritto per il seminario ARTESCIENZA "Saturazioni" ho sviluppato varie considerazioni svolte nell'ambito degli studi transdisciplinari della Bio-Quantum Physics. Ho trattato infatti il tema della formazione delle immagini mentali, in modo diverso dalla più tradizionale concezione che ritiene la percezione cerebrale come speculare identificazione e riconoscimento di scenari visivi e di suoni. Infatti il cervello è geneticamente attivo nella formazione delle immagini mentali. "Vedere è in pratica come sognare ad occhi aperti", infatti vengono utilizzati gli stessi percorsi cerebrali sia di giorno che di notte nel sogno. Nella formazione di immagini e suoni sostanzialmente cambia solo l'attivazione del sistema attenzionale cosciente del cervello.
A conclusione della prima parte ho quindi evidenziato il fatto che dobbiamo considerare del tutto arbitraria e fuorviante la acquisizione classica della osservazione scientifica, basata sulla separazione tra Soggetto ed Oggetto della percezione, proprio in quanto ciò che vediamo e udiamo, in vero indica la probabilità delle nostre interazioni con l'ambiente. Di conseguenza, è evidente che non percepiamo direttamente la realtà, ma solo un suo simulacro. Quanto sopra comporta una profonda revisione della impostazione meccanica della fisica e apre nuove strategie di ricerca, che fino ad oggi sono rimaste inesplorate, per capire la formazione delle matrici mnemoniche le quali correlano virtuale e reale ovvero materiale ed immateriale.
Quanto detto, in vero comporta l'attuazione di un profondo cambiamento di paradigma della scienza e quindi pone il problema della "saturazione dei modelli cognitivi precedentemente acquisiti e del loro superamento. Va sottolineato che i modelli cognitivi sono spesso acquisiti inconsapevolmente come riferimenti fondamentali di una particolare epoca storica, durante la quale rimangono immutati. Il cambiamento di paradigma della scienza pertanto concerne più in generale il mutamento del modo storicizzato di pensare al fine di ottenere una comprensione meno riduttiva capace di relazionarsi con una maggiore complessità della vita e quindi di offrire una comprensione più unitaria, sistemica, e globale dello sviluppo.
In proposito del cambiamento epocale dei paradigmi di riferimento delle modalità di pensiero, è utile rammentare il teorema della incompletezza di Kurt Gödel (1931) con cui si afferma afferma: "In ogni sistema a sufficienza ricco si possono formulare proposizioni che all'interno dello stesso sistema non sono dimostrabili né refutabili, a meno che non sia inconsistente il sistema stesso". Di conseguenza, ogni nuovo paradigma, proprio per dimostrarsi coerente, deve trascendere il quadro cognitivo precedentemente affermatosi. Pertanto, lo sviluppo del sapere consiste nella sistematica scomposizione e ricomposizione delle fondamenta del precedente paradigma divenuto obsoleto, al fine di poter affermare una nuova razionalità a partire da ciò che precedentemente era stato arbitrariamente escluso dalla osservazione. Resta quindi evidente che il superamento della vecchia razionalità del paradigma meccanico, fondamentalmente basata sulla separazione tra Soggetto ed Oggetto, necessita oggi di focalizzare l'attenzione sul funzionamento del cervello, quale elemento essenziale della nostra esistenza pensante.

Gatto
Gatto di Schroedinger

Infatti, lo studio dei paradossi, prodotti nel quadro degli sviluppi della Meccanica Quantitica (MQ), rappresenta oggi la reale possibilità di superamento dei limiti logici del paradigma meccanico, proprio in quanto misura la saturazione della razionalità teorica della quantistica. Tra i paradossi più noti rammento il celebre esperimento mentale del gatto di Schrödinger che rese esplicita la fondamentale critica alla conoscenza probabilistica. Infatti, ragionando secondo i criteri della MQ, in relazione al povero gatto si può conoscere solo al 50% la sua probabilità di rimanere in vita; ciò conduce ad evidenti assurdità cognitive. Di conseguenza, il superamento di tali limitazioni della razionalità porta a ricercare una logica più ragionevole, la quale di fatto comporta che la costruzione di un nuovo paradigma, non potrà essere più ridotta dalle leggi della meccanica classica o quantistica. Tale riflessione suggerisce pertanto che la ricerca di un nuovo paradigma cognitivo, necessita anche di una cosciente riflessione sulla influenza che un nuovo modo di pensare potrà avere, sulla ri-organizazione delle memorie adatta a promuovere una rinnovata strategia di attenzione, in modo da poter rinnovare la organizzazione delle funzioni cerebrali che si esprimono come possibilità creative (scientifiche e artistiche) sulla base di una nuova capacità di significazione della percezione. Procedendo con il suddetto obiettivo, vedremo che il processo evolutivo delle funzioni cerebrali è soggetto a un reale ciclo di mutazione biologica, in quanto, come un seme deve prima spogliarsi dei tegumenti che lo avvolgono e lo proteggono per poter crescere come un fiore, così anche il funzionamento cerebrale tende a passare da una fase di degrado sociale e umano, causato in gran misura dalla saturazione delle logiche acquisite precedentemente, prima di potersi sviluppare in un nuovo quadro di riferimento percettivo e cognitivo.

Condizionamenti, spamming di informazione e saturazione delle memorie

Per comprendere tale importante tematica che concerne la formazione e l'oblio delle memorie a breve termine (working-memory) nelle loro relazioni con i processi di integrazione cerebrale che realizzano la Memoria a Lungo Termine (MLT), è importante riflettere sinteticamente e sulle funzioni di base del cervello le quali producono tutta una serie di trasformazioni bio-energetiche, sia a livello macroscopico sia quantistico.
Ricordiamo quindi che tutte le afferenze sensoriali si concentrano nella zona centrale talamica in cui risiede la primaria attività di integrazione denominata Memoria a Lungo Termine, centro integratore e di smistamento dei flussi di informazioni che si dirama in altre aree specialistiche del cervello (visive, uditive e così via), per analizzarli puntualmente al fine di ottenere un risposta decisionale e/o comportamentale.

Cervello2
da Stazioneceleste.it

La sede del comportamento emotivo e pulsionale

In prima istanza, è necessario focalizzare la nostra attenzione sul fatto che questo complesso processo di analisi e sintesi del flusso di informazione nel cervello, non può essere trattato come fosse esclusivamente sequenziale, perché il tempo necessario alla risoluzione del feedback cerebrale tra riconoscimento, smistamento analisi e significazione della informazione, sarebbe evidentemente troppo lungo e, di conseguenza, qualsiasi risposta diverrebbe troppo lenta rispetto alle necessità di vita, mentre sappiamo dall'effettiva esperienza di ogni giorno, che la nostra capacità di vedere e udire gli eventi avviene in modo continuo e sincronico.
Pertanto, per capire come la percezione di immagini, suoni e sensazioni possa essere prodotta in tempo reale, è necessario aprire un capitolo sulla bio-fisica del cervello, per poter porre in evidenza, con adeguate cognizioni, quali siano le condizioni limite di saturazione raggiunte dal nostro sistema percettivo/cognitivo, rispetto ai modi e ai tempi con cui esso viene sollecitato nel quadro dello sviluppo contemporaneo da sistemi tecnologici che provocano il condizionamento e la saturazione dei processi di elaborazione e memorizzazione della informazione.

Ritmi Cerebrali
Onde cerebrali

Note sulla Bio-Fisica del Cervello

Di seguito propongo una sintesi dei processi di trasformazione energetica attuati durante la elaborazione cerebrale della informazione.

Origine bio-piezoelettrica delle Onde Cerebrali Fondamentali

La piezoelettricità biologica è fondamentale nella comprensione delle proprietà bio-elettriche delle proteine (ivi compreso il DNA); infatti, è noto che le trasformazioni piezo-elettriche dei tessuti biologici apportano un significativo contributo alla comprensione delle trasformazioni energetiche, che accompagnano il flusso di informazione biologica. Le onde cerebrali fondamentali sono infatti paragonabili a frequenze di risonanza che evidenziano l'attività elettrica coerente del cervello; esse sono rilevabili dalla registrazione poligrafica dell'elettroencefalogramma. Si ritiene pertanto che le onde cerebrali, abbiano una origine piezoelettrica generata dalla compressione del cervello sul cranio, così che il cervello assume varie conformazioni durante i ritmi circadiani del giorno e della notte a causa della variazione ciclica di flussi sanguigni che irrorano la massa cerebrale. In tal modo, la bio-elettricità di origine piezoelettrica, può scorrere coerentemente lungo il rapido sviluppo dell'onda elettromagnetica nel mezzo cerebrale acquoso delle cellule.
A seconda della loro frequenza caratteristica (misurata in Hertz -Hz), le onde cerebrali sono catalogate come segue:
1. Onde Alfa: sono caratterizzate da una frequenza che va dagli 9 ai 14 Hertz, sono tipiche della veglia a occhi chiusi e degli istanti precedenti l'addormentamento, momenti in cui la loro configurazione diviene regolare e sincronizzata.
2. Onde Beta: vanno dai 15 ai 30 Hertz, si registrano in un soggetto sveglio e cosciente.
3. Onde Delta: sono caratterizzate da una frequenza che va da 0,5 a 4 Hertz. Sono le onde che caratterizzano gli stadi di sonno profondo. (Sonno Rem)
4. Onde Theta: vanno dai 4 agli 8 Hertz, caratterizzano gli stadi del sonno Non-Rem.
Inoltre, in casi particolari, a volte sono registrabili le Onde Gamma che vanno dai 30 ai 42 Hertz, che si evidenziano durante attività di forte tensione cerebrale, quali una profonda concentrazione e/o meditazione che precedono una rapida decisione.


da Arteanima

Sappiamo dalla fisica che la forma e la grandezza di una qualsiasi struttura geometricamente organizzata determina la naturale frequenza di risonanza e che questa, come avviene per la oscillazione acustica tra due diapason, può essere delocalizzata a distanza per induttanza, senza perdite significative di energia. Pertanto, facendo riferimento alle onde cerebrali fondamentali, già abbiamo una prima soluzione per capire come le varie aree specifiche, si predispongano anticipatamente ad elaborare il flusso di informazione, in seguito a un allarme bio-elettrico, capace di attivare una analisi specifica della informazione sensoriale, diminuendo in tal guisa i tempi di attesa della risposta sensorio-cognitiva durante il processo di elaborazione cerebrale della informazione.


"Quantum Entanglement in sound –quanta no-local overlapping"

Inoltre, passando alla scala nanometrica (tra 10 e 200 nanometri) possiamo comprendere che la chiave per ottenere una condivisione di informazione tra neuroni attivati a distanza in una stessa area del cervello possa derivare da un fenomeno quantistico conosciuto come Entanglement ("intrappolamento o sovrapposizione di coppie di particelle quantiche chiuse in una cavità ristretta che provoca una coabitazione in un identico spazio-temporale") .
La sovrapposizione di particelle quantiche, quali sono i Fononi (Sound-Quanta) produce una nuova interrelazione di risonanza coerente, tale da permettere l'interscambio simultaneo di informazione tra neuroni vicinali. Ciò permette la formazione delle tracce mnemoniche, che infatti vengono a essere una conseguenza della trasformazione delle onde bio-elettriche cerebrali. In sintesi, la suddetta trasformazione è cosi descrivibile: l'effetto bio-piezoelettrico delle strutture proteiche celebrali, ottenuto a livello macroscopico, si traduce, a livello sub-microscopico, in Quanti di Suono (Fononi) quando l'onda bio-elettrica incontra una micro-cavità; in tal caso, l'onda bio-elettrica intrappolata oscilla come fosse chiusa in un box nel quale risuona trasformandosi in quanti di suono; i fasci di fotoni prodotti dall'Entanglement attivano quindi ritmiche fluttuazioni della massa acquosa delle cellule neuronali. Pertanto le tracce mnestiche latenti, vengono a comporsi per l'effetto quantistico dell'Entanglement, proprio in quanto si formano in relazione ai processi di sovrapposizione quantistica. Infatti, sono le sovrapposizoni di "Sound-Quanta" quelle che producono vincoli associativi tra informazioni non sequenziali, che pertanto permangono dotate di interscambio di energia di informazione che permane dotato da simultaneità e sincronicità coerente tra dati acquisiti originariamente come distanti nel tempo e nello spazio. Di conseguenza, l'intrappolamento-quantistico forma e consolida la ritenzione mnemonica in ogni singolo neurone, associando eventi che originariamente non erano stati percepiti come contigui nel tempo e nello spazio. Similmente, anche l'attivazione di una traccia mnemonica più intensa provoca l'evocazione simultanea dell'altra, realizzando in ogni neurone una propria "mbt", come conseguenza di un processo di Entanglement quantistico multi-fononico. Infine, l'accoppiamento multi-fononico, a più elevata densità di memoria, si verifica in modo specificamente strutturato nella sede specifica del cervello, là dove si attua la Memoria a Lungo Termine (MLT), ciò in seguito alla particolare struttura a rete composta da microtubi (tuboline = proteine a di filamenti cavi) che sono strutturati in una fitta griglia (= thalamic reticular nucleus (TRN), a satellite structure known to turn off this superhighway of sensory information), la quale funziona come centro della auto-orchestrazione del flusso di interscambio della informazione cerebrale.
La MLT è posizionata nella zona centrale talamica del cervello, in una zona vicinale all'ippocampo, dove si attivano i processi di apprendimento e potenziamento della integrazione delle memorie. Tale assunzione è stata proposta per primo da Roger Penrose e collaboratori (1994) e fa seguito a tutta una serie di ricerche sul tema Quantum – Brain basate sulle relazioni tra la fisica quantistica e le funzioni cerebrali di ordine superiore quali la memoria il pensiero e la coscienza.

Cervello4
A . Cerebral cortex ; B. Basal Ganglia; C. Hippocampus.

Fundamental principles of entangled superposition, during the interaction between quantum-systems and macro-systems through tunneling effects in "tubulins" in Long Term Memory Central Area

I processi di memorizzazione che si condensano nella MLT, permettono anch'essi di ridurre i tempi di elaborazione dell'informazione cerebrale, proprio in quanto le informazioni sensoriali si integrano costantemente con i dati forniti dalla memoria cosi che risultano necessari pochi nuovi dati di provenienza sensoriale, per definire un immediato riconoscimento e la successiva produzione di immagini percettive. Questi processi di organizzazione delle memorie a breve ed a lungo termine permettono quindi di dare continuità in tempo reale alle dinamiche della nostra percezione.
Inoltre, un più puntuale raffinamento speculare tra dati sensoriali e memorizzati viene favorito dai processi di focalizzazione attenzionale e di controllo, che si attuano in sia ingresso che in uscita, nell'ambito di particolari zonecerebrali prefrontali, dove interagiscono neuroni specializzati, denominati Mirrors (specchio).Questi ultimi sono stati studiati (tra gli anni '80 e '90 ) da Giacomo Rizzolati e collaboratori del Dipartimento di Neurologia dell'Università di Parma.


da Brain Chemistry and digital art

Note sulla Bio-chimica del Cervello

Questo breve capitolo diviene infine essenziale per decifrare la fase molecolare della elaborazione di informazione cerebrale la quale è geneticamente controllata; ma limitandoci in questa relazione, all'obiettivo di capire come il cervello sia capace di costruire immagini, suoni e sensazioni in tempo reale, possiamo dire che la fase del metabolismo bio-chimico traduce, le informazioni elaborare in relazione alle attività bio-fisiche del cervello, mediante complesse trasformazioni molecolari che avvengono nei neuroni per tramite l'accesso sinaptico; queste sono simili a quelle di tutte le altre cellule che attivano differenti fasi metaboliche specifiche di ogni organo vivente. Ciò che qui ci importa di sapere consegue al fatto che le attività biochimiche di trasformazione dei neuroni sono specializzate nella produzione di neurotrasmettitori (e anche ormoni), i quali regolano la vita cerebrale, trasducendo un flusso di segnali di informazione in rapporti di eccitazione//inibizione, che a loro volta attivano//disattivano i processi di auto-organizzazione della composizione//decomposizione ciclica delle proteine. Infatti, il sistema metabolico di ogni neurone è in grado di produrre tutto un insieme di fattori proteici, i quali assumono varie funzioni, tra cui quelle di enzimi e di interruttori molecolari, che agiscono funzionalmente da catalizzatori di sviluppo e inibizione dei processi di trascrizione della informazione genetica..

Avviandomi ora alla conclusione di questa serie di note introdotte nella seconda parte di approfondimento della lezione sul tema, SCIENZA CERVELLO E MUSICA, resta evidente che il problema della saturazione delle memorie e di conseguenza della difficoltà di orientare il sistema attenzionale è facilmente riconducibile ai condizionamenti provocati dalle limitazioni cognitive nonché dall'eccessivo "spamming" di informazione: infatti la over-abbondanza di informazione induce una diminuzione dell'attenzione, così che il catturare nuovi processi attenzionali diviene problematico, proprio in quanto la zona specifica dedicata a tale funzione, l'Acumen (un network di neuroni posizionati nell'area prefrontale, che normalmente controlla il flusso di informazione), viene inibita da appositi interruttori molecolari che tendono ad evitare un accumulo mnemonico, il quale rischia di bloccare la limitata flessibilità di azione dell'Acumen.
L'affievolimento attenzionale corrisponde pertanto a un'attività biologica che viene naturalmente attuata per limitare i danni causati da attività super-informative, che tendono ad alterare il delicato e complesso sistema mnemonico, provocando un continuato condizionamento causato sostanzialmente dalle ripetitività massiva delle informazioni prodotte a dismisura dai mezzi tecnologici di informazione. Purtroppo, quando il sistema naturale che tende a inibire e disattivare l'attenzione non risulta essere più sufficiente, inizia a verificarsi un progressivo deterioramento della stesse attività di formazione delle memorie, e di conseguenza si realizza una sempre più profonda divergenza tra i processi di percezione attiva, attuati dal sistema centrale del cervello, i quali non trovano più reciproca risonanza con le attività di significazione che si realizzano nei due emisferi cerebrali superiori. Tale divaricazione tra percezione e sua significazione, da un lato tende a ridurre la capacità di significazione e dall'altro favorisce l'oblio delle naturali dinamiche dei processi mnemonici, i quali perdono gradualmente la capacità di selezionare le informazioni fisiologicamente utili, in modo da metabolizzarle in processi di apprendimento. Pertanto, quando tale delicato sistema cerebrale viene costantemente alterato da un impatto sempre più elevato di messaggi che contemporaneamente propongono ripetitività massiva e incomprensibilità razionale delle informazioni, allora il sistema cerebrale procede verso una più profonda e sistematica degenerazione delle attività metaboliche e riproduttive che presiedono alla crescita e lo sviluppo neuronale durante l'apprendimento.
Da questo progressivo stato di decadimento cerebrale e però possibile trovare una via di uscita la quale e sostanzialmente basata su la incentivazione della creatività e della innovazione cognitiva.
Infatti, sapendo che il pensiero influenza il cervello e viceversa, possiamo iniziare a capire come invertire tali processi di degradazione cerebrale, che conseguono alla stretta concatenazione tra eventi bio-fisici e bio-chimici del cervello, ricercando le strategie più adeguate per ampliare la limitata coscienza derivante dalla vecchia impostazione riduzionista di indole meccanica del sapere. Infatti il paradigma meccanico della scienza, per il fatto stesso che esclude ogni considerazione sulla funzionalità del cervello come effettivo artefice della osservazione scientifica, determina una pesante contraddizione, che si aggiunge nel favorire un invasivo scollamento delle attività di pensiero e di azione nell'epoca contemporanea.
Pertanto, possiamo constatare che il risultato congiunto della crescita a dismisura della informazione ripetitiva e della stabilità conservativa di un costante quadro paradigmatico di riferimento ormai obsoleto del sapere, irresponsabilmente conduce verso una sempre più allarmante degenerazione caotica della formazione mentale in epoca contemporanea.

Indicazioni per una ricerca musicale basata sul rapporto creativo tra scienza ed arte

Infine, sapendo che il pensiero non è più una realtà astratta possiamo iniziare a considerare le strategie di rinnovo della valenza biologica e cerebrale della espressione musicale a partire alle ricerche di musico-terapia.

Musicoterapia
Images

Il suono ha frequenze comprese tra i 15 e i 20.000 Hz; in tale intervallo delle frequenze udibili, fin dalla antichità è ben noto che sussiste una relazione tra il suono ascoltato e le prestazioni psicofisiche di un individuo. Infatti, le varie tipologie musicali tendono a ridurre la percezione dello sforzo. Pertanto, favorendo il rilassamento, ovvero attivando la tensione psichica, la musica ha il potere di interferire con l'umore positivo//negativo di una persona così che può modularne anche le prestazioni fisiche e di pensiero. Recenti studi di Musico-Terapia confermano come determinati ritmi e melodie producano effetti non solo a livello emozionale, proprio in quanto facilitano fisicamente anche la regolarizzazione del battito cardiaco e della pressione sanguigna e agiscono sulla inibizione dell'ormone dello stress, l'adrenalina. Sappiamo inoltre che l'energia acustica della musica può essere trasformata dalla interazione tra la percezione auricolare e le attività naturali di indagine cerebrali in energia bio-elettrica, mentre la conversione di segnali bio-elettrici può essere trasformata in suoni acustici emessi dalla zona cigliata esterna della coclea. Tali conversioni bio-energetiche permettono di intuire come alcuni recenti ricerche di musico-terapia, pubblicate anni fa sulla rivista Nature come Effetto Mozart (1991), possano causare un temporaneo aumento delle abilità spaziali e temporali della percezione cerebrale. Pertanto, facendo riferimento a tali esperimenti, si ritiene più in generale che alcune sonorità musicali, possano agire temporaneamente sulla organizzazione dei circuiti neuronali che associano l'organizzazione delle frequenze musicali alla elaborazione cerebrale dello spazio-tempo, con il risultato di ampliare la gamma delle possibilità espressive. Inoltre è evidente che altre sonorità ad alto livello di rumorosità, palesemente facilitano una inclinazione emozionale verso lo "sballo", come avviene purtroppo per molti giovani in discoteca, poiché tali sonorità, eccessivamente ripetitive, amplificate ad elevate frequenze intensità e forti tonalità, hanno un potere intenso e profondo nell'attuare un temporaneo effetto degenerativo in un sistema così complesso direttamente correlato alla formazione delle memorie.
Infine, su le nuove tali basi cognitive e paradigmatiche espresse sinteticamente in queste due relazioni, si può iniziare ad ipotizzare un vasto programma di ricerca trans-disciplinare-innovativa su "Scienza Cervello e Musica", finalizzato a rafforzare processi creativi, al fine di migliorare il grado di predisposizione al ragionamento logico e all'affinamento delle capacità espressive e artistiche che sono associate alla ri-organizzazione ottimale delle funzioni di comunicazione interattiva tra le funzioni cerebrali superiori e i processi di memorizzazione. Una ricerca ambiziosa è, per esempio, la ricerca denominata "DNA-MUSIC" che consiste nella messa a punto di procedure di musica informatica, realizzate per ottimizzare la conversione delle sequenze del DNA in notazioni musicali. Infatti, sapendo che tutte le proteine, comprese le sequenze DNA presentano per torsione o compressione fenomeni piezoelettrici trasformabili in suoni, diviene possibile tentare di individuare una conversione biologico-musicale delle sequenze di DNA, progettando tematiche di innovazione musicale con sequenze e modalità creative basate sulle relazioni emergenti tra proprietà bio-fisiche del DNA ed alcuni parametri musicali similmente programmati, in modo che ogni "nota//gene", possa individuare una biunivoca corrispondenza con alcune attività specifiche di comunicazione del flusso di energia di informazione. Si ritiene così possibile catalizzare determinate importanti funzioni vitali e di apprendimento e crescita differenziata di alcune cellule, ivi compresi i neuroni. Alcuni esempi di musica generata da brevi sequenze di DNA sono stati già messi a punto per simulare le effettive possibilità di articolazione dei suoni realmente emessi a livello nanometrico del DNA. Inaspettatamente, si è constatato che se si modificano impropriamente le sequenze delle note differenziando la sequenza da quella naturale del DNA, invece di ottenere suoni ritmici e/o armonici, si ottengono soltanto fastidiosi rumori. Pertanto, si riconosce che la diversità tra rumore e suono sembra possedere una fondamentale determinante genetica.

Logo

Concludo anche questa seconda relazione su SCIENZA CERVELLO E MUSICA dicendo che tali indicazioni sulle relazioni tra Musica e Cervello, fanno parte integrante di un proposta di condivisione di conoscenze tra Scienza ed Arte, promossa dall'Associazione telematica EGOCREANET, che ha iniziato fin dal 2004 a co-organizzare una virtual research community internazionale denominata Open Network for New Science and Art. Pertanto, l'ON-NS&A//EGOCRENET propone, (a quanti vorranno aderire alla nuova iniziativa di ricerca di integrazione cognitiva finalizzata ad attuare una profonda revisione e rigenerazione trans-disciplinare del sapere contemporaneo), di aderire al gruppo, per collaborare responsabilmente e condividere le varie proposte di indagine innovativa le quali sono finalizzate a dare un contributo creativo allo sviluppo della futura economia della conoscenza.

Il prossimo meeting del gruppo di Ricerca e Sviluppo ON-NS&A si terrà il 20 - 21 novembre 2008, a Firenze in palazzo Strozzi, presso la Sala Ferri del VIEUSSEUX. [pmanzelli@gmail.com]

Articoli in rete di Paolo Manzelli   libri

1) Scienza cervello e musica (prima parte) reperibile, oltre che in steppa.net:
http://www.descrittiva.it/calip/dna/SCIENZA-CERVELLO-E-MUSICA-I.pdf;
http://www.wbabin.net/science/manzelli44.pdf;
http://www.egocreanetperu.com/intervento1musica.htm),
http://www.edscuola.it/archivio/lre/scienza_cervello_musica.pdf
http://guide.dada.net/educazione_alimentare_/interventi/2008/09/339338.shtml

2) Bio Quantum Brain; e in: http://www.descrittiva.it/calip/dna/Q-HOLOGRAPHY.pdf

3) Saturazione della memoria e in http://www.edscuola.it/archivio/lre/apprendere.htm http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=2&scat=55&arid=441 ; http://www.psicolab.net/index.asp?pid=idart&cat=2&scat=55&arid=484; http://www.descrittiva.it/CALIP/dna/reflcreativ.htm
http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo.php?id=18036 ; http://www.geocities.com/ResearchTriangle/Thinktank/4363/il_cervello.htm
http://www.edscuola.com/archivio/lre/intervista_181107.htm

4) Catalisi e informazione

5) DNA-Remote Control

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