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Tratto da un commento di: Lo Straniero

Riporto questo testo che, su mia richiesta, il commentatore ha concesso di rendere pubblico. Mette bene in evidenza alcune lacune frequenti nei racconti di scrittori esordienti. Sono stati naturalmente omessi i riferimenti all'autore e al racconto al quale si riferiva il commento.

Premessa

Valutare opere altrui non è una attività che ho mai svolto, e nemmeno ritengo di avere le qualità per farlo; peraltro la mia condizione di scrittore in erba, mi porta, sia per curiosità che per necessità, a confrontarmi con altre persone che condividono la stessa passione, al fine di arricchire una esperienza che dovrà necessariamente maturare. Quindi non si amareggi troppo lo sconosciuto autore del testo che mi è stato sottoposto se la valutazione del suo lavoro sarà troppo discosta dalle sue aspettative; la critica (è per questo che le opere vengono sottoposte, per evidenziare gli errori e le parti imperfette), per quanto dolorosa, è una cura necessaria. Da questa esperienza impariamo a scrivere meglio ed a centrare le aspettative dei nostri lettori che, al di là della soddisfazione personale, costituiscono il vero obiettivo del nostro lavoro; tutti, più o meno manifestamente, desideriamo, prima o poi, di vedere pubblicata una nostra narrazione.
Ma, per arrivare a tanto, occorre solleticare la curiosità di un Editore prima ancora dei lettori. Essi sono talmente ipercritici (tramite i propri collaboratori), che difficilmente scommettono su di un ottimo scrittore sconosciuto. Figurarsi se è anche sgrammaticato oppure vanesio nello scrivere. Io non lo sono da meno degli altri. Consiglio infine di fare leggere il racconto da un altro lettore, per avere due pareri distinti.

Trama

(lo schema segue abbastanza quello proposto ne "La macchina pigra" di "Lettura Incrociata")

- racconto di fantascienza -
La storia non risulta avere una trama valida e coerente (con un inizio, uno sviluppo e una conclusione) in quanto sembra che tutto verta attorno al commercio illegale di una merce iper tecnologica che non si sa a chi debba essere venduta. Il protagonista apparente (il primo personaggio che viene descritto nella storia), narra in prima persona le vicende che lo hanno coinvolto, benché questi sia ridotto ad un vegetale a causa di uno shock multimediale che ha subito, per poi passare la mano ad un amico che gli ha raccontato tempo addietro di un suo scontro con la Mafia. Sul finale appare un altro protagonista (menzionato nel titolo) e la storia si perde, prendendo strade diverse.

Non è chiaramente soddisfatta nessuna delle famose cinque "W" della scuola anglosassone di giornalismo (who, what, where, when, why?):
Chi è il protagonista?
Cosa succede nella storia?
Dove si svolgono i fatti?
Quando si svolgono le vicende della storia?
Perché ciascun personaggio agisce proprio in quel modo?

La trama secondaria tende a prendere il sopravvento sulla principale, salvo disperdersi nel finale, il racconto (nella parte teorica, fantascientifica pura) è veramente bello ed accattivante ma incoerente e troppo scollato dal resto.

I personaggi

Chi è il protagonista?
Sembrerebbe la persona in coma (primo personaggio), ma oltre ad avere un padre morto rivissuto, passa la mano all'amico e sparisce nel finale (la parte buona del racconto, alla quale sembra appiccicato il resto), dove sopraggiunge un Mutante; nessuno sembra possa assumere questo ruolo che, quindi non è assegnabile. In generale, i personaggi non hanno una collocazione precisa nella storia.

Il punto di vista

La storia è raccontata da molti punti di vista. Sono diversi, troppi, quanto i protagonisti, vaghi ed indefiniti, Il punto di vista scelto dall'autore sembra adatto alla storia, finché narra per bocca del primo personaggio, poi la storia si coinvolge troppo nel racconto dell'amico, per giungere nel finale dove appaiono voci diverse, a volte non individuabili. Dai contenuti della narrazione sembra di intravedere un adolescente "inquieto" che trasferisce parte delle proprie esperienze e conoscenze nella storia (ma è sempre un male?).

L'ambientazione

La conoscenza di alcuni luoghi è data per scontata, non si capisce l'utilizzo di tipi di apparecchiature elettroniche così sofisticate in un ambiente degradato come viene presentato. Le notazioni relative all'ambiente sono troppo generiche. L'ambientazione scelta dall'autore sembra funzionale ed adeguata rispetto alla storia, a patto di rivedere la dipanazione della trama ed i collegamenti fra le varie parti.

Il tempo della narrazione

Gli avvenimenti sono collocati in un futuro prossimo indefinito. Si capisce abbastanza bene il tempo della narrazione, anche se di futuribile abbiamo la tecnologia descritta, ma uno degli amici del protagonista gira ancora con un Ape! Non sono però quantificabili la durata ed i tempi in cui si svolgono gli avvenimenti narrati (Tempo presente: il primo personaggio dimesso dall'ospedale. Un mese prima: l'incidente e l'operazione. Flash back indefinito: scena con l'amico. Finale: appare il personaggio citato nel titolo, e spariscono gli altri protagonisti; ambientazione: futuro o passato, non è chiaro).

Il Linguaggio e lo Stile

A mio avviso, le descrizioni non riescono sempre ad essere propedeutiche alla comprensione del racconto, anche a causa della sua scarsa lunghezza. I dialoghi non costituiscono certo il piatto forte della narrazione, e sarebbero più credibili se si togliesse larga parte delle parolacce messe in bocca ai personaggi presenti nella prima frazione del racconto e si rivedesse la trama, rendendola coerente fra le parti.

Conclusione

Eccoci arrivati alla fine dell'analisi.
Fra i romanzi che ho letto in vita mia, larga parte ha occupato la fantascienza, che risiede copiosa nelle scaffalature delle mie librerie; pure è stato difficile entrare in questa vicenda, che stenta a decollare e si spezza nel tentativo di farlo.
Le correzioni che ho apportato al testo sono in parte caratterizzate da sistemazioni (soggettive) della punteggiatura, dalla sostituzione di (alcune) parole/aggettivi per cercare di evitare ripetizioni, ridondanze, cacofonie o per chiarire meglio (a mio vedere) la stesura di alcune frasi e, infine, da un tentativo di completamento di parti del testo, a volte nebulose.
Ciò mi ha inoltre consentito di rileggere il testo senza tenere la mano armata di penna, pronta a correggere la minima sbavatura (come faccio coi miei lavori, dove trovo sempre nuovi di errori, per di più quelli individuati solo da me stesso!). Questo mio intervento, fin troppo invasivo, sottintende un invito all'Autore a rileggere il testo e ad intraprendere una nuova stesura del racconto, ampliandolo. Concludo con due auguri: spero che lo sconosciuto scrittore non me ne voglia troppo per le critiche esposte, ma che raccolga il guanto e mi mandi fra qualche tempo un racconto di almeno il doppio di stesura, che rileggerò volentieri. Occorre che si liberi anche della pesantezza delle parolacce nei dialoghi, che di fantascienza nulla sanno. La parte teorica la trovo bellissima ed è l'unica che rimarrà nei miei bio chips, pardon, nella mia memoria.

Con rispetto, Lo Straniero