Come ti racconto il doping: Terza parte

-Purtroppo oggi no. Oggi uno della Roma e uno della Lazio manco possono parlare insieme senza che qualcuno non si metta di mezzo.
Era stranamente della Roma, Scinicariello, della Roma e del Napoli.
-Oggi non c'è l'onore cavalleresco dell'atleta che deve essere un esperto di inganno, se no tutti i parassiti che gli stanno addosso non campano e poi ci sono le scommesse clandestine che "aggiustano" i risultati, si comprano e si vendono le partite, gli arbitri non ne parliamo, che vorrebbero essere al disopra di ogni sospetto e stanno quasi tutti dentro la merda.
-Insomma è la legge della jungla sopraffazione, prepotenza, ogni mezzo è buono e anche quelli che guadagnano decine di miliardi e credono di contare qualcosa sono burattini nelle mani di gente con la pancia che li sfrutta e si arricchisce e pensa che illoro corpo, te l'ho detto, è una macchina che può essere usata oltre tutti i limiti, inclusa l'autodistruzione del doping.E contro questo pare che ci siamo solo noi carabinieri, come se fossimo rimasti indietro, ancora a cercare di salvare la vita degli atleti e a combattere contro le truffe e i delitti che raggirano i tifosi e la gente tutta. E questo solo perché non hanno ancora trafficato abbastanza per nascondere i loro delitti. Lo sai a quanto valutiamo il giro di soldi collegato ai farmaci con valenza doping? In Italia sono più di 1250 miliardi.
-Ed una fetta la traffica il Mister?Gli affari sono affari, come si dice...
-Potrebbe darsi ma non ne riusciamo ad avere le prove. Certo è un cliente di gente che fornisce il doping. "Mandami tanta roba per i principianti", abbiamo trovato che scriveva ad un certo tipo di San Marino, "ho tanti novizianti ed uno per una gara." Ma non abbiamo trovato di più.
Il ragionier Sarnelli ha fatto una denuncia perché è convinto che propone ai giovani della squadra di calcio che allena...Avevo un appuntamento con quel povero ragazzo del figlio, che m'aveva promesso addirittura prove, ma me l'hanno messo sotto una macchina.
-I pallonari, come diceva Totò... ci sono un sacco del mio Liceo e c'era anche suo figlio, quello che è di recente morto in un incidente stradale, ammazzato da un pirata della strada.Senti a me, dove c'è fumo c'è arrosto
-Be', qualche discreta indagine ha dato dei riscontri, generici ma per noi indicativi. Pare che le frasi che dice siano di quelle classiche, del tipo: "Con tutti gli allenamenti che fai il tuo fisico ha bisogno di reintegrare".
- Conosco la storia "guarda che è una sostanza naturale, Ia prova è che la secerne anche il tuo corpo per conto suo" e poi anche un sacco di concetti apparentemente corretti...Io li avverto i miei ragazzi, voglio dormire tranquillo!Uomo avvisato mezzo salvato.
-Non sono corretti, rimasticano cose banali in modo da fargli dire altre cose, sono ragionamenti forzati o addirittura falsificati con scopi delittuosi. E poi pare abbia detto ad un sacco di gente, oltre che al povero Sarnelli "Lo fanno tutti a "E' solo una dose minima, gli atleti prendono di più". Capisci? Dicendo che altri si comportano nello stesso modo, il che è verità sacrosanta, sia il mister che tutti gli altri mascalzoni che sono pagati un tanto a successo, a campioncino "scoperto", cercano di giustificare il delitto perché i delinquenti sono tanti e poi cercano di ottenere il consenso o almeno quello che il colonnello chiama la "diluizione della responsabiIità".
-Lo so come fanno, anche i miei ragazzi li hanno incontrati: partono da richieste inizialmente minime, dicono che è poca, roba, solo un minimo, che è innocuo e comunque, fosse veleno non morirebbero" e così ficcano il piede nella porta e poi riescono ad entrare. In fondo già ingurgitano di tutto! E la taurina, e il guaranà!...Io glielo dico che sono tutte schifezze, ma chi mi sente?
- Figurati a me! L'allenatore invece è un dio in terra. Se è disonesto prima chiede al ragazzo una modifica delle sue abitudini, una cosa apparentemente innocua "solo una pasticchetta", poi piano piano alza il tiro, gli impone cambiamenti profondi, anche di atteggiamento e di valori. Poi arrivano i primi soldi. Piano, piano riesce a portarlo al doping sempre più pesante, alle flebo, alle trasfusioni, al sangue che diventa acqua o denso come l'olio.
-E io che ai miei, a forza di allenamenti, gli faccio venire i muscoli al buco del culo! Ma dimmi, secondo te quant'è diffuso questo doping.C'è chi dice che è un a cosa piccola, marginale...tutte le opinioni sono da rispettare ma, francamente...
-Un'idea te la puoi fare dai sequestri che abbiamo fatto noi delle forze dell'ordine e dalle indagini giudiziarie, ma pensa che è solo una piccola parte del tutto.Mi sono fatto un quaderno di ritagli, a cominciare dagli anabolizzanti rubati con ricette false, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, a Napoli, nel giugno, 1997.Un sacco di gente, secondo il Ministero della Sanità si fa pagare il doping dallo Stato.
A Piacenza, ottobre 1997 altro sequestro di ormoni anabolizzanti e già noi dei Nas dicevamo che le dimensioni del traffico si erano centuplicate negli ultimi due anni, utilizzando gli stessi canali utilizzati per le sostanze stupefacenti. Per forza, l'anno dopo a Oslo bloccano all'aeroporto 3000 fiale di ormone della crescita, bastavano per due mesi di doping per cento atleti. Ad aprile, a Torino, quando scopriamo che usano internet per il traffico di anabolizzanti dagli Usa all'Italia, guarda caso ci rendiamo conto d'essere i più furbi, ce ne accorgiamo solo in Italia e in Francia, zero nel resto del mondo, e c'è un colossale mercato nero di questi farmaci per internet.
-Insomma c'è un'omertà che levati, se ho capito.
Assentì, come se la mia interruzione gli avesse dato fastidio.-In ottobre i colleghi dei Nas di Treviso, Udine, Padova e Brescia rivanno a segno, una inchiesta di quel Casson che conoscerai dai giornali per altre indagini. Cominciamo a sentirci con i francesi, a novembre a Parigi smantellano un "vastissimo traffico di anabolizzanti", provenienti da noi per i dopati francesi. Poi il 5 gennaio 1999, a Milano recuperiamo due borse con 35 chili di testosterone "destinato ad uso sportivo" come si è detto enigmaticamente, bastava per dopare 70.000 atleti per dieci giorni ed abbiamo capito che non era solo questione di grandi campioni, i Pantani della situazione, qui ci si dopava in massa. Tu ti credevi che le ricette le facessero solo a Napoli?
-Purtroppo nel meridione..
-No, alla faccia della Lega! Il 9 gennaio si trova a Torino la stessa macchinazione di Napoli, sostanze dopanti rubate con ricette false, a carico del Servizio Sanitario Nazionale, come dire che tutto il mondo è paese e non succede solo a Napoli.A giugno ad Aosta, la procura richiede il rinvio a giudizio per 93 persone, traffico di anabolizzanti tra i frequentatori di palestre e gli atleti dilettanti.22 luglio, a Nicosia, a Cipro, ci sono stato una volta, rubano in un deposito di prodotti farmaceutici 4 milioni e 600.000 confezioni di eritropoietina, quanto basta per dopare 50.000 atleti per un'intera stagione agonistica, 400 miliardi di lire, tu pensa che il fabbisogno onesto di eritropoietina in Italia, per le cure reali, è di 3 milioni di confezioni eppure, lo vedi, qui ci sono solo poche righe. Bisogna aggiungere i giornalisti a quelli in qualche modo comprati, te la danno pure la notizia, ma a mezza bocca, con due righe, mentre se si spezza un'unghia miss Italia ti fanno un servizio e pare uno scoop. Già tra noi si parla di doping come della nuova frontiera delle strutture criminali più avanzate, un po' come il traffico di rifiuti, capisci?Il 14 dicembre a Fiumicino, il servizio Vigilanza antifrode doganale intercetta una tonnellata di farmaci ed integratori senza l'autorizzazione del Ministero della Sanità, anche qui erano miliardi e miliardi e la notizia e di due righe.
-Cazzo, qui si tratta di tonnellate, di roba di migliaia e migliaia di dopati, una cosa gigantesca!
-Proprio così. Il 2000 è stato un anno buono per noi.A febbraio, Palermo denunciato dai cugini della Finanza traffico internazionale di anabolizzanti e ormone della crescita. A Roma scopriamo la stessa storia di Napoli e Torino, doping con false ricette del medico di famiglia.
-Roma è sempre stata all'avanguardia delle truffe allo stato.
-I delinquenti pagano il falsario e il ticket e per ogni ricetta beccano fino a 850.000 lire. E le ricette non falsificate ci saranno? Tu che ne dici?13 febbraio, Pordenone, traffico con la Slovenia, 10.000 confezioni di farmaci. A Marghera 22 febbraio intercettiamo trenta chili di ormoni che vengono dalla Grecia e vanno in Olanda e in Germania.27 marzo, qui c'ero anch'io, a Latina facciamo un pettine di perquisizioni e becchiamo 6 persone, traffico via Internet di anabolizzanti provenienti dai paesi dell'est.commercializzati via internet.Primo aprile facciamo lo scherzo a Venezia ai trafficanti di doping che dalla Grecia e dalla Spagna rifornivano il Veneto e il Trentino. Cominciano a morire gli atleti, ma non si può mai essere sicuri che una miocardia dilatativa, edema polmonare o un arresto cardiaco di un culturista o di uno che fa body building dipenda certamente dagli steroidi anabolizzanti.
-Non si fa la frittata senza rompere le uova...bisogna farsene una ragione.
-In genere troviamo roba proibita, però, attorno a certe morti, c'è sempre la puzza del doping. Giugno, a Udine scopriamo l'eritropoietina nei barattoli della conserva di pomodoro e l'avevano spedita...lasciamo perdere, a un tecnico ed un atleta di rilievo nazionale. Naturalmente nessun organismo sportivo si fa venire in mente di aprire un'indagine.
-Se si sapesse tutto!E' questo che mi fa incazzare. Ormai sono quasi sicuro che sono tutti d'accordo.
-30 giugno, a Parigi due allenatori di atletica concallano nelloro appartamento un arsenale di prodotti dopanti.Erano già stati chiacchierati ma nessuno li aveva mai seriamente indagati in ambito sportivo ed avevano tranquillamente continuato a fare quel che gli pare. Questo è sempre così, sai, mai che ci venga una collaborazione, le cose gliele dobbiamo strappare con le tenaglie. Eppure le cose si sapevano, guarda qui, luglio, l'International Journal Sports Medicine, una importante rivista scientifica ha denunciato che 8 atleti su 62 tra i migliori sollevatori di pesi finlandesi sono morti per tumore, ad un'età compresa tra i 30 e i 50 anni e pareva che tutti avessero usati anabolizzanti. E guarda questo articolo, da Sidney arriva la notizia che l'Australia è diventato il principale esportatore di steroidi per uso veterinario, ti pare una coincidenza, il fatto delle Olimpiadi?
-Pure le bestie provano a vincere con qualche aiuto.
-Solo che le bestie sono tante.E la mattanza cresce!
- Nel Grande Lebowski, John Goodman diceva "Questo non è il Vietnam, è il bowling, ci sono delle regole." Ma ora lo sport è il Vietnam!
Scinicariello non mi chiese di che diavolo stessi parlando, per educazione, credo. Lui non andava mai al cinema. Continuò o rigirarsi tra le mani il suo libro nero.Le foto erano scure e poco distinte le facce che si vedevano, ma le facce erano sempre le stese.
-Qui hanno preso con le mani nel sacco due cugini della polizia, vendita di eritropoietina senza prescrizione medica ad atleti professionisti e dilettanti. Ah! Talìa!Sempre a Sidney rubano all'ospedale di Alice Springs 1000 provette di epo, valore commerciale milioni di dollari. Anche qui due righe.E l'agenzia governativa anti-doping poco dopo segnala che un sacco di atleti si sono resi irreperibili per sfuggire ai controlli doping.
Si illuminò tutto quando arrivò ad un ritaglio che lo riguardava.Lo avevano fotografato anche in Sicilia, ai tempi della lotta alla Mafia, ma lì era venuto meno bene. Poi la squadra era stata sciolta e lui era capitato da noi nel Lazio.
-Il 15 novembre, qui a Viterbo siamo noi che facciamo un incontro in cui si presentano i risultati dei cugini finanzieri, tra l'altro 22.000 pasticche di anabolizzanti e l'individuazione di laboratori medici dove si confezionano i preziosi medicinali.Il 24 novembre, arrestiamo a Foggia i soliti ignoti che trafficano sia droga che anabolizzanti. Ormai è una cosa comunissima, ma nessuno ci fa caso. A dicembre, Bologna, col coordinamento del magistrato Spinosa, sempre noi dei Nas portiamo a termine una operazione titanica sul traffico dei farmaci doping: 200 perquisizioni, 41 arresti, le solite tonnellate di roba sequestrate.
Mi guardò di traverso prima di continuare a leggere nel quaderno.
- E' Natale, il 25 dicembre, e sempre qui da noi a Viterbo, una banda con una vera e propria preparazione militare -tre camion- assale i magazzini di stoccaggio farmaci della Esculapio e li svaligia:quintali e quintali di roba trafugata, per un valore di molti miliardi, che fai fatica a credere che qui nel viterbese c'è tanto da rubare. Era la prova generale della spedizione di venerdì scorso, ferita recente! Sempre coi camion alla Esculapio stavolta hanno rubato le tonnellate, per decine di miliardi di valore.E anche stavolta ce l'hanno fatta.
-Un'escalation da paura.Ma la roba ce l'avevano riportata nei magazzini, l'hanno riempiti e subito glieli hanno ripuliti di nuovo!
-E di tanti sequestri non si sa nulla perché non arrivano ai giornali, o se ci arrivano non sono ritenuti nemmeno meritevoli di due righe.Guarda complessivamente noi calcoliamo che la spesa italiana per i farmaci con valenza doping è valutabile attorno ai 1300 miliardi di lire, senza contare che bisognerebbe aggiungere l'enorme volume di vendita degli integratori, in particolare degli aminoacidi a catena ramificata e della creatina, che valutiamo in almeno 3000 miliardi di lire.
E si coccolava quel quadernetto tra le mani.
-Una cifra che mette paura.
- Guarda a me mette più paura della Mafia, che qui ancora si sta come ai tempi in cui dicevano che la Mafia non esisteva, era una invenzione dei giornalisti. Ma i giornalisti qui non ci danno una mano.E, guarda che nei 3000 miliardi non cimettiamo i prodotti omeopatici, d'erboristeria, , i composti polivitaminici, gli integratori salini, gli ormoni vegetali. Federsalus, l'associazione di alcune aziende che sono specializzate nella vendita di prodotti energetici e tonici ha segnalato nel 1998 la vendita di 78 milioni di confezioni, 1000 miliardi di lire. Tu capisci che siamo di fronte ad una potenza economica che si sa difendere! Le Monde ha calcolato, per la sola eritropoietina, il secondo dei farmaci più venduti nel mondo, un commercio mondiale di 8000 miliardi, ma si sbagliano, io dico, se la multinazionale Amgen dichiara per i primi tre mesi del 2000 una vendita nei soli Stati Uniti di 1000 miliardi di lire, il che all'anno farebbero già 4000 miliardi.Il fatto è che uno studio sistematico non c'è o si dimostrerebbe che questa roba da qualche parte va a finire e addio favola che sono solo pochi sciagurati che si dopano. Guarda qui, solo per il Dhea, un precursore del testosterone, le vendite negli Usa, nel 1998, hanno superato i 15.000 miliardi, e le vendite si sono quintuplicate dopo che un campione di baseball ha dichiarato di averne fatto uso!
Non sono riuscito a ottenere che ci facesse avere quel meraviglioso quaderno perché proprio in quel momento è arrivato Libero Tardi che gli voleva chiedere a chi rivolgersi per un incidente automobilistico.

In realtà non sono un cretino che va dai Nas a chiedere di incidenti automobilistici e via dicendo, è che, se il lettore me la passa, vorrei collegare queste informazioni, che in realtà ho tirato fuori dal manuale per gli insegnanti "Prevenire il doping tra gli studenti (una iniziativa del sottoprogramma Athena del Perseus, che non è stato attivato, ma 'sto manuale lo ha realizzato. Il manuale me lo ha sempre procurato Delpino, che è veramente amico di Scinicariello e la sostanza del pezzo è tratta da un saggio di Alessandro Donati, l'infaticabile e irriducibile avversario del doping che, da solo, riscatta tutte le incertezze del Con e compagnia bella.Pensate che di "Campioni senza valore, un suo libro sul doping edito dalla casa editrice Ponte alle grazie di Firenze, sono state comprate tutte le copie e fatte sparire, poi dicono che non si bruciano più i libri nelle piazze!
Scinicariello mi ha dato davvero elementi sull'incidente del Mister che ha distrutto la nostra macchina. Mia madre è davvero completamente innocente, le è andato addosso al semaforo, stava sorpassando a un incrocio e cercava di rientrare perché veniva un camion davanti. Il semaforo è passato al giallo e quello che stava due macchine avanti a mamma invece di passare ha preferito fermarsi, la macchina che seguiva quasi gli è andata addosso, mia madre ha fermato tranquilla e il Mister l'ha presa in pieno e in corsa. Ci paga sicuramente e così via. Ha ammesso tutto, nella constatazione amichevole.Ma allora perché l'avvocato Buscherini, o chi per lui, paga mezzo testone a tutti quelli che testimoniano di aver visto le cose come sono successe e, inoltre, cose che nessuno contesta? Il Bidello mi ha fatto vedere le quattro testimonianze, oltre a Battilocchi, avevano spergiurato Esposito, Locatelli e Marzocattivo. Loro avevano il movente del mezzo testone, ma il mister e mia madre?
Perché nella constatazione amichevole tutti e due avevano scritto che l'incidente era avvenuto alle dieci, quando alle dieci non poteva essere avvenuto, e nemmeno alle undici o a mezzogiorno e via dicendo?


Gentile Casa Editrice Astorina,
vi chiediamo aiuto per la campagna del Ministero della Pubblica Istruzione contro il doping, anche perché ci risulta che avete già contribuito ad alcune pubblicità educative, quella ad esempio contro l'abbandono degli animali.
E' una campagna difficile, quasi una caccia ai mulini a vento, perché gli interessi coinvolti sono enormi.
Si tratta di informare gli studenti che il doping è sleale, fa male alla salute, distrugge lo sport.
Per adesso si sono impegnati nella campagna, accanto a noi delle Consulte provinciali studentesche, qualche maestro di pensiero originale, la Levi Montalcini, Guccini, Morandi, Cerami, Mogol, Cannavò, Sara Simeoni Juri Chechi, Livio Berruti, Bud Spencer.
Stamperemo una rivista giovanile (a colori) con una prima tiratura di 30.000 copie per mandarla in tutte le scuole medie e superiori d'Italia. Tendenzialmente dovremmo farla arrivare in mano ad ogni studente.
Così, ci chiedevamo se si potesse ottenere l'appoggio generoso e gratuito di Diabolik e di Eva...
Ci basterebbe una tavola. Pensavamo che, ad esempio, Diabolik potrebbe ricordare che lui stesso si è dato delle regole, nel suo confronto con la polizia e le sue vittime, per Ginko è tutto più facile.
Ma ci va bene qualunque cosa scriviate nel fumetto, se deciderete di aiutarci.
Ci farebbe piacere anche una vostra pubblicazione sui numeri del giallo a fumetti. Purtoppo i tempi stringono perché tra due mesi dovremmo chiudere l'impaginazione.
Sembra superfluo ricordare l'indiretto riconoscimento che verrebbe dall'introduzione di una vostra tavola in un pubblicazione fatta sì dagli studenti ma con la collaborazione del Ministero.
Si ringrazia per l'attenzione e si resta in attesa di un gradito sollecito riscontro.

Il Presidente della Consulta Provinciale degli Studenti
Libero Tardi

Quella sera, dopo aver spedito quella lettera ed una, uguale, alla editrice Bonelli, per Tex, che non avrebbe mai risposto, licenziammo la prima vera pagina definitiva della Rivista, la spremitura del libro scoperto da Delpino, le memorie di Menthéour, "IL MIO DOPING", coraggiosamente pubblicato nel 1999 a Milano dalla Baldini &Castoldi, che ci ha fatto pervenire, "per gentile concessione " il permesso di riproduzione per la nostra rivista. Eravamo felici come se ci avessero dato un premio, non solo c'era qualcuno che ci prendeva sul serio, ma avevamo di che fare un paginone stupendo, dove si dicevano un sacco di cose e si capivano un sacco di comportamenti altrimenti incomprensibili e così via. I titoletti poi, che avevamo deciso di premettere ai brani che avevamo scelti tentavano di essere spiritosi e un tantino trasgressivi, come avrebbe voluto certo la Corbo e via dicendo. Rimaneva il dubbio che l'Ispettorato ce li avrebbe permessi assieme ai fumetti di Diabolik e Tex. Ma se ce li censuravano avremmo davvero fatto casino e tutto il resto.
Ecco inizio della pagina, anzi del paginone.

Un atleta, un ciclista che è stato maglia rosa al Tour de France, ha rotto il muro dell'omertà, ha parlato alla televisione, ha pubblicato un libro, ha confessato, si è difeso, ha accusato. Tutto con dovizia di particolari. Quello che dice non è da considerare al di fuori di un vaglio critico, tanto più per chi non è in grado di controllare le sue affermazioni, ma rappresenta comunque un documento prezioso che viene da dentro l'inferno del doping, una testimonianza di vita che è opportuno conoscere e su cui è necessario riflettere. Perché la via crucis di Menthéour non sia seguita da altri.
Il pezzo che più mi aveva colpito era quello che avevo rititolato "Le colpe dei padri
"Mio padre aveva un suo piano. Aveva deciso, senza dirmelo, che sarei diventato un campione del ciclismo. Era un grande manipolatore. (...)
Mio padre sapeva benissimo che prima o poi avrei dovuto «prendere qualcosa». (...)Pragmatico come al solito, accettava le regole del gioco e mi aveva fatto capire che anch'io avrei dovuto fare altrettanto. Era il prezzo da pagare.
E poi "Se mi avessero detto: «Per finire tra i primi cinque al Tour de France, devi bere un litro di gasolio al giorno», l'avrei fatto!"
Ormai gli atleti sono cavie per provare gli effetti delle sostanze, anzi, peggio che cavie, corpi da sfruttare e da buttare via quando non servono.

X

Delpino, ormai il mio alleato, mi aveva dato, senza tante speranze alcune carte che aveva auto al corso di aggiornamento sul doping di Massa Carrara.
In effetti non erano pubblicabili sul giornale ma le argomentazioni di una certa Pesce ci avevano fatto riflettere.
La possibilità che abbiamo di resistere al pressing dei dopatori dipende in pratica dalla nostra fiducia in noi, che ci permette di decidere autonomamente e questo, per quanto ci sforziamo di negarlo, non è facile, perché specie in famiglia nessuno ci pensa a farti crescere e ti mandano avanti come un burattino con ordini e divieti. La Pesce parla di "capacità decisionale" e di "autostima" che però deve essere basata sulla coscienza obiettiva di quello che possiamo fare.Uno così molto difficilmente abboccherà alle promesse del doping o non sarà capace di dire di no.
Dicono a Massa Carrara che non basta informare, predicare, avvertire, vietare! La scuola sarebbe molto più utile se ci aiutasse a rinforzare le naturali "barriere psicologiche" che possiamo mettere tra noi e la tentazione. Gente come Battilocchi non vuole mettersi contro il mister anche se è ben felice di fargli pagare quasi un milione di franchigia all'assicurazione, tutti saremmo ben lieti di migliorare le prestazioni agonistiche, magari dentro i limiti delle proprie potenzialità, se poco poco è possibile. Più difficile è che ci venga in mente che non è carino imbrogliare i compagni o gli avversari ricorrendo al doping. Nella vita di tutti i giorni siamo troppo spesso convinti o costretti ad imbrogliare per sopravvivere che poi il passaggio a farlo per migliorare è troppo facile, specie se nessuno si ha abituato o preparato a gestire autonomamente il nostro corpo o la stessa attività sportiva. Come dice Delpino, sarebbe intelligente lavorare per arrivare fino alla fine della carriera sportiva in buona salute e poter continuare a fare sport anche in seguito, ma certo, la storia della candela accesa da tutte e due le parti è molto diffusa tra noi, brucia in fretta e cerca d'essere un bel cadavere, ha detto qualcuno, e anche se nessuno è così estremista, pochissimi pensano al futuro in termini di decenni. Gli obiettivi a breve termine sono quelli più urgenti, ci servono immediatamente li vediamo, quelli a lungo termine non ce ne può fregà de meno.
Hai voglia a dì che è sbagliato, che siamo tutti miopi, che ce ne accorgeremo, e via dicendo, non è che i cosiddetti adulti si comportino molto meglio di così.

XI

- Non capisco tutto questo interesse per un incidente stradale.
-Non si può capire tutto-gli dissi, perché i giornalisti li sopporto poco e, certo, bisogna mangiare per vivere, ma bisogna pure essere come si deve e il cognato del preside mi stava sulle scatole perché aveva sempre la battuta pronta e quando lo chiamavi al dunque, se ne lavava le mani.
-L'incidente che ha ammazzato quel poverino di Sarnelli, pure pure, che è sicuramente omissione di soccorso e omicidio colposo, anche se per quella strada di notte non ci si vede un accidente e sono anni che ci battiamo per farla illuminare.
-Per quello sì, per il doping, niente, invece, bocca chiusa, come quando ti ho portato i risultati di quella ricerca che dimostra che si tratta di cose arrivate ai ragazzi e ai dilettanti, non solo di grandi atleti.
-Aridanga col doping, ma che vi è preso a tutti?
-C'è preso che voi della stampa date per buone anche le spiegazioni più ridicole e non vi viene mica in testa di fare magari uno scoop e di svegliare l'opinione pubblica.
-Un altro scoop? Qui a Viterbo?
-Certo, a Viterbo, perché no? Ti devo far parlare con Scinicariello... Ma dimmi di quell'incidente.
-Mi sono persino informato se c'era qualche testimone, volevo fare un pezzo di colore con la piccola farmacista tamponata dal macchino di quella specie di Orco di Zinnedoro...
-E chi è Zinnedoro?
-Gennaro Zinnedoro, quello che tutti chiamate il mister.
-E' quasi riuscito a farci dimenticare il suo cognome tremendo, il mister.
-Lo credo! Anche Sarnelli che lo conosce da una vita non sapeva come si chiamava il suo mister.
-Nessun testimone, proprio nessuno? Strano a quell'ora. E strano che oggi l'avvocato Buscarini ne stia trovando tanti, invece.
-Il fatto è che la Tardi e Zinnedoro non hanno avuto la presenza di spirito di fermare nessuno...
L'ora del cojone passa sempre per tutti, ma per fortuna anche l'ora del lampo di genio.
Stavo troppo attento a quell'incidente per la storia della falsa testimonianza di Battilocchi, che mi stava sul gozzo e volevo capire cosa c'era dietro, e poi non solo Battilocchi ma un sacco di miei ragazzi avevano fatto il salto e si erano fregati mezzo milione per dire che stavano da qualche parte dove non erano mai andati. Concentrato sulla storia della tamponatura, convinto che il segreto fosse lì, quasi non mi accorgevo che quello stronzo mi poteva dire un'altra cosa molto più interessante. Come ha detto una volta William Holden, ho imparato dalla vita che ogni volta che sono convinto che il segreto è lì, in generale è in tutt'altro posto.
-Ma che hai visto Sarnelli prima dell'incidente?
-Sì, è venuto qui al giornale.
-E che ci è venuto a fare, è lui che ti ha proposto uno scoop?
-Sì, con prove fotografiche, vallo a capire, figurati, sul doping.
-Figurati un cazzo! Vicino a dove è stato ritrovato il cadavere non c'è il magazzino della Esculapio? Quello che hanno derubato venerdì scorso, il giorno dell'incidente di Sarnelli, cioè, la notte dell'incidente di Sarnelli.
-Ma è vero, quella notte sono andati un'altra volta coi camion a svaligiare i magazzini della Esculapio. Solo che l'incidente di Sarnelli dovrebbe essere avvenuto di sera, almeno credo, testimoni non ce ne sono stati...
- Non mi dire che hanno stabilito l'ora della morte con precisione! E lì a poche centinaia di metri hanno rubato tonnellate, per decine di miliardi di valore. E che medicine pensi che abbiano preso, le aspirine?
Nessuno è perfetto ma quell'imbecille proprio il giornalista doveva fare? Il giornalismo io lo vedo come un sacerdozio, ma forse ho visto troppi film americani e i giornalisti sono uomini come tutti gli altri.Prove fotografiche facevano pensare al furto più che all'assunzione di sostanze...Ma se era successo di notte come poteva fotografarli?
Dovevo parlare con Libero perché tante cose cominciavano a chiarirsi e forse quel povero tontolone di Sarnelli aveva capito qualcosa di troppo, qualcosa di molto pericoloso.

XII

Continuavo a pensare a Sarnelli, e al Mister che ce lo aveva sulle palle.Ma per quanto stronzo il mister non l'avrebbe mai messo sotto per qualche sospetto di doping, sicuro com'era, oggi come oggi, di farla comunque franca.
Diverso sarebbe stato se il mister fosse stato implicato nel furto di medicinali, ma anche lì bisognava spostare l'ora del furto dalla notte, quando non c'è nessuno a prima del tramonto, quando il magazzino è aperto. E comunque come mai, di notte c'era solo un allarme e qualche cane a sorvegliare i miliardi in scatola?In quel tempo, come ha detto Totò, conoscevo pezzi grossi, pezzi piccoli, pezzi medi e pezzettini al Ministero. Quando sono andato a parlare col capo dell'Ispettorato, nel suo ufficio, che sembra la stanza di uno che si occupa di cinema, con tutte foto di attrici e attori alle pareti, maschere di legno, copertine di gialli incorniciate e tutto il resto, ho trovato nel grosso sacco dei rifiuti che aspettava in bagno, un'altra scaletta di discorso che conteneva anche un pezzo importante sul doping. L'ho portato a Viterbo con l'idea che potesse servirci, ma poi abbiamo ritenuto, specialmente Cinzia, che era più prudente non utilizzarlo, specialmente dopo la defenestrazione di quel simpatico ciccione pelato con la barba e così via.
In realtà l'altra faccenda che ci buttò un po' giù era la notizia che la rivista non avrebbe potuto più farsi, che il lavoro che gli avevamo sottoposto andava bene, lo aveva approvato, ma avremmo potuto stamparne solo le solite poche centinaia di copie, tutte le agenzie sportive di sport agonistico e di sport per tutti, che si erano dichiarate disponibili a finanziare la campagna, si erano tirate indietro e lui non aveva soldi. Con la riforma del Ministero, poi, su quel posto gli avevano comunicato ci sarebbe andato un altro, un burocrate vero, con tanto di lunga carriera alle spalle e non poteva più garantire niente neanche per il futuro.Io avevo in mano la lettera della casa Editrice Astorina che ci preannunciava una tavola di Diabolik contro il doping ed una sua avventura contro chi rovinava la salute dei giovani e tutto il resto (poi l'hanno pubblicata davvero, Una partita per la vita, Il giallo a fumetti, anno XXXIX, n.2dove in terza di copertina c'è pure la tavola fatta per noi di Viterbo).Quella stessa mattina ero venuto a Roma accompagnato da Battilocchi Junior che aveva rotto col padre che lo assillava perché diventasse un grande campione di calcio e a lui invece non gliene fregava niente che voleva fare il musicista ed era stato persino tentato di farsi di doping tanto per farlo contento, e invece, lo mandava affanculo, lui e il pallone.E mi aveva messo una mano sulla spalla e mi aveva ringraziato per averlo fatto partecipare ad una riunione della redazione, che poi aveva parlato a lungo con Delpino ed aveva capito tutto di dove le cose stavano correndo.
Stavo in quell'ufficio nel grattacielo di Palazzo Italia con tutte le foto delle attrici del cinema, che pareva la scuola Marilyn Monroe di Nanni Moretti, e c'era anche lei naturalmente, ma giovane, di quando ancora si chiamava Norma Jean ed avevo la lettera di Diabolik in tasca e una cartellina con le bozze ormai quasi inutili, dopo tutto quello che avevamo fatto e mi pareva che anche a Viterbo sarebbe stata una sconfitta, delle Consulte e di tutti quelli che stavano a farsi dopare o fregavano le medicine dopanti... e mi calai le brache, gli dissi che avrei proposto alla Consulta di finanziare la campagna coi soldi nostri, quel 7 per cento dei finanziamenti per i giovani che avevano riservato alle esigenze di funzionamento della Consulta.
In fondo era un espansivo, si alzò dalla scrivania piena di statuette africane, con una che rappresentava il busto di una stupenda donna nuda, mi si avvicinò e mi abbracciò. E non disse niente altro, c'erano ancora un po' di mesi prima che se ne andasse, e via dicendo. La rivista forse si poteva ancora fare. La campagna poteva partire e una volta partita, qualcuno lo avremmo sensibilizzato, e col kit di aggiornamento che stava preparando a Massa Carrara, almeno quattro docenti per provincia sarebbero stati preparati a scoprire e combattere il doping.
Mi regalò la copia di un giallo che aveva scritto lui con il suo collega Bloomen e parlava di una professoressa e di un ippopotamo e fu allora che ci mettemmo a parlare del mio piccolo mistero dell'incidente stradale e io avevo in mano tutti i dati ma non li collegavo e quella frase, stupida, se vogliamo, la sera stessa mi avrebbe fatto scattare il collegamento.
"Se uno vuole a tutti i costi far comparire che ha fatto qualcosa di male, anche se non è vero, vuol dire che ne ha fatta una peggio che vuol coprire."
Poi si è lasciato andare ad una delle solite battutacce che mi ci sono abituato e questa volta mi ha fatto ridere addirittura, perché l'ha dovuta preparare, prendendola alla lontana. "Insomma, Libero, meglio che sia tu a pubblicarlo il dossier che non pubblicarlo più! Meglio Tardi che mai!"
Mi salutò e se ne tornò in ufficio con passo elastico, il sorriso sulle labbra e così via. Avevamo previsto un concerto rock grandioso per la giornata dell'arte e della creatività studentesca, lo avremmo fatto molto a risparmio ma, magari saremmo stati più contenti così.
L'unico punto nero era che ero certo di essermi comportato come lui sperava si potessero comportare le Consulte ed avevo terrore di essermi tanto responsabilizzato.Sapete com'è quando ti pare di aver deciso la cosa giusta ma ti secca di essere scontato e politicamente corretto?
Quella sera, di ritorno a casa, ero deciso ad affrontare mia madre per la storia della macchina. Perché quella mattina avevo fatto sega, a scuola, ed ero tornato a casa con una gentildonna di cui non farò mai il nome neanche sotto tortura e così via, per approfondire gli studi in maniera riservata e compagnia bella. E la macchina era nel box - entrammo dal garage per eccesso di discrezione e tutto il resto- e non era affatto incidentata. Una perfetta Ibiza, un po' sporca, poco curata e così via, tanto che mi venne pure l'idea di prenderla e farmici un giro, ma poi, se qualcuno ci vedeva, o prendevamo una multa o tamponavamo e compagnia bella, non ne feci niente.Ora, quando ero andato da Scinicariello avevo visto che l'incidente con la mercedes del Mister era avvenuto proprio quando la macchina era sotto i miei occhi, nel box.Va bene la lunga vedovanza e così via, ma mi puzzava di relazioni pericolose col mister quella storia e, devo dire la verità, la cosa non mi garbava per niente e così via, anche se non lo avrei certo ammazzato per questo, ed ora mi trovo in galera proprio per questo fatto, perché mi accusano di aver ucciso il mister in preda ad una folle gelosia da complesso edipico e compagnia cantante.
Dovevo parlare con mia madre, ma non poteva che venirmene male, a me, ad interrogare mia madre, la competente dottoressa che, oltre a gestire la farmacia Salus, in centro, era consulente della Esculapio s.p.a. l'impresa derubata di miliardi di lire di sostanze dopanti.
Delpino, tra l'altro, mi era sembrato veramente una brava persona, che con in mano di che distruggere l'odiato Battilocchi, aveva mosso le cose per non comparire e gli aveva fatto arrivare due o tre dritte sul figlio tramite la Corbo (la strana coppia) senza approfittarsene per metterlo in mutande per le sue pressioni su Junior che lo stavano portando proprio a puttane con quel delinquente del mister.I tibetani di Brad Pitt lo dicono che il nemico è un gran maestro, perché solo lui ti aiuta a rafforzare la pazienza e la compassione.
E cominciai a pensare che ci sono stronzi di sinistra e di destra, il che non significava che in politica era tutto uguale ma che avrei continuato ad essere rifondarolo senza credere che tutto il bene era da una parte e tutto il male dall'altra e come aveva detto papa Giovanni mi sarei abituato a distinguere l'errante dall'errore e compagnia cantando.

XIII

"Se uno vuole a tutti i costi far comparire che ha fatto qualcosa di male, anche se non è vero, vuol dire che ne ha fatta una peggio che vuol coprire." Avevo questa specie di bomba logica a tempo nella testa e non lo sapevo.Sarebbe scoppiata di lì a poco. E' proprio vero quello che ha detto un certo Cioran, un fottuto pessimista che ci ha fatto conoscere la Corbo, e ci ha dato un tema su un suo aforisma e nessuno ci aveva capito niente e men che meno io, allora."Si vive nel falso fino a che non si è sofferto. Ma quando si comincia a soffrire, si entra nel vero soltanto per rimpiangere il falso". Non so perché la presi alla lontana, la volli stuzzicare con una balla, prima di aggredirla sulla sua menzogna a proposito dell'ora dell'incidente. Non so come m'era venuta in mente una spiegazione arzigogolata, che lei era stata insieme al mister, insieme a lui come io avevo approfondito gli studi nelle stesse ore, e avevano fatto lo scontrino ma non volevano far sapere che erano insieme, magari davanti a qualche motel ed in un'ora compromettente e via discorrendo. Se volevano a tutti i costi far comparire d'aver fatto qualcosa di male, anche se non è vero, voleva dire che ne avevano fatta una peggio che volevano coprire. M'ero messo in testa che andassero a letto insieme. Mia madre è piccolina -papà la chiamava Pasquale, in omaggio ad un'attrice francese dei suoi tempi, Pascal Petit, che l'avevano soprannominata la venere tascabile- bassa di statura, dicevo ma è ancora, coi suoi 45 anni una donna bellissima e piena di eleganza, classe e via discorrendo.Ma la bomba in testa ce l'avevo ancora.Avevo solo innescato un detonatore a tempo.
Alle volte uno dice una cosa e la gente ne capisce un'altra, certo, ma se non avessi cominciato col doping forse non la avrei portata fuori strada in maniera così tragica, che tutto era derivato da quel suo aver capito una cosa per un'altra e così via.
-Senti, ho deciso e non rompermi con le prediche, mi faccio una bella cura di nandrolone, perché voglio diventare più robusto e più bello, che mi sono stufato di andar in bianco con le ragazze.
Avevo pensato di riferire il dialogo così com'era avvenuto, che tanto me lo ricordo tutto a memoria, ma contiene un sacco di cose riservate, intime e così via, sia mie che di mia madre e ho deciso di riferirlo per sommi capi.
Mi insegna che gli steroidi anabolizzanti sono una brutta copia degli ormoni androgeni e che il loro uso in un giovane in accrescimento faceva malissimo con effetti sul testicolo e gli organi riproduttivi accessori come la prostata, le vesciche seminali, il pene e compagnia bella.
Sul testicolo gli anabolizzanti da doping provocano una diminuzione del volume (cioè l'ipotrofia), l'inibizione o addirittura il blocco della spermatogenesi. E, questo, diceva mammà è particolarmente grave per la vita sessuale che volevo incentivare. Qualche volte dopo mesi di non assunzione del doping si ritorna normali, qualche volta se sei zellato, no e diventi azospermico, quindi sterile, che al momento può sembrar perfino comodo ma prima o poi la voglia di fare un figlio ti piglia e ti ritrovi un ramo secco e così via. Mi guardava con gli occhi luccicanti e parlava di incremento della massa fibrosa funzionalmente inefficiente per i cosi accessori e l'ipertrofia della prostata, che ti alzi a pisciare un sacco di volte ogni notte e ti bagni la punta delle scarpe. E poi, risalendo, il fegato, l'accumulo e della bile nella cistifellea e nei canalini, l'ittero, le alterazioni pre-tumorali e gli adenocarcinomi e compagnia bella.
Stava affrontando il tema delle alterazioni indotte nella composizione dei muscoli dello scheletro quando le dissi che non avevo detto sul serio e che sapevo tutto.
Avessi avuto un po' più d'esperienza con le donne non avrei mai fatto un'affermazione così esagerata. Pensavo già a quanto poteva darci una mano con la nostra benedetta rivista, lei che certe cose le sapeva così bene quando la vidi impallidire e quasi perdere conoscenza.
-Che significa che sai tutto?-disse ancora indecisa se sbroccare e confessare.
Le dissi della macchina che avevo visto parcheggiata nel box a quell'ora, quando ero tornato a casa che mi ero sentito male e via discorrendo e lei scoppiò a piangere.
Prima che potessi consolarla, che non me ne importava niente se andava a letto col mister, e non era vero, ma pensavo che avrei dovuto darmi pace e ai professori stronzi a scuola avrei dovuto aggiungere uno stronzo patrigno, prima che potessi fare il bel gesto del figlio civile e via discorrendo, comincia a confessare e per poco mi sento male io. Dice che l'Esculapio era d'accordo, che non si trattava di un vero furto, perché il derubato era consapevole, che c'erano andati addirittura alla luce del sole, col consenso dei padroni, che il fatto era che quelle tonnellate di farmaci valevano di più al mercato nero che per i canali regolari, che il mister in pratica fingeva solo di rubare, per fottere Scinicariello e i Nas, che noi avevamo sempre bisogno di soldi, che mi sarebbero serviti all'università e per andare all'estero a imparare le lingue e compagnia cantando.
Quando cominciai a fare due più due e a capire che la trafficante di sostanze dopanti ce l'avevo a casa ed era la piccola madre che papà chiamava con tenerezza Pasquale, perché diceva che somigliava a Pascal Petit, che l'avevano soprannominata la venere tascabile, una donna piccolina ma ancora, coi suoi 45 anni, bellissima, elegante e di classe, quando mi confessò quanto le avevano dato, diviso tra cinque banche diverse, naturalmente per i miei studi all'università e per andare all'estero a imparare le lingue e compagnia cantando, mi incazzai come una bestia e volli sapere che c'entrava la macchina del mister e perché gli aveva dovuto fornire quella specie di alibi con la storia dello scontro. Neanche dopo queste mie domande si accorse che in realtà delle loro merdose relazioni non sapevo niente e che pensavo ad una pulitissima storia di sesso e così via, mi disse che il mister aveva urtato col cofano il cancello dei magazzini e che doveva giustificarsi se non voleva che Scinicariello già un po' sull'avviso non lo sgamasse e arrestasse e allora, ecco qua mia madre a fare una innocente truffa alle assicurazioni, ecco la mia educatrice che si infrattava sempre di più nel delitto, perché mi era venuto un mente un fatto che di li a dodici ore mi avrebbe costretto ad uccidere quel figlio di puttana di Zinnedoro.

XIV

Il carrozziere più rifinito di Viterbo aveva un capannone fuori porta e sembrava una clinica tanto era pulito ed ordinato, niente di simile al posto dove portavo l'Ibiza quando la scorticavo un po' e Gianni mi dava una toccata alla romanina e mia madre anche se era metallizzata non si accorgeva mai di niente. Gli dissi che cercavo i fari di una mercedes ultimo tipo e che mi sarei accontentato anche di roba a pezzi, che dovevo fare uno scherzo e che comunque glieli avrei pagati, che era una storia di studenti, che volevamo far prendere un colpo al professore che s'era comprato un'auto nuova ed altre scemenze del genere che lui non stava nemmeno a sentire perché continuava a ripetere "Che culo, l'hai trovate, è mitico!"Il carrozziere più rifinito di Viterbo nel capannone fuori porta che sembrava una clinica tanto era pulito ed ordinato, sembrava felice come una pasqua della fortunata incredibile combinazione. E così pensavo di stare per scoprire che quel fatto che m'era venuto in mente era vero. Che il mister non aveva intruppato il cancello ma il povero Sarnelli, che era un fischiatore e forse lo aveva seguito con la macchina fotografica e aveva visto che caricavano i camion, che ancora c'era luce per scattare, che per caricare tonnellate e tonnellate ce ne vuole di tempo.E l'aveva messo sotto.
Le incarto e le porto a casa e non gli va a telefonare al mister quel grandissimo testa di cazzo, che sarà stato pure il carrozziere più rifinito di Viterbo, col capannone fuori porta che sembrava una clinica tanto era pulito ed ordinato, ma era rimasto abbagliato come un imbecille dalla incredibile coincidenza e gli era sembrato necessario commentarla col padrone della mercedes che gli aveva permesso di ripetere altre cinque o sei volte "Che culo, l'ha trovate, è mitico!".
Prima che potessi portare i fari a Scinicariello per vedere se c'erano tracce del sangue di Sarnelli mi suonano alla porta ed io come un carrozziere vado ad aprire e me lo trovo davanti che mi chiede i fari, che gli servono. E io faccio il finto tonto, dico che non capisco e via dicendo, ma lui mi gira per la casa e li trova ed io sempre più coglione non me ne approfitto per filarmela e rimango lì, così dopo che si è ripreso i fari gli viene la bella idea di aggiungere un grano alla corona e di farsi un'altra ammazzatina, che Sarnelli doveva avergli fatto venire solo l'appetito e mi si butta addosso coi suoi cento chili alti uno e novanta e allora sì che comincio a scappare per la casa ma lui va alla porta e la chiude a chiave, con le chiavi che stanno sempre lì sul gancetto sul quadretto di legno apposito che un assassino se le trova a portata di mano quando vuole chiudere dentro la sua vittima.
Uno più furbo di me lo poteva evitare, uno più in gamba lo poteva immobilizzare, per me quando mi brancicò con le mani alla gola rimase solo la possibilità di un colpo mortale, pure piuttosto difficile da riuscire e sperai fortemente che quello che mi aveva detto l'istruttore di hapkido fosse vero e che gli potevo con un colpo secco ficcare l'osso del naso nel cervello, e così feci, ma per sola legittima difesa, in una situazione veramente d'emergenza, senza nemmeno la certezza di come sarebbe andata, con la vista che mi si annebbiava e di lì a poco avrei perso le forze, o lui od io e via discorrendo.
Mi rotolò addosso che mi aveva quasi soffocato già e morendo aveva continuato a strozzarmi con quanta forza aveva e ne aveva tanta credetemi, anche se non penso che da giovane si fosse dopato.
Quando rinvenni faticai a ricordarmi di tutto e telefonai a Delpino che avvertisse Scinicariello e l'alleato venne con la Corbo, il patto Ribbentrop-Molotov, e mi aiutarono a connettere che avevo una crisi di nervi e uno sta male quando qualcuno gli muore addosso specialmente se l'hai ammazzato tu.
Quando Delpino e la Corbo (che non crediate, come scherzava il Bidello, si siano innamorati, che fisicamente non vanno certo d'accordo e come idee politiche, peggio) mi sono venuti a trovare in carcere e, quando stai in carcere non ti senti più un ragazzino e allora li ho sfottuti ma la Corbo mi ha detto che nel casino che c'è oggi, (che ormai siamo per terra, e bisogna ricominciare da capo), su valori di base come la vita, la salute dei giovani, la lealtà, la lotta agli inganni e alla commercializzazione di tutto delle persone in buona fede non possono che essere d'accordo. E io gli ho detto che però ci doveva ben essere una differenza tra reazionari e progressisti, e perfino lei mi ha citato un filosofo siciliano che fa spettacoli con Battiato e canta pure e dev'essere un taglio e che ha detto che "Non si può essere reazionari perché non c'è dove tornare; non si può essere progressisti perché non c'è dove andare." Ma io al massimo arrivo a papa Giovanni e mi tengo le mie idee. C'è tempo per arrivare alla loro età.
Comunque quando arrivarono non era finita perché il magistrato aveva scoperto che in fondo stavano davvero insieme, mamma col mister, e sui fari che avevo recuperato non c'era il sangue di Sarnelli e mi voleva ammazzare per niente, che le prove non c'erano e in Italia basta che ti butti a Santa Nega, coi tre gradi di giurisdizione, se sei colpevole te la puoi sempre cavare, quindi mi hanno arrestato e solo al processo si vedrà se sono uno col complesso edipico che ammazza l'amante della madre o uno che scopre un assassino e rischia di essere ammazzato pure lui e si salva per miracolo.
Non mi resta che sperare in Scinicariello, che sarà pure un altro "alleato" ma pare si sia veramente convinto che le cose sono andate come ho detto io, e del doping di Zinnedoro già lo sapeva e sta indagando da tutte le parti per trovare la verità, che fra l'altro il padre di Sarnelli, che il camion lo guidava un'altra volta quando hanno fatto il colpo ai magazzini, il signor Sarnelli collabora con la polizia, perché è convinto che il mister gli ha ammazzato il figlio, perché la mercedes non ha urtato niente durante il colpo e anche un altro autista lo hanno preso ed è sicuro anche lui che il mister non aveva urtato col cofano il cancello dei magazzini. Insomma se non è come dico io, rimane da spiegare sempre perché voleva a tutti i costi far comparire che aveva tamponato l'Ibiza anche se non era vero (e l'avvocato Buscherini sta passando i suoi guai).
Così devo dire che ho finito il saggio sul doping, il memoriale e il giallo, tutti insieme e non sarà venuto un bel lavoro, ma almeno ci ho passato il tempo, mi sono sfogato, ho detto tutta la verità e così via.
E se può essere utile a qualcuno meglio, che sono anche i genitori come Battilocchi che ci mettono nei guai, anche se mamma io l'ho perdonata, e che dovevo fare, papà mi diceva sempre di starci attento alla mamma, e, anche se scherzava, che io ero piccolo, come si dice, non è mai troppo tardi, che delle battute sul cognome non me ne frega più niente e neanche degli intercalari che mi vengono sempre in bocca, come "e via dicendo", "e compagnia bella" ed "eccetera, eccetera", che se avessi voluto, alla fine li avrei potuti togliere dal testo con un bell'editing, magari della Corbo, ma chi se ne importa. Eppoi ha capito bene la cazzata che aveva fatto, quella del doping rubato, che lei di Sarnelli non sapeva mica niente e si credeva davvero di far un favore al ganzo per evitare che sapessero che aveva trafugato i medicinali, e dopo la sicura condanna Pasquale ha detto che troverà il modo di riparare, magari col volontariato o medici senza frontiere e compagnia cantando, e comunque poi me ne devo prender cura, e mi vuole bene, e anch'io a lei e ormai ci eravamo capiti e davvero meglio tardi che mai, e così via.

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