...un equivoco a lieto fine

 

Premetto che i protagonisti di questa storia hanno agito in buona fede e anzi, al momento cruciale, si sono tutti comportati in modo esemplare. Forse però vale la pena di raccontare quello che ho provato per qualche giorno.
Abbiamo tutti il recondito timore che ci rubino le nostre storie, vediamo che cosa succederebbe se questa infausta ipotesi dovesse sembrare realtà.

1) L'inizio

Tutto iniziò con una E-mail.
Come coordinatore del gruppo di lettura "Fantascienza" di " Lettura Incrociata", mi arrivò un messaggio di complimenti. Il mittente era uno dei volontari che sono così gentili da commentare i numerosi racconti che riceviamo. Scrisse che nel gruppo di discussione Fantascienza.it, era apparso un annuncio, dove si indicava la pubblicazione di un mio racconto su un sito Web letterario. Lui lo aveva letto e gli era piaciuto.
Era una E-mail molto gentile, ma io non riuscii ad apprezzarla, perché non conoscevo quel sito Web!
Attimo di panico...
Per fortuna, sembrava che avessero lasciato il racconto con il mio nome, ma se avessero cambiato semplicemente il titolo e l'autore, sarei mai venuto a saperlo?

2) L'indagine (fallita)

Naturalmente visitai subito il sito in questione. Purtroppo il browser si bloccava sempre dopo la schermata introduttiva. Appurato che con gli altri siti tutto funzionava, decisi di rinunciare perché probabilmente era il Server remoto ad avere dei problemi.
Ritentai il giorno dopo, con lo stesso risultato. Che cosa dovevo fare?
Per fortuna, come allegato alla mail che aveva innescato tutto, c'era il messaggio originale inviato al gruppo di discussione Fantascienza.it, dove era anche riportata la mail del responsabile.
Non mi restava che scrivere per chiedere spiegazioni, ma avevo molti impegni, e non lo feci subito.

3) Un altro punto di vista

Incontrai un amico che si diletta a scrivere narrativa, e gli raccontai l'increscioso episodio.
«Che riconoscimento! A me non hanno mai rubato un racconto» disse triste. «Si vede che lo hanno apprezzato molto.»
In effetti, quello era un punto di vista positivo che non avevo ancora considerato.
Non avevo subito alcun danno, quel racconto era già stato pubblicato su altri siti letterari, ma si trattava di una questione di principio: Perché non mi avevano avvertito prima di pubblicarlo?

4) La protesta

Arrivò il momento di scrivere la mail.
Come potevo ottenere soddisfazione: Minacciandoli? Insultandoli? Supplicandoli?
È incredibile come io possa scrivere per ore una storia, ma rimango senza parole appena la questione mi riguarda personalmente.
Scrissi una prima bozza dando del Lei al responsabile del sito. Chiedevo di rammentarmi "quando" avevo concesso l'autorizzazione a usare il mio lavoro. Andava bene, sgarbata ma non troppo. Dopo la rilettura la corressi dandogli del Tu, in futuro avremmo probabilmente litigato e dovevo preparare il terreno.

5) Tutto chiaro!

Riuscii a scaricare la posta solo dopo qualche giorno, e trovai la risposta.
In una mail correttissima, il gestore del sito rispose dichiarandosi spiacente per il problema. Indicava il nome di chi gli aveva inviato il racconto, annunciando che avrebbe preso dei provvedimenti e che il racconto sarebbe stato cancellato subito.
Sembra tutto a posto... invece un colpo di scena (l'ultimo della storia). La persona che aveva inviato il racconto era un autore, mio carissimo amico.
Subito sotto, trovai una mail dell'amico, che si rammaricava di non aver pensato di avvertirmi, assicurandomi che aveva inviato il racconto in buona fede perché gli era piaciuto, scrivendo anche una lusinghiera presentazione
Ma come? Ero pronto a lottare per far valere i miei diritti e invece, mi trovavo di fronte a due problemi completamente diversi da quello che mi aspettavo:
1) Avevo forse messo in cattiva luce il mio amico con il sito Web in questione
2) Avevo probabilmente compromesso per sempre i rapporti con il gestore del sito Web, che si era rivelato come una persona corretta
Non mi restava che scrivere urgentemente al gestore del sito, e poi con più calma, trovare le parole adatte per non perdere l'amico.

6) Lieto fine?

Nel titolo ho preannunciato che la storia è a lieto fine. Questo solo perché in realtà nessuno ha rubato nulla.
Non so se il gestore abbia ripubblicato il racconto. Per qualche recondito motivo: Io non riesco a collegarmi con quel sito!

cassani    
Emanuele Cassani

Il racconto è: Una carta di cioccolato rossa Lo potete leggere anche dal: catalogo pubblicazioni

Se vi rubassero veramente un racconto, che cosa fareste?
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