Dal diario del 1980
di Amrita

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Amrita    Dal diario del 1980
Edizioni Lulu.com
ISBN 978-1-4092-2614-7
Pagine: 208
Prezzo: € 11.56
Compera online: http://www.lulu.com/content/1336855

L'autrice

È un'insegnante alle scuole superiori, tiene un diario dal 1980, ha anche scritto parecchie poesie alcune delle quali anche premiate. Ha deciso qualche anno fa di mettere insieme le parti più salienti dei suoi diari e farne una raccolta di lettere, poesie, racconti di viaggio e commenti sulla vita...

Dalla prefazione del libro

Questa è la raccolta dei diari che ho trovato dal 1980 in poi, alcuni sono andati perduti per cui rimangono solo degli appunti e poesie. Ho cercato di trarre le parti migliori e ciò che potrebbe interessare al lettore in modo da essere coinvolto e "compatire" il modo in cui vedo la vita.
Alcuni termini riguardano la religione buddista che seguo da molti anni:

  1. Gohonzon
  2. Daimoku
  3. Recitazione o recitare
  4. Kaikan
  5. Gongyo
  6. Juryo
  7. Nichiren
  8. Sensei
  9. myo
  10. Sutra
  11. kosen rufu
  12. Shakyamuni

Altri termini degli ultimi anni riguardano il mondo virtuale del computer e più precisamente della chat, ma ormai questi ultimi sono entrati nel vocabolario degli italiani nonostante siano in inglese e sono diventati familiari anche a chi non usa la chat.
Ho pensato di non datare i giorni, ma solo gli anni e nell'ultimo periodo ci sono le lettere (mai mandate) che hanno le date in inglese, quindi si può dedurre il periodo dell'anno.
Per quanto riguarda le persone coinvolte, per discrezione ho dovuto usare nomignoli in quanto alcuni sono personaggi pubblici mentre altri potrebbero non essere d'accordo nell'essere nominati.

Una lettera dal libro

10th July

Mio amore sempre lontano,
c'è l'aria della pianura oggi mesta e opaca, mi sento trasportata in un lungo viale circondata da pioppi secolari e poi scorgo le prime cascine, le balle di fieno e l'odore del legno bagnato. Alzo gli occhi su un cielo autunnale, plumbeo e immoto e ti sogno e ti vedo nel borgo di Correggio sotto i portici color ocra, tra la gente sorridente in una domenica qualunque.
I sapori antichi segnano la memoria e li gusto, davanti il tuo sguardo ammaliante mi ubriaca e mi trasporta nell'atmosfera di sempre, unica, creata per la nostra solitudine per i ricordi che tornano come una tempesta di visioni in corsa.
Cosa c'è di più sottile e immaginario della speranza di ritrovare l'ardore silenzioso di sentirti mio? Cos'è per me più importante del sogno estatico di averti davanti e guardarti negli occhietti vispi del tuo essere bimbo?
Non posso fermarmi e sottrarmi al vortice di desideri che nutro, amo quest'immobile istinto di vederti presente solo per me, di rincuorare la mia tristezza e di inseguire un altro tramonto dai colori pastello.
Non devo far altro che chiudere il mio cuore e immergerlo nel sentimento, ché si nutre perché so che tu vivi ancora, che puoi apparire in una sera qualunque sui viali pieni di foglie caduche.
Ti sento sempre, è questo il vero idillio della visione, sei una presenza continua che mi scorre nelle vene e mi riempie il cuore.
Non scappare, sai che non puoi sottrarti al gusto estatico di dolci parole lanciate al vento lontano.
E io ti adoro ancora oggi, perché mi fai dimenticare cos'è la realtà perché sei l'unico gorgo che mi rende sospesa tra una pioggia di petali di rose rosse...
I miei sospiri e i miei gemiti sono come una bestia in cattività, esplodono nell'angoscia e si trasformano in carezze delicate, e avverto la bellezza della vita, la creazione mi fa girar la testa e ancora una volta piango lacrime malinconiche, e mi sporgo per baciarti lievemente...