La Venezia Giulia ha ispirato alcune delle voci più significative della letteratura italiana. Scrittori come Italo Svevo e Umberto Saba, profondamente legati a Trieste, hanno saputo tradurre in parole il complesso intreccio di identità, sentimenti e storie che caratterizza questa regione.
In questo articolo esploreremo autori e romanzi ambientati in Venezia Giulia o scritti da autori triestini, che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura mondiale. Con una bibliografia completa per Svevo e Saba, scopriremo come la loro opera rifletta non solo il paesaggio fisico, ma anche l'anima di una terra divisa tra oriente e occidente, tra mare e montagna, tra passato e presente.
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Trieste

Indice dei scrittori e poeti che troverete in questo articolo:

Per farvi un'idea generale sulla travagliata storia della Venezia Giulia, consultate la pagina che riassume la cronologia degli eventi storici

Scrittori e poeti

Italo Svevo (pseudonimo di Aron Hector Schmitz. Trieste 1861/Motta di Livenza 1928)

Nato da madre ebrea e padre tedesco, dopo gli studi in Baviera proseguì l'istruzione iscrivendosi all'Istituto superiore di commercio "Pasquale Revoltella" a Trieste abbandonandolo dopo un anno per essere impiegato alla sede triestina della Unionbank di Vienna, dove lavorò per vent'anni.
In questo periodo iniziò a scrivere e pubblicò la sua prima novella e terminò due romanzi:

  • 1890: L'assassinio di via Belpoggio
    La prima novella di Italo Svevo, uscita a puntate su L'Indipendente
  • 1892 Una vita Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
    Romanzo pubblicato a spese dell'autore. Un banchiere si trasferisce a Trieste dalla campagna, e si scontra subito con la vita di città
  • 1898: Senilità Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
    Emilio Brentani, oramai disilluso dalla vita, incontra la giovane Angelina.
    Lei non sopporta il suo carattere introverso e lo tradisce. Il protagonista tornerà a vivere nella sua senilità

Dopo questi lavori passati innosservsati, trascorre un lungo periodo senza scrivere, si sposa con Livia Veneziani nel 1896, ha un figlio e inizia a viaggiare per l'Europa lavorando per la ditta di vernici sottomarine "Veneziani" di suo suocero. Nel 1905 conosce James Joyce dal quale prende lezioni di inglese dal 1907, nel 1923 pubblica il suo terzo romanzo a 25 anni dal secondo:

  • 1923: La coscienza di Zeno Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
    Anche questo romanzo viene pubblicato a spese dell'autore. Zeno Corsini deve smettere di fumare. Il medico gli prescrive inoltre di descrivere la sua vita, e lo fa, raccontando del infelice matrimonio e dei suoi ambigui amici

Joyce fece conoscere il libro a V.Larbaud e anche grazie a una recensione positiva di Eugenio Montale sul periodico "L'esame", Svevo iniziò ad avere successo, pubblicando altre sue novelle:

Nel 1928 Svevo muore a causa di un incidente automobilistico, stava lavorando al romanzo "Il vegliardo", del quale rimangono solo la prefazione e pochi capitoli. Altre sue opere furono pubblicate postume:

  • 1930: La novella del buon vecchio e della bella fanciulla Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
  • 1949: Corto viaggio sentimentale
  • 1954: Saggi e pagine sparse
    Comprende il quarto romanzo incompiuto: Il vecchione o Il vegliardo
  • 1960: Le commedie Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
    Sei testi, tra i quali "Il marito"
  • Corto viaggio sentimentale Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
  • Novelle
    La Mondadori ha pubblicato alcune novelle e il materiale raccolto per il quarto romanzo: Il vecchione
  • Un contratto, Le confessioni del vegliardo, Umbertino, Il mio ozio, Il vecchione
    L'edizione Enaudi de: La coscienza di Zeno, ha incluso queste opere nel libro

I libri di Italo Svevo sono anche scaricabili gratuitamente dalla Biblioteca Italiana


Umberto Saba (Trieste 1883/Gorizia 1957)

Saba nasce da madre ebrea e da un padre che si era convertito alla religione ebraica per sposarsi, ma abbandonò la famiglia subito dopo il matrimonio. Saba lo incontrerà solo da adulto, ma ne rifiuterà il cognome "Poli".
Sceglierà invece il cognome di "Saba" che in ebraico significa "Pane" per onorare l'origine ebraica della madre.
Lavorò in una casa di comemrcio triestina e fece anche il mozzo a bordo.

  • 1903: Il mio primo libro di poesia
    Edizione privata dell'autore
  • 1911: Poesie

A Firenze nel 1911 incontra la redazione dell'allora settimanale "La Voce", Slataper però non farà una buona recensione delle "Poesie" e nell'anno seguente la rivista gli rifiuterà il saggio "Quello che resta da fare ai poeti"

  • 1912: Coi miei occhi
    Liriche
  • 1912: Quello che resta da fare ai poeti
    Pubblicato nel 1959

Partecipa come soldato alla prima guerra mondiale senza partire per il fronte. Al termine del conflitto rileva a Trieste la libreria antiquaria "Libreria antica e moderna" dove pubblica "Il canzoniere".

  • 1921: Il canzoniere
    20 anni di poesie, pubblicate dalla sua "Libreria antica e moderna"
  • 1923: Preludio e canzonette
  • 1924: Autobiografia
  • 1924: I prigionieri
  • 1926: Figure e canti
  • 1928: Preludio e fughe

Nel 1928 è già famoso, come lo dimostra il numero 5, dedicato interamente a lui dalle rivista fiorentina di letteratura "Solaria". Dal 1929 si sottopone a delle cure psicoanalitiche a causa della sua nevrosi.
Le leggi razziali antisemite lo costringono poi a fuggire a Parigi e a Firenze.

  • 1934: Parole
  • 1944: Ultime cose
  • 1946: Scorciatoie e raccontini
    Prosa
  • 1948: Canzoniere (seconda edizione)
    Include Mediterranee del '46
  • 1948: Storia e cronostoria del Canzioniere
    Interpretazione della sua poesia
  • 1951: Canzoniere (terza edizione)
    Include Uccelli del '50
  • 1953: Ernesto
    Romanzo incompiuto, scritto in un misto di italiano e dialetto triestino, racconta dell'educazione sessuale di un ragazzo. Pubblicato solo nel 1975
  • 1956: Ricordi-Racconti
    Prosa

Le sue ultime opere ottengono riconoscimenti e fama, ma a causa delle crisi depressive Saba vive isolato, nel 1953 è ricoverato in una clinica di Roma e alla morte della moglie Lidia nel 1956, si trasferisce a Gorizia dove muore l'anno seguente.

  • 1961: Canzoniere (quarta edizione)
    Include Epigrafe, postuma del '59

Scipio Slataper (Trieste 1888/Monte Podgora-GO 1915)

Al liceo il suo maestro F.Pasini lo introdusse negli ambienti irredentisti triestini, nel 1908 si trasferì a Firenze per studiare all'Istituto di studi superiori e iniziò a scrivere per la rivista "La Voce" le sue "Lettere triestine". Fu segretario di redazione tra il 1911 e il 1912.

  • 1912: Il mio Carso Scaricatelo gratis dal sito Liber-Liber
    Un autobiografia che narra la gioventù di Slataper vissuta a contatto con la natura. Riesce a scoprire l'anima delle cose e il vero volto degli uomini

Nel 1913 si sposa a Trieste, si trasferisce ad Amburgo per lavorare al Kolonial Institut, ma poi torna a Trieste e a ROma nel 1914 per aiutare la causa interventista. Nel 1915 parte volontario per il fronte del Carso, dove cade nel 1915.
Stuparich raccoglierà e farà pubblicare postumi i suoi articoli e le sue lettere:

  • 1920: Scritti letterari e critici
  • 1925: Scritti politici
  • 1931: Lettere

Libri di Scipio Slataper sono anche scaricabili gratuitamente dalla Biblioteca Italiana


Giani Stuparich (Trieste 1891/Roma 1961)

Dopo gli studi classici a Trieste, si iscrive all'università di Praga e Berlino, poi a Firenze si laurea in lettere e collabora alla rivista "La Voce"
Partecipa coi granatieri alla prima guerra mondiale sul fronte del Carso guadagnandosi una medaglia d'oro, al termine del conflitto torna a Trieste per insegnare nel liceo classico "Dante Alighieri" dal 1919 al 1942, diventa poi sovprintendente ai musei e alle gallerie.

  • 1916: La nazione czeca
    Saggio

Viene perseguitato per motivi razziali e fa parte della resistenza, rischiando nel 1944, di essere ucciso nel campo di concentramento della risiera di San Sabba a Trieste.
Tutte le sue opere ripecchiano l'irredentismo, il nodo storico di Trieste italiana e il rapporto con la crisi della nuove generazioni.

  • 1925: Colloquio con mio fratello
  • 1931: Diario di guerra del '15
  • 1941: Ritorneranno
  • 1953: Simone

Giani Stuparich muore a Roma nel 1961.

  • 1961: Il ritorno del padre
    Raccontiìì scelti da Quarantotti Gambini e pubblicati dopo la morte di Stuparich. Hanno come sfondo Trieste e l'Istria. Il padre di Giani, Marco era originario di Lussinpiccolo.

Fulvio Tomizza (Giurizzani - Umago 1935/Trieste 1999)

Studia a Capodistria, Gorizia e Belgrado. Nel 1935 si trasferisce a Trieste. Tutte le opere di Tomizza si concentrano nel problema della perdita d'indentità delle genti istriane, causata dalle varie vicissitudini storiche e dagli intrecci politici e razziali.

  • 1960: Materada
    Dopo il memorandum di Londra del 1954, la "zona B" del Territorio Libero di Trieste è assegnata in via definitiva alla Jugoslavia e inizia un nuovo esodo.
  • 1963: La ragazza di Petrovia
  • 1965: La quinta stagione
    La guerra sta' per scoppiare in Istria, distruggendo l'equilibrio tra la gente di razze diverse. Una storia da un punto di vista infantile.

Seguono numerosissimi altri romanzi e racconti, oltre al saggi del 1995: Alle spalle di Trieste. Ne segnaliamo alcuni:

  • 1969: L'albero dei sogni
    Vincitore del premio Viareggio
  • 1974: La miglior vita
    Vincitore del premio Strega, dove il sagrestano Martin Crusich spiega raccontando le sue vicissitudini, la storia del popolo istriano dall'inizio del Novecento al dopoguerra.
  • 1986: Gli sposi di via Rosetti
    Nel 1944, durante l'occupazione tedesca di Trieste, è avvenuto l'omicidio di due sposi. La città è divisa tra italiani e sloveni, forse l'omicidio è a sfondo politico.
  • 1984: Il male viene dal nord
    Vita del vescovo Pier Paolo Vergerio di Capodistria. Vescovo del XVI secolo e riformatore, vissuto tra culture diverse.
  • La visitatrice
    Emilio riceve la visita di una donna che afferma di essere sua figlia. Lui, oramai anziano e malato, ricorda la giovinezza e il suo amore tradito
  • 1997: Franziska
    Storia d'amore tra una ragazza triestina di origine slava e Nino, un ufficiale italiano di Cremona. Affiorano le incomprensioni tra due culture diverse.

Tomizza lavorerà alla RAI, presso la sede di Trieste e a Roma, allo stesso tempo si dedicherà al teatro e collaborerà con diversi giornali sino alla morte avvenuta a Trieste nel 1999.

  • 2000: La casa col mandorlo
    Raccolta postuma di racconti. Come nella altre opere della sua vita, spicca la figura dell'uomo nato e vissuto in una terra che sarà sempre di frontiera

Contiunuate la lettura con altri autori e opere che riguradano la Venezia Giulia.
Scrittori Mitteleuropei di Ornella Milani
Collegamento alla Biblioteca civica Attilio Hortis di Trieste.